Ricomincio da 3

E siamo a 3 vittorie in altrettante gare. Non accadeva dal 1988, anno dell’ultimo Superbowl giocato dai Bengals. Ultimi ad inchinarsi alla furia neroarancio, i Bears, per una vittoria che, come nell’incontro precedente con Minnesota, può vantare diverse facce.
L’attacco è il solito orologio infallibile anche se questa volta ci sono voluti “ben” 74 secondi dall’inizio della partita prima che Chad Johnson entrasse in end zone con una ricezione di 18 yards contro i 54 secondi della settimana scorsa.
Ma la vera sorpresa di questo scorcio di stagione è la difesa. Il QB dei Bears Kyle Orton ha dovuto subire 5 intercetti proprio come Daunte Culpepper una settimana fa, stabilendo la prima volta in 34 anni di una squadra che raccoglie 5 o più palloni lanciati da QB avversari in ognuna delle due partite giocate consecutivamente.
Ma attacco e difesa sono solo 2/3 di questo sport. Gli Special Teams stanno contribuendo proprio come il coach Marvin Lewis si aspettava, avendo posto parecchia enfasi a questo aspetto del gioco. I Bengals sono attualmente primi nella copertura dei kickoff con una media di 16.9 yards concesse in 19 kickoffs.
La difesa dei Bears era un test importante, avendo concesso 15 punti totali nei due precedenti match, un test superato brillantemente. Carson Palmer è stato impeccabile, completando 17 palloni su 23 per 169 yards e 3 TD pass. Oltre al primo TD di Chad Johnson, Palmer ha condiviso la segnatura con Chris Henry per 36 yards e ancora con Johnson per 40 yards, il TD che ha chiuso i conti. il K Shayne Graham ha siglato un FG da 33 yards nel primo quarto portato il risultato sul 10-0 con cui si è chiuso il primo tempo. L’unico TD concesso è stato quello di Thomas Jones su corsa di 2 yards che aveva illuso i Bears di un risveglio, prima che la coppia Palmer-Johnson dichiarasse chiuse le ostilità appena un minuto dopo.
Quello che devono fare i Bengals ora, è di non vivere sugli allori. Ci sono parecchie cose da sistemare ad incominciare dalla pass rush che ha prodotto solo 2 sacks finora.
Ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera…