La Storia della AAFC

Nel 1944, soli due giorni prima del D-Day, un gruppo di investitori, definiti dall’Associated Press come “uomini dalle entrate milionarie“, si diede appuntamento a St.Louis per organizzare una nuova Lega di pro football. Erano stati convocati da Arch Ward, l’innovativo editore del Chicago Tribune, nonchè organizzatore degli All-Star games di college football e baseball. Ward era convinto che la fine del secondo conflitto mondiale avrebbe fornito alle squadre professionistiche una copiosa messe di nuovi giocatori. Unitamente ai veterani, ci sarebbero stati atleti di liceo e di college, che si erano misurati con i professionisti durante il servizio militare, oltre ai giocatori rimasti all’università durante la guerra.

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Arch Ward

All’incontro iniziale parteciparono i rappresentanti di Buffalo, Los Angeles, New York, San Francisco, Chicago e Cleveland (per la quale Ward aveva una procura), e ad esso ne seguì un secondo il successivo 3 Settembre a Chicago. A quest’uiltimo presero parte John Keeshin, dirigente di una società di trasporti, che rappresentava Chicago; i petrolieri James Breuil e Ray Ryan, rispettivamente per Buffalo e New York; il puglile Gene Tunney premeva per un team a Baltimora; l’attore Don Ameche (noto per la sua interpretazione in “Cocoon” di Ron Howard, n.d.r.) ne voleva uno per L.A.; l’imprenditore Tony Morabito in rappresentanza di San Francisco, ed Arthur McBride, dirigente di una compagnia di taxi, che era giunto da Cleveland. Era presente anche Mrs. Eleanor Gehrig, vedova del grande Hall of Famer del baseball, Lou, la quale divenne in seguito dirigente della Lega. Si disse che anche Detroit, Philadelphia e Boston fossero interessate al progetto.
I presenti ribattezzarono la nuova Lega con il nome di All-America Football Conference (AAFC).
Si decise che nessun club avrebbe potuto ingaggiare coaches o giocatori sotto contratto con squadre NFL, né giocatori di college non ancora eleggibili.

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Arthur McBride scende da uno dei suoi taxi

Apparentemente, a questo punto, si pensava che potesse comunque stabilirsi un rapporto con la NFL, e che si potessero giocare delle “World Series” di pro football. Ma l’idea naufragò quando Elmer Layden, il Commissioner NFL, rilasciò la seguente dichiarazione: “Che prendano una palla, buttino giù un calendario e giochino una partita: allora ci parlerò“. Al meeting di Settembre, Mr. Ryan annunciò di aver messo sotto contratto lo stelle del college Glenn Dobbs di Tulsa, Martin Ruby di Texas A&M, Jack Russell di Baylor e Bob Daley di Minnesota e Michigan. Venne nominato un Commissioner – Jim Crowley – il 22 Novembre 1944. Curiosamente, sia il Commissioner della AAFC che quello della NFL erano ex membri dei famosi Four Horsemen di Notre Dame.

Qualcosa cominciò a muoversi nel 1945, allorquando vi furono cambiamenti nelle proprietà, e Baltimora decise di non avere alcuna squadra. McBride, tra lo stupore generale, decise di mettere sotto contratto Paul Brown in qualità di coach, benché questi fosse ancora in Marina. Brown fu una seconda scelta, dopo che il Presidente di Notre Dame aveva chiesto a McBride di non interpellare Frank Leahy. Il colpo grosso della neonata Lega fu messo a segno in Dicembre, quando Dan Topping fece uscire la sua squadra di Brooklyn dalla NFL e la trasferì allo Yankee Stadium, per giocare nella AAFC.

Nel Gennaio 1946, la Lega era ormai pronta: ad Ovest vi erano i Cleveland Browns, i San Francisco 49ers, i Los Angeles Dons ed i Chicago Hornets.
L’Est vedeva ai nastri di partenza i New York Yankees, i Buffalo Bills, i Brooklyn Dodgers ed i Miami Seahawks.

La Lega firmò il più importante contratto mai stipulato per il trasporto aereo con la United Airlines, progettò un draft segreto (che non ebbe mai luogo), si schierò contro la regola delle sostituzioni libere, ed aggiunse un quinto arbitro, il sideline judge.

