Caduta libera
Ryan Fitzpatrick ha certamente fatto uno dei migliori debutti come quarterback nella storia della Lega, lo scorso 30 Novembre contro gli Houston Texans.
Le sue speranze per il futuro sono uscite dalla finestra per essere tornare al presente. Ma la realtà è che Fitzpatrick era destinato ad avere la sua parte di problemi, quest’anno.
Il dolore di un colpo violento o la paura di subire un sack impallidiscono rispetto al processo di maturazione che Fitzpatrick ha sperimentato ieri nella sconfitta patita per mano dei Vikings.
“E’ stato un giorno deludente”, ha dichiarato Fitzpatrick. “Ho fatto alcuni errori, è sembrato come se loro capitalizzassero ogni mio sbaglio”.
Quella di Fitzpatrick è stata, sinora, la sua peggior prestazione nelle tre apparizioni in regular season.
A fine gara, Fitzpatrick ha totalizzato ben 5 intercetti ed un rating di 32.4.
Ha completato 26 passaggi su 45 per 235 yards, realizzando anche l’unico TD dei Rams, con una corsa da 14 yards nel terzo periodo.
La sconfitta porta i Rams sul 5-8, mettendo fine a qualsiasi speranza di playoff.
Minnesota è invece sul 8-5, con il sesto successo consecutivo: anche nella gara di ieri, è emersa con forza la capacità dei ragazzi di Tice nel creare turnovers senza commetterne.
“Non puoi ridare palla agli avversari 5 volte ed aspettarti di vincere una partita nella National Football League”, ha dichiarato il coach ad interim Joe Vitt.
“Se hai la possibilità di fare una buona giocata in attacco, devi farla. Stesso dicasi in difesa. Loro l’hanno fatto, ed hanno vinto. E’ tutto qui”.
In realtà, se proprio si vuole andare sul tecnico, i Rams hanno commesso 6 turnovers, in una gara in cui nulla ha funzionato correttamente.
Quando la difesa è uscita dopo un three and out, l’attacco ha ridato palla agli avversari, costringendo i difensori a rientrare nuovamente in campo.
Quando l’attacco è riuscito a confezionare un drive, ci ha pensato la difesa a concederne uno agli avversari.
Molti dei problemi che hanno tormentato i Rams per tutta la stagione si sono ripresentati ieri.
Non appena la squadra è riuscita a fermare gli avversari od a mettere a segno un big play, è puntualmente giunta una penalità a frustrare gli sforzi degli oro-blu.
Non appena la difesa sembrava pronta a lasciare il campo, ecco che la stessa ha concesso un big play ai Vikings.
Ma nessuna giocata è stata più importante dei turnovers di St.Louis, e della conseguente incapacità di crearne a proprio favore.
La giornata di Fitzpatrick è iniziata col piede storto.
Sul primo passaggio dell’incontro, ha lanciato a destra verso Isaac Bruce. Ralph Brown ha capito tutto, ed avrebbe potuto anche riportare in meta il pallone se avesse realizzato l’intercetto.
I Vikings non sono stati altrettanto generosi nel resto della partita, acchiappando ogni palla sbagliata di Fitzpatrick. Quest’ultimo dice che non ci sono giustificazioni per il fatto di aver lanciato la palla agli uomini in maglia viola.
Ed ogni volta che i Vikings hanno approfittato dei suoi errori, Fitzpatrick ha cercato in ogni modo di porvi rimedio, magari sbagliando.
“Ogni volta che ripeto una giocata, la interpreto come un apprendimento e continuo a crescere“, ha dichiarato Fitzpatrick. “Ti ricordi le buone giocate e perchè avvengono, ed anche quelle cattive, oltre alle cose sulle quali si deve migliorare”.
Nonostante le difficoltà, il giovane regista di Harvard ha mantenuto la freddezza il più possibile.
“Me la cavo bene quando si tratta di rimanere calmo“, ha detto. “Ma la cosa peggiore è la delusione dei compagni. Tutti giocano duramente, cercando di vincere la partita, pagando costi altissimi. Questa è la cosa peggiore, oggi”.
Fitzpatrick è stato ancora capace di qualche buona giocata, tra le quali la corsa in endzone da 14 yard, che è valsa il pareggio sul 13-13.
Sembrava che l’inerzia si stesse spostando dalla parte dei Rams, e che la loro difesa avrebbe potuto fermare gli avversari.
A differenza di altre gare recenti, la possibilità sembrava più che realistica. La difesa dei Rams ha disputato uno dei suoi migliori incontri stagionali, concedendo ai Vikings sole 259 yards totali e limitando Minnesota a soli 10 punti, escludendo i 6 turnovers.
Dopo la corsa di Fitzpatrick in meta, la difesa ha forse avuto il peggior momento della giornata.
Minnesota ha iniziato il drive sulle proprie 20, conquistando 80 yards fino alla corsa vincente di 7 yards di Michael Bennett.
In quel drive, la difesa è stata capace di concedere l’ennesimo big play della stagione.
In situazione di 1° e 10 dalle 38 dei Vikings, il quarterback Brad Johnson ha lanciato lungo per il WR Marcus Robinson. Quest’ultimo ha ricevuto, ha mandato fuori tempo un paio di difensori ed ha corso per 49 yards, spianando la strada alla corsa di Bennett. Minnesota non è più passata in svantaggio.
“Non puoi far altro che fermarli“, ha detto il defensive end Leonard Little. “E’ il nostro lavoro fermarli e tenerli lontani dalla endzone. Come ho detto, in alcuni casi ci siamo riusciti, in altri no”.
Fitzpatrick ha avuto la possibilità di rispondere immediatamente, ma 5 giochi dopo ha lanciato un intercetto.
Ciatrick Fason ha realizzato l’ultima segnatura, con una corsa da 1 yard.
Mentre un abbattuto Fitzpatrick usciva dal campo, è stato consolato dal WR Torry Holt, che ha totalizzato 10 ricezioni per 95 yards. Il sempre affabile ed incoraggiante Holt ha dato a Fitzpatrick tutti i consigli possibili.
“Quando il tuo quarterback ha problemi simili, poi ovviamente l’attacco fatica, poichè è lui che riceve ogni volta la palla, in ogni singolo gioco”, ha detto Holt. “Lui ha il peso dell’attacco su di sè. Lui deve dare la palla ai compagni e metterli in condizione di vincere. E’ stata dura per lui oggi“.
“Gli ho detto, ‘Hey, sei tu il nostro uomo. Sarai con noi la prossima settimana. Devi gettarti tutto alle spalle, entrare in campo e giocare al meglio. Sono quei momenti di difficile apprendimento che tutti i quarterbacks devono vivere. Deve capire ciò che davvero gli serve per migliorare e farlo“.
Un QB che non ha avuto l’immediato successo di Fitzpatrick è l’uomo da lui sostituito, il titolare Marc Bulger.
Quest’ultimo ha avuto problemi tali, ad inizio di carriera, da poter essere rilasciato.
Non volendo infierire, Bulger non ha dato consigli al compagno fin quando questi non glie l’ha chiesto.
Ma Bulger sa bene che quanto è accaduto al giovane collega fa parte del processo di apprendimento e di crescita.
“Quando l’inerzia comincia ad andare, è dura da fermare”, ha detto Bulger.
“Un giovane è desideroso di fare buone giocate, ma se l’inerzia non c’è, è una situazione difficile. Imparerà dai suoi errori, e diventerà un giocatore migliore”.