I Cardinals preparano il futuro: Arriba Mexico!
Nell’agenda di Paul Tagliabue la data del 2 ottobre 2005 è già cerchiata in rosso. Sarà una domenica da ricordare, perché per la prima volta la NFL potrebbe disputare una partita di regular season al di fuori dei confini degli States. Andando con ordine. L’ufficialità non c’è, ma il 2 ottobre gli Arizona Cardinals dovrebbero ospitare i San Francisco 49ers non nel catino infuocato del Sun Devil Stadium, bensì a Città del Messico. L’incontro, anche se si dovesse scegliere il maestoso Azteca, probabilmente non passerà alla storia come l’Italia-Germania 4-3 del 1970, ma segnerebbe comunque un punto di svolta importante per il football Made in Usa. Finora – contrariamente alle altre leghe professionistiche americane, prima tra tutte la Major League Baseball – la NFL si era limitata ad esportare solamente delle partite di preseason. Ben 6 nella sola capitale messicana. Ce n’è abbastanza per arrivare a pensare ad un non improbabile allargamento della lega con una franchigia non americana.
Secondo Paul Swangard, direttore manageriale del Warsaw Sports Marketing Center dell’Università dell’Oregon, si tratta di un problema di “saturazione del mercato nazionale“: “Il passo successivo, secondo logica, consiste nel piantare nel mercato estero il seme della crescita. La NFL è l’unica grande industria sportiva americana a non essere internazionale. In un certo senso sono un passo indietro“. Tornando all’incontro messicano. A Tempe, nel quartier generale dei Cardinals, c’è già chi si lecca i baffi. “Circa il 27 per cento dei nostri tifosi è di etnia ispanica“, ha spiegato il vicepresidente Michael Bidwill, “e riteniamo che disputare una partita a Città del Messico ci offrirebbe la grande opportunità di continuare a coltivare la nostra base ispanica acquisendo inoltre nuovi tifosi“. E i tifosi indigeni che perderebbero una partita? “Rinunciare ad una partita di inizio stagione“, ha detto Bidwill, “una delle più calde, sarebbe l’ideale”. Per ora, dunque, solo entusiasmo. Come quello di Jim Kahler, direttore esecutivo del MBA Sports Business Program della Arizona State’s W.P. Carey School of Business: “I Cardinals stanno creando un precedente interessante. Complimenti ai Bidwill, per i Cardinals si tratta di una manna finanziaria. O, almeno, così dovrebbe essere“.