Draft: the time has come!
Il draft è alle porte e in casa Cardinals il Coach Dennis Green sa benissimo che le esigenze di organico sono diverse.
Lui e il vice presidente delle operazioni del club Rod Graves, i quali sono al terzo draft insieme, non si sbilanciano su quello che è il loro principale obiettivo.
“Abbiamo la scelta 10 e questo significa che ci devono piacere almeno 10 giocatori, semplice”, afferma il primo; “Se arrivasse fino a noi prenderemmo Bush”, scherza il secondo.
I Cardinals hanno 3 scelte nelle prime 72 assolute e, in generale, in tutti e 7 i giri prenderanno un giocatore.
Questo mette in mano al draft 2006 buona parte del destino della Franchigia. Questo è il draft da non sbagliare. Sono stati fatti investimenti in FA (Edgerrin James per esempio), è nato il nuovo stadio, si sono trovati accordi con sponsor importanti: non c’è più margine di errore. Il rischio, facendo scelte sbagliate, non è quello di compromettere solo la stagione prossima, ma tutto il progetto Green.
Anche per questo le decisioni, o anche solo le preferenze (un paio di nomi ovvi a parte) non escono dalla “stanza dei bottoni”.
Bisogna non dare alcun vantaggio agli avversari e avere molte opzioni.
Dovendo quindi leggere tra le nebbie possiamo fare, ovviamente, solo supposizioni.
La prima è che i Cardinals probabilmente non cercheranno una trade up per salire nel primo giro del draft; Graves ha detto chiaramente di non aver fatto o ricevuto telefonate in tal senso da nessuna squadra interessata a scendere per guadagnare scelte ulteriori.
Quella che pare una probabibilità e che se arrivasse loro un buon QB non se lo lascerebbero scappare. Il 35enne Kurt Warner ha rinnovato, ma serve un giovane che possa imparare da un maestro di tal portata. Il presente c’è e c’è anche la possibilità di programmare il futuro. Uno comunque abbastanza bravo da subentrare qualora Warner venisse obbligato dai sempre più numerosi infortuni, sulla side line, cuffia in testa, a dispensare consigli al collega in campo.
I nomi li conosciamo tutti: Matt Leinart da Southern California, Vince Young da Texas e Jay Cutler da Vanderbilt. Se uno di questi 3 arriva alla 10 non andrebbe oltre, con ogni probabilità.
Per inciso, i cardinals hanno selezionato come prima scelta un solo QB dal 1960. Era il 1965 e quel QB era un certo Joe Namath…
Non dovesse arrivare uno di quei 3 alla posizione 10, le altre priorità per i Cardinals sono nei ruoli di linebacker, offensive lineman e tight end. Vernon Davis, TE, parrebbe piacere in particolare a Graves e Coach Green.
“Se Young arriva al 10, salgo in macchina e lo vado a prendere personalmente all’areoporto – ha detto il primo – se alla 10 non arriva young ma Vernon Davis ci vado lo stesso”.
Ma sarà vero? Lo scopriremo tra poche ore.