James Nathaniel “Jim” Brown

Jim Brown nacque il 17 Febbraio del 1936, sull’isola di St. Simons, a poche miglia dalla costa meridionale della Georgia.

La sua fu un’infanzia decisamente difficile e dolorosa: all’incirca due settimane dopo la nascita, venne abbandonato dal padre, ed all’età di due anni, anche sua madre se ne andò, per lavorare come donna di servizio a Long Island, New York. Fu la bisnonna di Jim a crescerlo, ed insieme divisero la casa con la nonna, che era un’alcolista. All’età di quattro anni, cominciò a frequentare la scuola, in una baracca isolata di sole due stanze. Quando aveva otto anni, sua madre tornò a cercarlo: quello fu il loro primo incontro in sei anni.
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Ormai cresciuto, alla Manhasset High School (frequentata prevalentemente da bianchi) si guadagnò ottimi voti, grazie alle sue eccezionali doti atletiche, che ebbe modo di mostrare giocando a football, basket, baseball e lacrosse, oltre che nella corsa. Divenuto senior, le sue medie furono di 14.9 yards a portata nel football e di 38 punti a partita nel basket. Una piccola curiosità: ai tempi delle superiori, Jim formò una gang con altri compagni, i Gaylords, dei quali venne eletto Presidente; intervistato a tale proposito, Brown disse che lui ed i suoi amici parteciparono a delle risse, ma nessuno venne mai incarcerato.

Al suo primo anno presso la prestigiosa Università di Syracuse, Jim divenne il secondo miglior runner della squadra. Quell’inverno, Brown fu anche il secondo miglior realizzatore nel basket, con una media di 15 punti a partita, distinguendosi pure nella corsa. Come junior, i suoi impressionanti numeri furono i seguenti: 666 yards (5,2 di media a portata) nel football, 11.3 di media a partita nel basket, divenendo altresì All- American nel lacrosse.
Nell’anno da senior, Jim fu All-American sia nel football, correndo per 968 yards, con una media di 6.2 a partita, e realizzando 14 TD (terza miglior prestazione nazionale, nonostante Syracuse avesse giocato solo 8 partite), che nel lacrosse. Nella finale della regular season, vinta per 61-7 contro Colgate, corse per 197 yards, realizzando 6 TDs e, udite udite, calciando ben 7 extrapoints per un totale di 43 punti! In occasione del Cotton Bowl, Brown realizzò un’altra straordinaria performance, mettendo a segno 3 TDs e calciando 3 extrapoints: tuttavia, un calcio deflettato costò la vittoria a Syracuse, che fu sconfitta per un solo punto (28-27) da TCU.

Finalmente Jim approdò nella NFL nel 1957, come prima scelta (sesta assoluta) dei Cleveland Browns: venne nominato Rookie dell’Anno, come migliore running back della Lega con 942 yards.
Il mitico coach Paul Brown disse di lui: “Quando hai un purosangue, lo fai correre!”.

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Grazie alle 1.527 yards corse ed ai 18 TDs messi a segno nel secondo anno da professionista, venne nominato MVP, come poi nel 1963 (ex aequo con Y.A. Tittle) e nel 1965; ma quella stagione si concluse con l’amaro in bocca per Jim e per i Browns, che persero la finale di regular season per 13-10 contro i Giants, con i due team alla pari nella Eastern, venendo poi sconfitti per 10-0 la domenica successiva.
Nella partita di playoff, Brown venne fortemente contenuto, con sole 8 yards in 7 portate.
Jim fu il miglior RB della NFL nelle due successive stagioni, rispettivamente con 1.329 e 1.257 yards.
Nel 1961, con il passaggio da 12 a 14 partite stagionali, Brown fu il numero 1 per il quinto anno consecutivo, realizzando 1.408 yards. Ma ancora una volta i Browns mancarono la postseason, e le tensioni con il coach Paul Brown si acuirono decisamente.

Nel 1962, per la prima ed unica volta nella sua carriera, Jim non riuscì a conquistare il titolo di miglior runner, realizzando “solo” 996 yards. I rapporti con Paul Brown si deteriorarono ulteriormente, allorchè Cleveland terminò la stagione con un record di 7-6-1.

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Paul Brown

A quel punto, Jim guidò una vera e propria rivolta nello spogliatoio, dicendo a chiare lettere al proprietario Art Modell: “O Paul Brown viene silurato, oppure me ne vado!“. Ed il coach fece le valigie.
Nella prima stagione sotto la guida di Blanton Collier, Brown fu il primo RB a correre per più di un miglio, totalizzando ben 1.863 yards.

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Blanton Collier

Nel 1964, fu miglior runner della Lega, con 1.446 yards, ed i Browns conquistarono il titolo, sconfiggendo in finale Baltimora con il punteggio di 27 – 0.
In quella partita, Jim corse per 114 yards.
Nel 1965, nella sua ultima stagione da professionista, Brown conquistò il secondo titolo di MVP, con ben 1.554 yards e 21 TDs (17 dei quali su corsa).
I Browns non riuscirono però a conquistare la vittoria finale, venendo battuti per 21-17 dai Green Bay Packers.

Jim ha vinto per 8 volte su 9 (di cui 5 consecutive) la classifica di miglior runner della Lega e detiene un record impressionante, con la media più alta di yards corse a partita (105 per ogni match in carriera).

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A Londra, durante la lavorazione del celebre film “Quella sporca dozzina“, Jim lasciò attonito il mondo sportivo, annunciando il proprio ritiro dall’attività. Brown disse di volersi dedicare alla recitazione (N.D.R. tra i film più recenti, ricordiamo “Ogni maledetta domenica” di Oliver Stone) ed ai rapporti interrazziali. Jim prese parte a ben 32 film, i migliori dei quali furono il già citato “Quella sporca dozzina” e “Base Artica Zebra“.

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In “Ogni MaledettaDomenica”

Nel 1988, creò il programma Amer – I – Can, finalizzato al recupero dei membri delle gang di strada.

Brown è sempre stato fortemente critico nei confronti degli atleti di colore di oggi, da lui accusati di scarso impegno nella comunità afro-americana. In un’intervista, una volta ebbe modo di dire

Un Charles Barkley, un Michael Jordan, un Magic Johnson sono fondamentalmente delle primedonne“.

Quale premio per le sue eccezionali prestazioni, Jim è entrato nella Hall of Fame del football, del basket e del lacrosse: nessun altro sportivo è stato capace di realizzare una simile tripletta.

Ma le straordinarie doti di Brown sono state in parte oscurate dai suoi problemi con la giustizia: è stato infatti accusato, più di una volta, di crimini violenti, specialmente nei confronti di donne.
Per brevità, ricordiamo il caso di una 18enne, che accusò Jim di averla costretta a fare sesso con lui dopo averle fatto bere del whisky, nel 1965 (processo concluso con l’assoluzione); nel 1968, venne accusato di aver gettato dal balcone la fidanzata, ma fu prosciolto quando la donna si rifiutò di fare il suo nome. Venne semplicemente multato di 300 $ per resistenza a pubblico ufficiale.

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Oggi con i Browns

Vi sono stati altri casi, negli anni ’70, ’80 e ’90: l’ultimo risale al 1999, quando fu condannato per aver infranto il finestrino della vettura della moglie venticinquenne Monique (ma assolto dall’accusa di aggressione). Al termine del processo, il giudice lo condannò a 3 anni di libertà vigilata, al ritiro della patente per un anno, alla multa di 1.700 $, da pagarsi ad un fondo di protezione per le donne maltrattate e gli abusi domestici, e gli ordinò di frequentare corsi specifici per il recupero degli autori di violenze domestiche.
Al suo rifiuto di frequentare tali corsi, Brown fu condannato a sei mesi di reclusione, venendo poi rilasciato dal carcere di Ventura nel luglio del 2002, dopo meno di 4 mesi.