Rams’ draft review
A detta di taluni commentatori, il draft di St. Louis è stato fallimentare.
Mi permetto di dissentire; credo infatti che i Rams abbiamo fatto molte buone scelte, volte a sistemare i reparti che hanno palesato le maggiori pecche nella scorsa stagione, ovvero difesa, linea offensiva e special teams.
Vediamo allora, uno per uno, i giocatori selezionati dagli Arieti.
La prima scelta è caduta su quello che da molti era considerato il miglior offensive tackle del draft, ovvero Alex Barron, proveniente da Florida State.
Il giocatore ha eccezionali mezzi fisici, braccia lunghissime (il che è un’ottima cosa sui bloccaggi), ma a destare qualche preoccupazione sono a volte la scarsa attitudine al sacrificio e la poca cattiveria.
Il ragazzo deve imparare che tra i Pro non si vive di rendita, contando solo sul talento naturale, ma l’impegno dev’essere costante se si vuole avere un’attitudine vincente.
Verrà schierato sul lato destro della linea (il che potrebbe portare all’addio di Kyle Turley), con Orlando Pace a sinistra.
Al secondo giro, la prima sorpresa: i Rams hanno scelto il cornerback Roland Bartell Jr., proveniente dal piccolo college di Howard.
La scelta è parsa curiosa per due distinti ordini di ragioni: in primo luogo, perchè era propritaria l’acquisizione di una safety anzichè di un cornerback; in secondo luogo, perchè il giocatore era considerato una quarta scelta.
Bartell è forte fisicamente, ma vi sono dubbi sulle sue capacità sotto il profilo strettamente tecnico.
Se spostato in posizione di safety, il ragazzo dovrà sudare le proverbiali sette camicie in occasione del camp estivo.
La tanto sospirata safety è giunta infine al terzo giro: St. Louis si è assicurata Oshomogho Atogwe, canadese, uscito dall’Università di Stanford.
Seriamente candidato ad un posto da titolare, potendo vantare il record di placcaggi nelle ultime stagioni al college, darà un prezioso contributo alla secondaria, che proprio in fatto di placcaggi ha paurosamente latitato.
Al quarto turno, un nome che è tutto un programma: i Rams hanno selezionato il centro Richie Incognito, proveniente da Nebraska.
Il giocatore (fra l’altro operato in settimana, e disponibile dalla metà di Maggio) era indicato come uno dei migliori centri dell’intero draft, potendo vantare mezzi fisici notevoli; ma a preoccupare è il suo carattere difficile, che l’ha portato a ben 2 sospensioni negli anni universitari.
Evidentemente Martz ed il coaching staff ritengono di poterlo tenere a bada.
Si spera ci riescano, anche perchè i Rams hanno già avuto a che fare con giocatori “difficili” usciti da Nebraska; un nome su tutti: Lawrence Phillips.
Al quinto giro, St. Louis ha fatto una scelta decisamente azzardata, selezionando la strong safety Jerome Carter, anch’egli, come Barron, proveniente da Florida State.
Se da un lato, il giocatore può vantare una notevole aggressività e doti riconosciute di grande colpitore, dall’altro preoccupa un recente infortunio, che potrebbe incidere sul suo rendimento nella prossima stagione.
Con la sesta scelta, i Rams hanno fatto chiaramente intendere la loro volontà di sistemare la linea offensiva.
In quest’ottica va quindi letta l’acquisizione della guardia Claude Terrell, prodotto dell’Università del New Mexico.
Capace di giocare anche da tackle, è fisicamente fortissimo, ed il suo acquisto, azzeccatissimo, è chiaramente volto a rinforzare una linea sinora poco propensa al blocco sulle corse.
Terrell potrà aprire la strada a Jackson e Faulk, specie sull’esterno.
I Rams hanno riservato a tifosi ed addetti ai lavori una seconda sorpresa: scambiando le loro scelte al quinto e settimo giro con quella dei Buccaneers al quinto, hanno selezionato il TE Jerome Collins, proveniente da Notre Dame.
La scelta appare, per certi versi, incomprensibile, considerato che il ruolo sembra ben coperto: oltre al titolare Manumaleuna, a roster ci sono anche il “figliol prodigo” Roland Williams e Cam Cleeland.
Tuttavia, il giocatore, con grandi doti sui bloccaggi e notevole aggressività, ha offerto ottime prestazioni negli special teams (altra nota dolente della scorsa stagione degli Arieti), e potrebbe essere addirittura impiegato come linebacker.
Una volta acquisiti i giocatori ritenuti indispensabili, i Rams (come molte altre squadre) hanno fatto una scelta che potrebbe essere definita “voluttuaria”, selezionando il WR Dante Ridgeway, prodotto di Ball State.
Questo giocatore può vantare ben due primati: miglior ricevitore NCAA I-A in fatto di yards a partita e secondo in termini di ricezioni a partita.
In un reparto decisamente affollato, Ridgeway, ricevitore veloce e con buone mani, potrà lottare con i compagni per un posto nella rotazione.
La cennata tendenza è proseguita, con l’acquisizione del punter Reggie Hodges, anche lui da Ball State.
Nonostante le ultime esperienze con kickers e punters selezionati al draft si siano rivelate tutt’altro che positive, il coaching staff dei Rams ha ritenuto di investire su questo giocatore, caratterizzato da notevole potenza, che ha potuto dimostrare alla recente combine.
Se da un lato può vantare l’eccellente media di 41.3 yards nell’anno da sanior, Hodges pare non essere eccessivamente costante in fatto di rendimento, ed a quanto pare la sua tecnica di esecuzione non è impeccabile.
La decima scelta è caduta sul QB Ryan Fitzpatrick, prodotto di Harvard.
Si tratta di un giocatore decisamente interessante, mobile, dotato di grande visione di gioco, ma con un braccio non potentissimo, il che lo porta ad una maggiore accuratezza sul medio – corto raggio anzichè sui passaggi in profondità.
“Last but not least“: per la loro ultima selezione, i Rams hanno puntato sul fullback Madison Hedgecock, proveniente da North Carolina.
Dotato di notevole forza fisica e ottime mani, potrebbe insidiare il posto di titolare sinora ricoperto da Joey Goodspeed.
Si tratta di un giocatore estremamente versatile: ha infatti giocato in posizione di defensive end nel 2003, ed è stato inserito tra i prospetti sia quale TE che quale fullback; potrebbe dare un valido contributo anche agli special teams, nei quali ha giocato al college.