Ma presto cominciarono i malumori e le liti in seno alla Lega.
L.A. fece causa ad Angelo Bertelli, e Cleveland fece altrettanto nei confronti di Chet Adams.
Cordovano, pur non avendo ancora chiamato nemmano uno schema, decise di andarsene da Buffalo, ed al suo posto fu chiamato Red Dawson.
Bertelli fu considerato un vero trofeo per la nuova Lega. Era stato il QB della prima T-formation di Notre Dame, ed aveva vinto l’Heisman Trophy. Ma non seppe comunque mantenere le aspettative della AAFC.

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La Lega cominciò a farsi pubblicità ponendo l’accento sulla diversità tattica (i Browns impiegavano la T-formation, gli Yankees la single wing, Buffalo la wing-T, e Chicago la wide double wing-T) e su quella cromatica (il rosso, bianco e blu di San Francisco caratterizzò le uniformi della squadra californiana).

Venne poi il momento della guerra per gli ingaggi.
La prima stella NFL a migrare nella AAFC fu il tackle dei Chicago Bears Lee Artoe, per la cifra di 15.000 $ (ragguardevole, all’epoca).
Questa ed altre firme portarono ad un unico risultato: quelli di far lievitare tutti gli altri salari, ed alla fine ciò costò ad entrambe le Leghe più di cinque milioni di $. All’incirca cento ex giocatori NFL si unirono alla AAFC. Quarantaquattro dei sessanta atleti scelti per giocare nel College All-Star Game del 1946 entrarono nella AAFC. “Gli uomini che avevano firmato per la AAFC si fecero pubblicità durante il training camp dell’All-Star“, disse Pat Harder, che aveva invece optato per la NFL. “Era come se ci fossero due diversi camps, uno della NFL ed uno della AAFC. Come sapete, Arch Ward era il deus ex machina sia della AAFC che dell’All-Star Game. Avevo persino dubitato che avrei giocato quella partita. La grande notizia era che il mio ex compagno di squadra Elroy Hirsch ed i suoi compagni di El Toro avevano firmato per i Chicago Rockets, il cui coach era Dick Hanley, allenatore proprio di El Toro“.

La prima gara di esibizione vide opposti i Dodgers ed i Rockets, e si concluse con un pareggio per 14-14.

La prima vera partita della AAFC ebbe luogo il 6 Settembre 1946, quando 60.135 tifosi di Cleveland videro i Browns affondare i Seahawks nel lago Erie, imponendosi con un impietoso 44-0. Un passaggio di Cliff Lewis per Mac Speedie portò al primo TD nella storia della AAFC. Quella folla fu da record, la più grande ad assistere ad un incontro di regular season fino a quel momento. Nel prosieguo della stagione, Cleveland stabilì un nuovo primato, battendo L.A. davanti a 71.134 appassionati. La franchigia di Miami fu un vero e proprio disastro, nel quale il proprietatio Harvey Hester perse i risparmi di una vita. Nel corso dell’anno, i debiti vennero pagati dagli altri team, e la franchigia si trasferì a Baltimora. Una curiosità riguarda la disastrata e disastrosa franchigia di Miami: dalle sue ceneri sarebbero nati i leggendari Baltimore Colts.

New York si aggiudicò il titolo dell’Est nel 1946, seguita da Brooklyn, Buffalo e Miami.
I Browns vinsero ad Ovest, davanti a San Francisco, Los Angeles e Chicago.
La prima finalissima per il titolo vide il trionfo dei Browns, che piegarono gli Yankees per 14-9.
Grandi protagonisti di quell’incontro furono il grande QB “Automatic” Otto Graham ed il FB Marion Motley.

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Marion Motley

La AAFC raggiunse il proprio culmine nel 1947. Tuttavia, anche allora vi furono problemi.
La squadra di Miami era stata rimpiazzata da quella di Baltimora, ma i Chicago Rockets erano in guai seri. Non erano infatti in grado di competere con i più affermati Bears e Cardinals.
Jim Crowley lasciò l’incarico di Commissioner per diventare comproprietario e coach della disastrata franchigia, ed il suo posto venne preso dall’Ammiraglio Jonas Ingram.
Come purtroppo ci insegna il calcio, giocare pressochè tutti i giorni alla lunga stanca il pubblico: resasi conto di ciò, la Lega optò per i fine settimana.
Ancora una volta Cleveland si impose ad Ovest, seguita da San Francisco, Los Angeles e Chicago. Altrettanto fecero gli Yankees, davanti a Buffalo, Brooklyn e Baltimore. E furono nuovamente i Browns a conquistare il titolo, col risultato di 14-3.

