La Storia della IFL
“Se il gioco prenderà piede, un giorno potremo avere qualche franchigia NFL in Europa. Chissà cosa potrà accadere?” – Pete Rozelle, NFL Commissioner, 5 Giugno 1974.
L’annuncio a sorpresa da parte della NFL di una “Lega satellite” per introdurre il football in Europa verrà ben 17 anni dopo la frase pronunciata da Rozelle. Quel che successe è stato finora un mistero, ma nuovi elementi raccolti un Europa ed in USA, fanno luce sugli accadimenti dei primi anni settanta. Grazie all’archivio di Fausto Batella ed alle ricerche di Mark L. Ford, è stato possibile ricostruire le vicende della prima “NFL Europe”. E’ un episodio praticamente dimenticato ora, ma nel 1974, in tarda primavera, due imprenditori europei incontrarono i proprietari NFL per persuaderli a prestare dei giocatori ad una Lega di sei squadre in Europa. Ed ancor più sorprendente è che la NFL abbandonò il progetto con molta riluttanza, e solo dopo una specifica richiesta personale da parte del Dipartimento di Stato a Pete Rozelle.
I. Una Proposta modesta
Bob Kap ed Adalbert Wetzel avevano lavorato per due anni per portare il football in Europa. Wetzel era un imprenditore tedesco, ex proprietario del club calcistico Monaco 1860 (conosciuto anche con il nickname di “Munich Lions”), e diede credibilità in Europa all’idea. Kap era un allenatore professionista di calcio, ed era stato assunto dal proprietario dei Dallas Tornado della NASL, il fondatore dei Chiefs, Lamar Hunt. Queste credenziali valsero ai due uomini d’affari la possibilità di esporre la loro idea ai proprietari NFL mercoledi 5 Giugno 1974.
L’accattivante presentazione iniziò alle 2:45 PM nella sede NFL di Park Avenue a New York. Il calcio era in calo di popolarità, secondo le affermazioni di Wetzel, mentre cresceva l’interesse verso il football americano. Kap aveva messo in piedi un’organizzazione chiamata Intercontinental Football League Inc., ed aveva venduto sei franchigie ad altrettanti investitori, tra cui Wetzel. Il programma prevedeva che le sei squadre giocassero una stagione inaugurale di quattro partite ad Aprile e Maggio 1975, seguite da un playoff per assegnare il titolo di Campione Europeo.
Fu chiesto alla National Football League di prestare giocatori e staff alla Lega Europea in cambio dei diritti televisivi per il Nord America. Ai proprietari NFL sembrava un buon accordo.
Agli inizi degli anni settanta, la NFL stava già cercando di promuovere all’estero il proprio prodotto. La Lega aveva inviato dei giocatori in giro per le diverse basi ed ospedali militari durante la guerra del Vietnam. Tex Schramm (Dallas Cowboys) aveva girato l’Europa in cerca di nuovi talenti, ed era tornato a casa con Toni Fritsch, star calcistica austriaca.
Il 27 Maggio 1972, 41 giocatori NFL si erano esibiti in una dimostrazione di “Rugby Américain” davanti ad ottomila fans a Parigi. Dan Pastorini, Bob Hayes, Jan Stenerud, Jim Kiick, Alan Page, Matt Snell e Merlin Olsen figurarono tra i partecipanti all’esibizione, vinta dagli NFL Bleu per 16-6 sugli NFL Rouge.
“I proprietari risposero favorevolmente all’idea, anche perchè avevano poco da perdere e molto da guadagnare” notava un commentatore dell’epoca. Compreso nel prezzo, gli owners avrebbero avuto uno Spring Training per giocatori in fase di sviluppo e la promozione della NFL al di fuori dei confini americani. Gli investitori europei trovati da Kap avevano il supporto di alcune grosse aziende come ad esempio la Pan American Airlines, che sarebbe stata la linea aerea ufficiale della Intercontinenal League. Se l’esperimento fosse fallito, le perdite degli Europei sarebbero state ridottissime, perchè erano previste due sole partite in ognuna delle sei città.
Secondo il verbale dell’incontro del 5 Giugno 1974, Ralph Wilson (Buffalo Bills) propose una mozione, sostenuta da Bud Adams (Houston Oilers), per esplorare ulteriormente la proposta, ed il resto dei proprietari diede il via libera. Il Commissioner Pete Rozelle nominò quindi Schramm ed Al Davis (Oakland Raiders) a capo del “Comitato per esplorare tutte le ramificazioni del coinvolgimento nelle competizioni Europee”.
