Salary cap: breve introduzione
L’origine del salary cap risale al 1994, anno in cui le associazioni dei proprietari e dei giocatori raggiunsero un accordo per fissare un limite ai salari. Tale accordo fu reso neccessario dall’incontrollabile aumento di stipendi che oramai favoriva le squadre più ricche a scapito di quelle più ‘povere’ (come nel calcio di casa nostra oggigiorno).
In parole povere si definisce Salary Cap il tetto di spesa per gli ingaggi che le squadre NFL possono raggiungere. Tale tetto sommato al DRAFT, di cui ho già parlato, assicura competitività e incertezza al campionato lasciando alla bravura del proprietario, delle dirigenza, dei coach e dei giocatori il merito per il raggiungimento del titolo.
Ma come funziona il Salary Cap?
Esso viene calcolato in base agli introiti netti che la NFL registra a fine anno, introiti che sono la somma dei diritti televisivi e radiofonici, dei proventi degli ingressi negli stadi e del merchandising) e che vengono suddivisi egualmente tra le squadre imponendo appunto un tetto di spesa uguale per tutti e tanto più alto quanto più alti sono gli introiti stessi.
Grazie al Salary Cap si evita il rischio di bancarotta proprio perchè le squadre non possono spendere oltre la cifra stabilita e se andiamo a vedere come tale tetto si è incrementato durante gli anni noteremo che la regola funziona.
63% nel 1998-2001
63.5% nel 2002
64% nel 2003
Il SC valido per la stagione 2004 ha sfondato, anche se di poco, il muro degli 80 milioni di $.
Il Salary Cap è regolamentato da regole specifiche che non scriverò perchè sono complesse e di scarso interesse. La cosa fondamentale è, alla fine, sapere che il SC esiste e funziona.