A quali Eagles andiamo incontro

E’ difficile capire cosa passi per la testa e per le gambe dei vice campioni del mondo in questo inizio di stagione.
Dopo essersi qualificati per l’ultimo Superbowl, al di là di ogni bene, grazie ad un’ incredibile stagione fatta di tanta coesione e tanto talento.
Quest’anno, di contro, è difficile capire quali siano le reali possibilità della squadra,alla luce anche delle importanti perdite rimediate in estate come Mitchell, Pinkston e Simon e agli infortuni più o meno gravi di McNabb Owens ed Akers.
La politica era ben chiara a tutti:”Non si sovrappaga nessuno, neanche se si chiama Terrell Owens”, infatti Simon è stato sacrificato, TO ha intavolato una diatriba salariale di dubbio gusto, non cavandone un ragno dal buco, ed anche il grandissimo runningback Westbrook non è stato ricoperto di presidenti spirati, ma bensì pagato quanto la dirigenza riteneva opportuno.

L’opener vedeva in scena i ragazzi di Reid ad Atlanta in quella che era una rivincita degli scorsi playoff dove passarono il turno proprio i Phillini. Vick e compagni hanno consumato una discreta vendetta tra le mura amiche sovrastando gli avversari graziead una carica vendicativa non da poco ed un pubblico a dir poco infiammato.
Dopo questa sconfitta, gli Eagles hanno inanellato tre W consecutive comprese le vittorie contro Raiders e Chiefs, una più incredibile dell’altra; prima di arrivare all’ultima tonante sconfitta contro i Dallas Cowboys in Texas. Quest’ultima giornata ha riportato tutto l’ambiente con i piedi ben saldi per terra e ha ben presto fatto dimenticare l’irripetibile rimonta realizzata a Kansas City.

I tifosi non riescono a capacitarsi di come la squadra abbia un’idiosincrasia per gli inizi di partita; infatti, tralasciando il poco probante test contro i 49ers, gli Eagles hanno dovuto, nelle altre quattro partite, sempre rincorrere gli avversari anche a più di un possesso di distanza. Questo è sicuramente l’aspetto negativo di questo inizio di stagione, assieme ad una difesa periodicamente porosa, che in alcuni casi non sembra azzannare la giugulare degli avversari risultando leggermente “soft”.
La nota positiva è sicuramente la reazione di carattere che la squadra ha avuto nelle avversità, riuscendo in ben due occasioni ad orchestrare rimonte importanti fatte di difesa (sì, la difesa “soft” nei secondi tempi diventa una vera e propria tana di leoni pronti ad attaccare) e di gioco di squadra; il tutto diretto da un Donovan McNabb, che nonostante le precarie condizioni fisiche, è il miglior quarterback della Lega per yards lanciate.
A questo punto il dilemma è lì da vedere: “Gli Eagles son quelli molli e disfattisti dei primi tempi che sembrano una squadra da lottery, oppure quelli tutto cuore e determinazione che si è vista nella riprese delle partite?”
Da questa risposta si potranno davvero evincere le reali possiblità di Phila, che punta a riconfermarsi come finalista, magari cambiando l’epilogo della scorsa stagione; per ora, la giuria è ancora in camera di consiglio, e ci starà ancora per una settimana, visto che la squadra avrà un turno di riposo durante il prossimo weekend.

Si torna tutti in campo tra le mura amiche il 23 ottobre ospitando i San Diego Chargers, grande sorpresa dell’inizio di stagione, capace di violare il Gillette Stadium.
A Philadelphia sono tutti molto ansiosi, e vogliono una squadra capace di lottare e vincere le avversità, come si addice allo spirito della Città dell’Amore fraterno; poi che vada come deve andare, ma il cuore e l’abnegazione non devono proprio mancare.