Anno zero per Chicago?

Si è detto di tutto in queste settimane sull’attacco degli Orsi in quel di Chicago. La Windy City è in fermento, qualcosa comincia a muoversi e nuove speranze crescono. Come abbiamo già detto in queste pagine, l’attacco è il reparto che ha bisogno di più “cure” per rendere competitiva una squadra che conta su una difesa davvero competitiva. Ma come devono muoversi Jerry Angelo ed il suo staff per permettere a questo attacco di crescere come si deve? L’anno zero, quello della rinascita, pareva essere stato quello del 2001, ultima winning season della franchigia che si presentò ai playoffs con un sorprendente record di 13-3, secondo della NFL. Dopo quella splendida stagione ci fu però il ritorno all’amara verità, ossia una difesa troppo spesso sfiancata per via di un attacco che raramente conduceva drive decenti e in grado di mantenere il possesso dell’ovale. Uno dei problemi chiave è sempre stato il ruolo del QB, passato in questi anni da Jim Miller e Kordell Stewart, per finire finalmente a Rex Grossman. La caccia all’anno zero parte da lui. Lo scorso anno il giovane passer s’infortunò alla week 3, per cui rimane una forte incognita; è davvero un quarterback da NFL? E’ in grado di guidare una squadra alla disperata ricerca di un gioco offensivo convincente e di una serie di annate da consegnare agli annali come lo furono quelle dei vecchi, vecchissimi, Chicago Bears? Molti credono di sì, o almeno lo sperano. Per mettersi al sicuro da brutte sorprese la società non si ferma però al titolare e va a cercare nuovi backup da aggiungere a Chad Hutchinson e Craig Krenzel, qualcuno fa addirittura il nome di Jay Fiedler.
Ma l’attacco, si sa, va migliorato un po’ ovunque. L’offensive coach è cambiato, una vecchia conoscenza come Ron Turner ha deciso di fare ritorno a casa e di abbandonare l’esperienza NCAA con Illinois, dopo otto anni (di cui metà come HC) tutt’altro che esaltanti. Il pacchetto wide reciver è giovane, punterà certamente su un ottimo prospetto come Bernard Berrian autore di poche ma grandi giocate nella sua rookie season, cercherà di crescere giovani potenzialmente interessanti come Bobby Wade e Justin Gage, ma soprattutto pescherà con ogni probabilità un WR dal prossimo draft di aprile. Braylon Edwards e Mike Williams arrivano dalla NCAA con ottime referenze e, vista la quarta scelta assoluta, difficilmente Chicago si priverà di uno dei due. La novità comunque più importante è l’acquisizione di Mushin Muahmmad, ricevitore in arrivo dai Carolina Panthers, tra i migliori nel suo ruolo dai playoffs 2004 a oggi. Ottima davvero la sua ultima stagione in una squadra dilaniata dagli infortuni che ha spesso stentato ed ha mancato la postseason nonostante il titolo di NFC in tasca. Le sue 1405 yards (il top in carriera) e i suoi 16 td fanno ben sperare, soprattutto visto come quest’anno è riuscito ad acciuffare palloni impensabili, spesso con ricezioni semplicemente strpitose. Muhammad è l’uomo giusto per crescere i giovani, dare esperienza al reparto e appoggiare le giocate di Grossman sul profondo. Giocare con tre WR potrebbe essere una soluzione molto utilizzata dalla squadra di coach Lovie Smith, immaginando un Berrian che corre tracce brevi, Muahammad ad aggredire le deep e un terzo WR a stringere sui LB avversari per lanci corti e veloci nel mezzo della difesa rivale.
Il running game con Thomas Jones ed Anthony Thomas non è in discussione, così come le capacità dei TE, soprattutto Desmond Clark nota discretamente positiva anche in una stagione buia come quella appena terminata. Discorso linea offensiva: da qui parte la protezione al QB e da qui nascono le giocate importanti dei running back. Jones e Thomas hanno buone potenzialità, ma la linea deve essere un supporto determinante, non solo una presenza di disturbo per gli avversari. Nella stagione 2004 ben sette volte è cambiato lo schieramento della linea, cercando di spostare uomini a destra e a manca per far fronte agli infortuni e cercare la quadratura del centro. Con un giocatore come Olin Kreutz centro si deve pretendere di più da una linea che come nomi non dovrebbe essere così deludente come lo è stata in tempi recenti. L’augurio è che il recupero di gente come, ad esempio, Rex Tucker e Marc Colombo sia definitivo. Colombo fu prima scelta dei Bears nel draft 2002, ma s’infortunò nel novembre di quello stesso anno. A fine 2004, dopo due anni, l’ex Boston College ha finalmente rimesso piede in campo. L’arrivo di Fred Miller dai Titans è il via libera per “tagliare” Mike Gandy e, in primo luogo, rinforzare una linea che ha concesso ben 66 sacks nel 2004. Ci sarà dunque da lavorare per il coaching staff, ma anche per i medici e i preparatori atletici, i quali dovranno tenere in piedi i giganti a difesa di Grossman una volta per tutte. L’attacco all’anno zero sta cominciando, vedremo se sarà quello buono.