Indianapolis, altra prova di forza
Dopo i 40 punti segnati a Boston sul campo dei Patriots, i Colts espugnano anche Cincinnati con un pirotecnico 45-37 rifilato ai Bengals. Che sarebbe stata la partita degli attacchi lo si poteva intuire dalle cifre delle due squadre, anche se era difficile pensare che sarebbero stati segnati 82 punti. I Colts, che ora volano con 10 vittorie e zero sconfitte, hanno controllato a lungo la partita, anche se i Bengals nel terzo quarto erano riusciti a riportarsi ad una sola lunghezza, sotto 34-35. Poi i Colts hanno rimesso le cose a posto e controllato senza grossi affanni. Ovviamente protagonista Peyton Manning (3 TD, 1 Int, 365 yards), ma tutta la batteria dei ricevitori ha giocato alla grande. Solita affidabilità per Edgerrin James, che ha chiuso con 89 yards e 2 TD.
“E’ molto positivo – ha detto Tony Dungy – che la squadra riesca a fare, settimana dopo settimana, sempre le cose che servono per vincere. Un problema che la difesa abbia subito 37 punti? No, è stata una partita di attacchi, e abbiamo comunque fatto quello che serviva. Dobbiamo essere molto soddisfatti, ma anche iniziare a pensare da subito al Monday Night contro Pittsburgh“.
Con la decime vittoria stagionale i Colts hanno praticamente sistemato la questione nella AFC South, anche se i Jaguars stanno disputando una grande stagione e inseguono Indy a tre partite di distanza, con la prospettiva di ospitare proprio i Colts il prossimo 11 dicembre. In ogni caso il problema play-off per i Colts sembra archiviato: nelle restanti sei partite, di cui quattro da giocare in casa, Indianapolis dovrà solo guadagnarsi il vantaggio del fattore campo. L’impresa sembra possibile, anche se i Broncos non mollano (8-2), e il calendario non è facilissimo (in casa Pittsburh, Tennesse, San Diego e Arizona, fuori Jacksonville e Seattle).
Nella serata di Cincinnati i Colts hanno visto cadere un altro record di questa per ora indimenticabile stagione: la ricezione numero 900 di Marvin Harrison, che entra ancora di più nella storia dell’Nfl.