Jones c’è, Chicago vince.

Il 2-3 dei Bears non è un record di cui vantarsi troppo in giro, ma vale il primo posto nella NFC North grazie alla sconfitta dei Lions contro Carolina e alla concomitante vittoria degi ragazzi di Lovie Smith sui rivali di division Minnesota Vikings. Partita cominciata col freno a mano tirato che via via si è aperta al meglio per Chicago che grazie al recupero tempestivo del runningback Thomas Jones sfrutta il proprio running game per tagliare uin due la peggior difesa su corsa della lega. Daunte Culpepper (26/48 237 yds 2 int) ha cominciato la gara discretamente, riuscendo a colpire la difesa dei Bears senza però far troppo male, visto che nelle zone chiave di gioco, quando il campo si “restringe”, la difesa di Brian Urlacher (8-1 tckl e due sack) e soci diventa devastante.

Nel secondo tempo invece non c’è più partita, Culpepper viene intercettato e buttato a terra più volte, mentre Chicago sfrutta le proprie buone posizioni di campo per colpire. Kyle Orton passa una giornata relativamente tranquilla, sbagliando un hand-off per Jones che causa un fumble recuperato da Corey Chavous e si fa intercettare una volta, ma nelle sole 117 yards guadagnate mette anche due td pass per il tight end Desmon Clark, alla prima “doppietta” in maglia Bears. Jones dal canto suo ha sfruttato i varchi nella difesa avverasaria, correndo per 89 yards e segnando due td, di cui uno con perfetta scelta dei blocchi in off tackle e 24 yards chiuse in endzone.

Dopo lo svantaggio arrivato su field goal dell’ex Paul Edinger i Bears non hanno più concesso nulla a Culpepper, nel secondo tempo la serie di drive giocata da Minnesota ha fruttato solo un errore su calcio da tre punti, subendo una serie di punt, intercetti e downs interminabile. Il gioco difensivo ha sofferto relativamente all’inizio qualche giocata medio lunga per poi prendere le misure e tagliare ogni traccia dei receiver; le secondarie hanno funzionato benissimo, con un Charles Tillman davvero efficace in grado di placcare sette volte (6-1) e riportare un intercetto per 55 yards quasi in endzone. Da questo turnover sono comunque arrivati sette punti.

Il 28-3 finale è opera di una partita accorta, giocata poco su Muhammad e Bradley in ricezione, ma sempre in momenti azzeccati e con tentativi di guadagno medio. Il pallone è stato fatto girare in modo discreto, ma l’efficacia non è stata granché: solo tre terzi down convertiti su dieci tentativi e un netto di yards portate a casa dall’attacco pari a un misero 192. Di nuovo la difesa quindi, 3/16 le conversioni concesse su terzo down, 1/4 quelle su quarto, a fare la differenza sugli scudi, con 99 yards guadagnate solo dai due intercetti, oltre a quello di Tillman infatti, anche il rookie Chris Harris ha trovato la gloria del primo take away da pro. Il tutto senza dimenticare uno special team davvero eccellente che da solo vale 117 yards.

In conclusione non c’è da montarsi di certo la testa, un attacco di nuovo abbastanza sterile e un con Cedric Benson (tre corse per due yards) di nuovo oscurato, lasciato sulla sideline per quasi tutto l’incontro, e un gioco sui lanci con molto da rivedere. Le corse funzionano e la O-line con qualche acciaccato di troppo regge il colpo e toglie uomini sul running game concedendo comunque tre sacks. Ma la difesa continua a fare la differenza e a vincere tre/quarti buoni delle partite da sola. Domenica prossima arriva Baltimora, con un attacco assolutamente limitabile da questa difesa ma un reparto “arretrato” che potrebbe riprenderi e dare molto filo da torcere a Chicago, soprattutto col gioco aereo.