Pete Rozelle
II. Il piano
Sebbene lo sport Americano fosse stato giocato da squadre di militari nelle basi americane fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, molta gente in Europa vide il Football per la prima volta in alcune scene del film “M*A*S*H“. Seguirono alcune esibizioni e dimostrazioni, sebbene questo sport “straniero” ottenne in Europa la stessa accoglienza che ebbe negli Stati Uniti il Calcio. Dopo aver visto 22 uomini in casco e paraspalle, un giornalista italiano scrisse “i giocatori si vestono come marziani“, mentre altri eccepirono che il gioco era troppo lento. Bob Kap aveva allenato la prima squadra di calcio professionistica in Texas, e non era affatto spaventato dalle critiche. Nel 1973 egli aveva 6 franchigie nella sua Intercontinental Football League prima ancora che la World Football League fosse presentata.
Alla conferenza stampa tenuta a New York nel 1974, vennero presentate queste sei franchigie:
Barcelona Almogavares (Spagna)
Istanbul Conquerors (Turchia)
Munich Lions (Germania Ovest)
Rome Gladiators (Italia)
Vienna Lipizzaners (Austria)
West Berlin Bears (Germania Ovest).
La Turchia, una nazione a maggioranza musulmana, fu una vera sorpresa come sede di una franchigia di football professionistico, e poichè la Turchia viene considerata in Asia per la maggior parte del proprio territorio, Kap e Watzel poterono chiamare la loro Lega “Intercontinentale”.
Alcune spiegazioni sulla scelta dei nomi delle franchigie sono doverose. Lipizzaners deriva dalla razza di cavalli tipici dell’Austria e di cui a Vienna esiste una scuola famosa nel mondo, mentre gli Almogavares erano i corrispondenti spagnoli dei Vichingi, dei combattenti medievali conosciuti per la loro ferocia in battaglia.
La Lega avrebbe dovuto essere divisa in due Divisions da tre squadre ognuna. L’organizzazione più probabile avrebbe dovuto prevedere una division per i Paesi di lingua tedesca (Munich, West Berlin e Vienna) ed una per i Paesi del sud Europa (Roma, Barcelona e Istanbul). La stagione inaugurale era prevista con il classico formato europeo del girone all’italiana, anzichè il playoff a partita secca. Con due division da tre squadre ogni team avrebbe disputato due partite contro ogni rivale divisionale, una in casa ed una in trasferta, per un totale di quattro gare.
La schedule dei Gladiatori 1975 avrebbe potuto essere più o meno questa:
11 Aprile: Barcelona @ Rome (riposa Istanbul )
18 Aprile: Rome @ Istanbul (riposa Barcelona)
25 Aprile: Istanbul @ Barcelona (riposa Rome)
2 Maggio: Rome @ Barcelona
9 Maggio: Barcelona @ Istanbul
16 Maggio: Istanbul @ Rome
Un playoff avrebbe avuto luogo solo nel caso ci fosse stata una parità per il primo posto, ad esempio con due squadre con record 2-1-1 e la terza 2-2-0. La finale sarebbe stata contro la vincente dell’altra Division (Berlin, Munich o Vienna). All’epoca il sistema del “Round Robin” era ancora molto in voga anche per competizioni internazionali come la Coppa del Mondo di Calcio, e lo schema studiato da Kap e Wetzel era volto a replicare il più possibile una struttura già consolidata nell’audience europea, che negli anni ’70 non era ancora ben abituata alle partite ad eliminazione diretta.
L’atto di nascita dei Gladiatori
III. Tre gruppi di giocatori.
Secondo le informazioni diffuse all’epoca, i clubs IFL avrebbero dovuto formarsi in tre maniere. Innanzitutto ognuna delle sei division NFL sarebbe stata abbinata ad una squadra IFL e gli avrebbe fornito i rookies e riserve. Ad esempio Barcelona, la squadra più ad Ovest, avrebbe dovuto pescare dalla AFC West (20 anni dopo, nel 1994, Raiders e Broncos giocheranno un American Bowl a Barcelona. Un caso?).
In seconda battuta, i proprietari IFL avrebbero dovuto firmare giocatori NFL famosi con cui i tifosi locali avrebbero potuto identificarsi. Gli archivi di Fausto Batella includono una cartella stampa dei Gladiatori che mostra come per i Gladiatori erano stati fatti i nomi di italo-americani come il qb degli Oilers Dan Pastorini, il LBs di Miami Nick Buoniconti e di Chicago Doug Buffone, il Centro dei Browns Tom DeLeone e la guardia Joe Scibelli dei Rams.
