Parola mia
La T.O.-mania è ufficialmente iniziata a Dallas, con l’inizio ieri del mini-camp dei veterani. Alla presenza di un numero esagerato di giornalisti ed operatori dei media, Terrell Owens ha preso il centro del palcoscenico per non lasciarlo mai durante il suo primo allenamento con la squadra della Lone Star. Ed è riuscito a fare (e a dire) tutto ciò che doveva e voleva fare e dire.
Owens si è mosso bene, come si può muovere bene un qualsiasi giocatore NFL all’inizio di giugno, allenandosi con il casco ed i pantaloncini. Ha ricevuto praticamente tutto quello che è stato lanciato nella sua direzione, ed ha sonoramente battuto il cornerback Anthony Henry in tutti e quattro le sfide uno-contro-uno fatte nei drills individuali. Ha ricevuto passaggi corti, ha ribaltato velocemente il campo, ha ricevuto qualche fly, e si è mosso bene fintando e seminando le secondarie con buona facilità.
Era Owens, insomma, un buon Owens, che ha tenuto la scena come nessun altro sa fare. Ma soprattutto, è sembrato divertirsi di nuovo nel primo allenamento collegiale sostenuto da quando, a metà della scorsa stagione, venne sospeso dagli Eagles. Ha infatti dichiarato che la cosa più bella che ha provato è stata quella di fare di nuovo parte di una squadra.
“Li voglio abbracciare tutti!” ha dichiarato l’istrionico T.O., “Sono qui con una grande squadra, un grande allenatore ed un grande presidente, e avrò l’opportunità di fare bene e di aiutare questa squadra a vincere. Questo è il motivo per cui mi hanno portato qui. Mi sento come se fosse la prima volta che scendo in campo, e lascerò che siano le mie giocate a parlare per me“.
“Voi ragazzi” ha detto Owens ai giornalisti con un enorme sorriso stampato sulla faccia, “mi avete davvero crocifisso perchè non sono stato qui in primavera durante il programma di preparazione atletica, ma c’erano degli affari in sospeso che richiedevano la mia presenza altrove, e ne abbiamo parlato col coach nel nostro primissimo incontro. Lui mi disse che avrei dovuto essere qui il 22 marzo. Dopo quell’incontro, riflettei sul fatto che sarei stato a Los Angeles ed avrei dovuto saltare il mini-camp, e che mi sarei sentito dire che avevo ricominciato a fare i miei comodi come in passato. Allora ci siamo nuovamente seduti, e lui mi ha detto quando essere qui e in quali condizioni si aspettava io mi trovassi fisicamente al mio rientro. E così è stato“. Bill Parcells aveva infatti dichiarato di aver stabilito con Owens una tabella di lavoro che il receiver avrebbe dovuto seguire, a lato della conferenza stampa che aveva seguito il mini-camp.
“Non ho avuto assolutamente alcun problema con alcun coach nella mia carriera. Accetto il loro modo di pensare e guardo avanti. Non cambia nulla se mi piace o non mi piace: lo accetto e guardo avanti. Ognuno ha la sua idea sul coach, come credo che ognuno abbia la sua idea su di me. Credo ci siano in ballo un sacco di questioni, e che se ne parlerà in modo sereno per risolvere ogni cosa“.
Una cosa su cui entrambi sembrano essere d’accordo è il fatto che Owens debba imparare in fretta. T.O. ha giocato la West Coast a San Francisco e Philadelphia, e dovrà adattarsi ad un attacco maggiormente orientato sulle corse a Dallas, che include meno passaggi corti e più tracce basate sul timing con il quarterback. E per lui l’ostacolo maggiore sembrerebbe quello di appropriarsi della nuova terminologia delle giocate. “Sarà un grosso sforzo per me. Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a passare qui la scorsa settimana, devo prendere presto confidenza con il sistema di attacco. L’unica cosa simile alla West Coast Offense è in che modo prendere il pallone tra le mani ed andare a segnare con lui“.