Prima uscita sul campo.
Entra nel vivo la preseason dei Chicago Bears che ieri sono scesi in campo per la prima volta ad afforontare un incontro “vero”. Avversari i Miami Dolphins, l’occasione è lo Hall of Fame Game giocato a Canton, Ohio, nello Fawcett Stadium. Lo speciale incontro serve ad onorare le new entries nella sala dei grandi di sempre, tra cui quest’anno proprio il mitico ex-Dolphins Dan Marino e il favoloso Steve Young, campione del mondo coi Niners nell’epoca post Montana.
Solitamente le partite di preseason servono a togliere un po’ di ruggine ai giocatori non più abituati a un vero e proprio “tuttocampo” di football giocato, a dare un po’ di spazio a quelle che saranno le riserve durante la stagione vera e propria (anche per preservare i titolari da facili infortuni, a dire il vero) e per dare al pubblico un antipasto per prepararsi all’abbuffata che comincerà a settembre. Lo HOF game è diventato quindi un momento per onorare grandi ex della NFL, ma anche per vedere il rientro di Ricky Williams a Miami dopo un anno di stop… voluto.
I Bears riescono a chiudere vittoriosi questa prima uscita (27-24) grazie soprattutto ad un ottimo ultimo periodo. Sotto osservazione speciale era l’offensive team di Chicago che dopo un anno abulico deve cercare maggiori garanzie e più concretezza nonostante continui a non arrivare la firma del talentuoso Cedric Benson, prima scelta 2005 per Chicago. Ritardo che mette pressione e malumore a Lovie Smith, il quale riesce comunque a trovare un sorriso dopo la partita di ieri.
Gioca un solo quarto Rex Grossman e mostra un discreto ritardo di condizione dovuto al lungo infortunio patito dal 2004 a pochi mesi fa. Una preparazione sulla quale dovrà ancora lavorare, così come su alcune tecniche di lancio. Molto piantato a terra, Grossman ha certamente lavorato più sul forzare lanci, cercando di “pulire” i palloni scagliati in post, maggiore dei suoi problemi, all’apparenza, fino ad oggi. Il risultato è stato mediocre, su 12 lanci solo 5 completi e 77 yards guadagnate. A fine primo quarto Grossman abbandona il campo e lascia spazio a Chad Hutchinson prima (buona prova da 10/18 per 124 yards) e al già preparatissimo Kyle Orton che sorprende davvero tutti per la condizione fisica già molto avanzata. Orton ha giocato solo il quarto periodo cominciando malissimo con un intercetto (Jason Glenn) ma riprendendosi immediatamente e chiudendo la frazione di gioco con un ottimo rating. Suo inoltre il suo unico td pass dei Bears nella partita (completato da Carl Ford). A fine partita Orton ha riportato un ottimo 7/11 per 175 yards e chiuso con un rating di 99.5.
Ottimo il lavoro dei ricevitori, tutti già visibilmente in discreta forma e pienamente inseriti nella west coast offense di coach Turner. Il più impegnato è stato il “piccolo” rookie Mark Bradley (cinque ricezioni per 131 yards), ma in grande evidenza anche Bernard Berrian che ha ricevuto tre volte per 65 yards e Carl Ford, 3/56 con un td. Poco sfruttato come previsto il nuovo arrivo e sicuro starter Mushin Muhammad (2/44). Discreto il gioco di corsa che, forse nella speranza che Benson firmi prima o poi, sfrutta moltissimo Thomas Jones; quest’ultimo si è fatto trovare prontissimo al via, ha mostrato già un buon movimento di gambe e ottima confidenza col backfield, dal quale è uscito palla alla mano per dieci volte, segnando un td e compiendo anche un guadagno da 24 yards su una sola corsa. Il rookie Zack Abron è stato chiamato in causa una sola volta in situazione di short yardage con una goal line offense e ha segnato il suo primo touchdown da Bears.
La linea offensiva ha ruotato molti giocatori, cercando l’assetto migliore e gli uomini più in forma; non ha concesso sacks ed ha spesso dato tempo al qb di respirare e guardarsi intorno, soprattutto tra il terzo e quarto periodo, momento in cui probabilmente è stata anche agevolata dalla stanchezza avversaria. L’alto numero di talento nella off. line fa certamente ben sperare all’avvicinarsi del campionato. Pur avendo tenuto meno palla degli avversari i Bears hanno guadagnato più yards di Miami, sfruttando 102 yards di corsa e ben 376 (9.2 di media) per via aerea. Proprio la via aerea è stata anche, viceversa, il problema più grosso della difesa orfana di Jerry Azumah (fuori tutto agosto praticamente) e pesantemente in difficoltà e ritardo di condizione. Linea e linebackers non hanno fatto vedere cose pessime, colpendo due volte il QB avversario di turno (Ogunleye e Urlacher). Nonostante le 341 yards concesse su lancio, la difesa ha comunque avuto ottimi risultati grazie ai giocatori impegnati nel box che hanno offerto una grandissima prestazione contro il running game dei Dolphins, praticamente annientato (41 yards concesse, 1.9 di media). Le secondarie titolari sono state un po’ sacrificate ed i nuovi non sono ancora all’altezza di un impatto così alto come quello NFL anche se solo in un friendly match. Certo, è solo la prima uscita e non fa testo più di tanto (per non dire quasi nulla), ma la velocità e lo scatto latitano ancora tra backs e safeties. Solo un acuto di Jerrell Pippens con un intercetto è veramente da sottolineare, ma qui si tratta di un secondo anno che poco spazio ha avuto nel 2004 e non di un rookie. Comunque un giocatore che ha già avuto modo di masticare NFL.
Tra gli special team sono stati provati nuovi ritornatori, visto l’assenza di Azumah e la cessione R.W. McQurters. Berrian, e Nathan Vasher paiono giocarsi un posto nel ruolo, ma anche Bobby Wade e Mark Bradley sono stati messi alla prova. I kicker hanno fatto entrambi centro sul FG concessogli: Doug Brien dalle 30 e Nick Novak dalle 22, mentre i tre extra points sono stati tutti messi a segno dall’ex Jets. Ultima nota per il punter, il meno giocatore di football nel football; Brad Maynard non si è visto, mentre il nuovo arrivato Gabe Lindstrom ha calciato cinque volte, una discreta media di 47.4 e un record di 51 yards, piazzando due volte la palla nelle 20 yards avversarie.
Venerdì 12 nuovo incontro a Saint Louis contro i Rams, con qualche giorno di allenamento in più e, si spera, un po’ di ruggine in meno per prendere sempre maggior confidenza con l’ovale.