Il terzo contingente di giocatori avrebbe dovuto essere composto da glorie locali del calcio per i kickoffs, i punts e le trasformazioni su calcio. Adalbert Wetzel avrebbe ingaggiato qualche suo ex giocatore del Munich 1860 per i suoi Lions, mentre Bruno Beneck aveva qualche legame nella Lazio.
Inoltre, secondo le informazioni pubblicate da Batella, ad ogni squadra sarebbe stato legato un College di prima divisione, con Roma, ad esempio, titolare del diritto di scelta sui giocatori dei Fightin’ Irish di Notre Dame.
Pastorini e Buoniconti, Gladiatori mancati…
IV. Un’idea bloccata da coNFLitti ed iNFLazione.
Il 31 Ottobre 1974, i proprietari NFL tennero uno dei loro meeting periodici nel quartier generale della NFL a New York. Tex Schramm ed Andy Robustelli dei Giants consegnarono un rapporto “a proposito del football primaverile in Europa“. Secondo il verbale di quella seduta “Ogni azione su piani definitivi veniva rinviata fino a dopo la discussione sul progetto che il Commissioner avrebbe dovuto avere con alcuni membri del Governo Americano“.
Durante l’estate del 1974 era scoppiata una guerra tra Grecia e Turchia per la sovranità sull’isola di Cipro, l’ambasciatore americano era stato assassinato, e gruppi di terroristi stavano effettuando attacchi in tutta l’Europa Occidentale. La combinazione di un’inflazione a doppia cifra e di una forte recessione divenne un grosso problema negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
La decisione finale venne presa il 21 Marzo 1975, al NFL owners meeting tenuto al Royal Hawaiian Hotel di Honolulu, dove “Il Commissioner Rozelle ha relazionato sui colloqui esplorativi avuti con alcune persone a Washington riguardo all’esposizione del football NFL in Europa. Il sentimento generale è che lo stato dell’economia, sia negli Stati Uniti che in Europa, rende il progetto impraticabile al momento“.
E così la Intercontinental Footbal League finì in un cassetto, ma non venne definitivamente abbandonato.
Tex Schramm, il proprietario dei Dallas Cowboys che aveva provato a portare la sua squadra oltreoceano nel 1974 e nel 1975, sognava ancora una globalizzazione del football professionistico.
Nel 1986 Schramm porto’ l'”America’s Team” a Londra per il primo American Bowl annuale al Wembley Stadium contro i campioni NFL in carica, i Chicago Bears.
Dopo che Schramm vendette i Cowboys, fu contattato e coinvolto nello sviluppo della World League of American Football (la attuale NFL Europe), che si dimostrò molto più popolare in Europa che in Nord America. Quando la lega si riorganizzò nel 1995 con sei franchigie in Europa, molte delle idee risalenti al 1974 vennero trasformate in realtà. L’attuale NFL Europe, con sei squadre, una schedule primaverile, dei rosters che combinano giocatori NFL ed atleti locali, ha moltissime somiglianze con la lega ipotizzata trent’anni fa.
Tex Schramm
V. Come avrebbe potuto funzionare (e come funziona adesso)
Il concetto della IFL e quello della NFLEL sono simili, ma con alcune differenze sostanziali.
1. Nella NFL Europe le sei squadre sono in una division unica, e giocano una contro l’altra in casa e fuori per un totale di 10 partite. La IFL avrebbe suddiviso le squadre in due gironi, almeno all’inizio, ed ogni squadra avrebbe giocato solamente quattro partite.
2. Il football in primavera era un’idea rivoluzionaria e radicale nel 1974. La IFL avrebbe giocato le sue partite in Aprile e Maggio, e la NFL Europe gioca la sua stagione da Aprile a Giugno. Nel 1974 come nel 2003, l’idea è la stessa: far giocare in Europa quando la NFL è ferma.