Il 1948 segnò l’inizio del declino. Vi furono numerosi mutamenti nelle proprietà dei teams, uno dei quali vide Branch Rickey assumere il controllo dei Dodgers a Brooklyn. In molti sperarono che il mago del baseball potesse fare qualche miracolo anche con la palla lunga un piede.
Rickey tentò persino di convertire l’eroe della Gashouse Gang, Pepper Martin, in un place kicker. All’inizio dell’anno, si era tentato di sotterrare l’ascia di guerra con la NFL, ma il tutto si era poi arrestato. A “quelli che avevano” (la AAFC) venne chiesto di dare a “quelli che non avevano”, e Cleveland cedette Y.A. Tittle ai Colts.

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Branch Rickey

Nell’autunno di quell’anno, venne proposto un draft segreto. Al termine della stagione universitaria, i giocatori disponibili erano Lou Kussesrow (in seguito affermato produttore televisivo), Abe Gibron, Chuck Bednarik, Frank Tripuka, Pete Elliott, Terry Brennan e Bill Fischer. Cleveland non subì alcuna sconfitta. I 49ers, le cui sole due sconfitte giunsero proprio per mano dei Browns, chiusero al secondo posto. L.A. e Chicago seguirono in classifica. La battaglia ad Est fu una farsa. Gli Yankees ed i Dodgers stentarono. Buffalo ed i Colts chiusero sul 7-7. I Bills vinsero i playoff, solo per venire distrutti dai Browns con un devastante 49-7 nella sfida per il titolo.

O.O. Kessing divenne il terzo Commissioner nel 1949. Vi fu uno spiraglio di luce per la AAFC, quando Ward cercò di estromettere la NFL dall’All-Star game di college, e di rimpiazzarla con la AAFC. Ma Bert Bell della NFL si impose, e la Lega madre vinse un’altra battaglia. La franchigia di Brooklyn fallì, e si fuse con gli Yankees. Soli sette ex Dodgers rimasero a New York, il resto si trasferì a Chicago. Cleveland chiuse in vetta alla Lega, formata da sette squadre, seguita da San Francisco, Brooklyn-New York, Buffalo, Chicago, Los Angeles, e Baltimora. Nel primo turno dei playoffs, i Browns piegarono Buffalo per 31-21, mentre San Francisco sconfisse gli Yankees col punteggio di 17-7. Nella finalissima, i Browns si imposero sui 49ers per 21-7. Si parlò anche di un Championship con la NFL, ma Bert Bell sostenne che ciò avrebbe violato le norme costitutive della vecchia Lega.

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Il 9 Dicembre 1949 Cleveland, San Francisco e Baltimora passarono alla NFL. Il resto dei giocatori furono distribuiti tra le squadre NFL. Anche se quella di Baltimora non fu una squadra particolarmente vincente, venne introdotta nella Lega su insistenza di George Preston Marshall, il quale pensava che sarebbe stata la rivale naturale dei suoi Washington Redskins.
A Buffalo, squadra invece vincente sia al botteghino che sul campo, fu negato l’ingresso nella NFL, ed il proprietario Jim Breuil dovette ripiegare su una quota di partecipazione nella squadra di Cleveland.
Uno dei fatti più strani fu che la Lega sconfitta, la AAFC, aveva avuto una media di 38.310 spettatori a partita, a fronte dei soli 27.602 della NFL.
Si chiuse così l’effimera esperienza della AAFC, che non potè nulla, come altre future esperienze avrebbero dimostrato, contro lo strapotere della NFL.

Fonte: http://www.profootballresearchers.org/Coffin_Corner/02-07-035.pdf

Autore: Stan Grosshandler

Originariamente pubblicato su “The Coffin Corner

Il sopra riportato testo costituisce una traduzione dell’elaborato originale, i cui diritti di proprietà intellettuale ed economica spettano al relativo Autore.