3. L’idea della IFL era di abbinare ognuna delle sei squadre alle sei divisions NFL. Si puo’ immaginare che Barcellona, Roma e Istanbul avrebbero potuto essere legate alla AFC West, Central ed East, rispettivamente. Gli assegnamenti della NFC sono più difficili da immaginare. I giocatori della NFC Central sarebbero stati assegnati ai Munich Lions o ai West Berlin Bears? Tex Schramm avrebbe assegnato alla sua NFC East i Vienna Lipizzaners, visto che proprio in Austria Toni Fritsch era stata una star del calcio? I Teams della NFC West sarebbero stati assegnati a West Berlin, oppure squadre dell’Ovest (Rams, 49ers) e del Sud (Saints, Falcons) sarebbero state più appropriate per Munich? A queste domande non esiste risposta. Ad oggi, ogni squadra NFL deve allocare obbligatoriamente almeno sei giocatori alla lega Europea, ed è la lega stessa ad assegnare i giocatori. E’ quindi possibile che sei compagni di squadra vengano assegnati a sei squadre differenti.
4. Nel 1974, alcune delle top stars della NFL (Nick Buoniconti, Alan Page, Merlin Olsen) volevano giocare delle partite dimostrative oltreoceano. Sebbene giocatori NFL già affermati non vengano allocati alle franchigie NFL Europe, un buon numero dei campioni di oggi hanno iniziato la propria cariera proprio in Europa. Basti pensare a Kurt Warner, Adam Vinatieri, Darren Bennett, Jay Fiedler, Tom Nutten, tutti ex giocatori degli Amsterdam Admirals. E l’elenco potrebbe continuare.
5. La maggior parte dei giocatori avrebbe dovuto essere composta da americani, ma già nel 1974 il piano prevedeva che field goals, extra points, kickoffs e punts avrebbero dovuto essere eseguiti da giocatori locali di calcio. Nella NFL Europe ogni squadra ha almeno otto “National” players, che vengono selezionati in un training camp apposito, prima in Europa e poi a Tampa, ed assegnati alle varie franchigie, preferibilmente a quelle della loro nazione d’origine. Giocatori messicani sono assegnati a Barcellona, mentre i Giapponesi sono assegnati agli Admirals. Secondo le regole NFLEL, le trasformazioni su calcio ed i Field Goals entro un certo range, devono essere effettuati da national players.
Manfred “Manni” Burgsmuller, calciatore famosissimo negli anni ’70 ed ’80 e nazionale tedesco in quel periodo, avrebbe potuto già far parte dei Munich Lions nel 1975 (aveva 25 anni) se la Lega fosse partita. Venti anni più tardi è diventato invece il placekicker dei Rhein Fire, dopo essersi ritirato dal calcio, ed ha giocato a football fino a 52 anni, stabilendo diversi records nella NFLEL.
6. Le sei squadre NFLEL sono tutte di proprietà della NFL, e da essa vengono gestite, mentre la IFL avrebbe dovuto avere proprietà locali. Bob Kap, il Gary Davidson (Commissioner e creatore della World Football League) europeo, aveva in progetto un’espansione della IFL, se la prima stagione avesse avuto successo. Alla conferenza stampa del 1974, i fondatori della lega avevano già indicato quattro altre eventuali franchigie per la stagione 1976: i Milan Centurions, i Paris Lafayettes, i Rotterdam Flying Dutchmen ed i Copenhagen Vikings. Gli archivi di Batella rivelano altri nomi ed altre squadre in cantiere: Monaco Bears, Amsterdam Clippers, London BigBens e Madrid Toreros. D’altro canto, sin dalla sua ristrutturazione nel 1995 come una lega esclusivamente europea, la NFL Europe ha mantenuto un formato consistente nel tempo di sei squadre per oramai quasi un decennio. I Berlin Thunder sono stati aggiunti solo dopo la dismissione dei London Monarchs e, dopo la recentissima dismissione dei Barcelona Dragons, la Lega sta vagliando alcune ipotesi di sostituzione tra Praga, Parigi e Mosca.
Un’immagine del World Bowl 2001
I West Berlin Bears non incontrarono mai i Barcelona Almogavares, ma i Berlin Thunder hanno sconfitto i Barcelona Dragons nel World Bowl 2001 ad Amsterdam.
Tex Schramm è morto il 15 Luglio 2003, un mese dopo l’undicesimo World Bowl e quasi trent’anni dopo l’annuncio della “prima” NFL Europe.
Questo articolo è stato insignito del “2005 Professional Football Researcher Association Writing Award” per la categoria Post-1960 quale miglior articolo dell’anno
Caspita, non conoscevo tutti questi retroscena!
Grazie a Massimo e Marcello, veramente interessante questo articolo.
Il merito
Complimenti agli autori, ho letto con grande interesse una pagina di storia a me assolutamente sconosciuta.
Bravi!!!