Bye bye Steve

Qualche mese fa scrissi: “Credo che il volere delle parti, giocatore e squadra, sia quella di continuare il rapporto e fare in modo che il QB finisca la carriera nella Città della Musica.

Riassumiamo brevemente i punti salienti di questa vicenda che ha portato il divorzio tra i Tennessee Titans e Steve McNair.
Tutto ebbe inizio a febbraio con la prima avvisaglia su quella che è poi diventata una delle questioni più hot dell’offseason 2006: I Titans non si avvalgono di una clausola del contratto del QB dove rinunciano a garantirsi il giocatore fino al 2009 previo pagamento di un bonus da $ 50 milioni. Sono quindi costretti, sempre per via di questa clausola, a pagare al giocatore $1 milione il quale rimane sotto contratto con la franchigia ancora per un anno.
In marzo si fa sempre più insistente la voce di un Vince Young a Nashville con il proprietario, Bud Adams, il più entusiasta portavoce di questa linea di condotta. Di contro Bus Cook, l’agente di McNair, afferma che il suo assistito, come gli ha confessato lo stesso McNair, si sente ancora un titolare della Lega e non solo per quest’anno e che non ha nessuna intenzione di fare da chioccia a nessuno.
Il tempo passa e il 3 aprile scorso c’è l’evento che dà la svolta a tutta la vicenda. Il giocatore si presenta nelle strutture della franchigia per iniziare gli allenamenti, ma viene allontanato dal responsabile dei trainer impedendogli di allenarsi con i compagni. Il giocatore, inizialmente shockato e deluso, vuole fare chiarezza sull’accaduto e l’associazione dei giocatori, NFLPA, subentra in sua difesa. Secondo l’Associazione i Titans starebbero violando il contratto impedendogli di allenarsi in quanto “il giocatore deve rimanere in eccellente condizione fisica e dare il meglio di se per il suo club” come cita il contratto stesso. Tennessee si difende dicendo che la decisione di esentare McNair dagli allenamenti è per salvaguardare l’investimento che la società ha fatto sul giocatore. Effettivamente tra stipendio e bonus vari il quarterback pesa per $23,4 milioni sul cap della franchigia ed un eventuale infortunio potrebbe risultare particolarmente dannoso.
Si capisce, quindi, che la dirigenza non ha più fiducia nel giocatore o meglio non crede che valga un ingaggio di queste proporzioni e che possa rappresentarli ancora per molto. La sensazione è quella che la franchigia fosse disposta a ristrutturare il contratto in modo drastico e di garantirgli non più di un paio d’anni di contratto. Come già accennato McNair invece si sente ancora in forma ed in grado di garantire più anni ad elevate prestazione nella Lega.
Si giunge alla soluzione di affidarsi ad un arbitro che medi le parti e acceleri le operazioni di conciliazione. Ma anche così bisogna aspettare i primi di giugno per arrivare alla decisione conclusiva.
Intanto giunge il tempo del Draft e la prima scelta dei Titans risulta essere proprio Young. Nello stesso week end i Baltimore Ravens propongono una trade per cercare di avere McNair: offrono la loro scelta numero 5 del Draft del 2007 ma Tennesse chiede la numero 4. Nulla di fatto.
La trattativa tra Bus Cook e Ravens continua avendo Tennessee concesso al giocatore di trattare con altre squadre. Ed effettivamente le parti trovano l’accordo; bisogna convincere la dirigenza a rilasciare il giocatore che non sembra intenzionata a farlo, quais più per dispetto che altro. Un’altra soluzione sarebbe il taglio ma comporterebbe un assoluto non guadagno per i Titans che avrebbero tutta la convenienza a cercare una trade per avere una qualche compensazione. Tra i vari rumors si è sollevata la voce di un taglio a luglio quando la dirigenza avrebbe dovuto creare lo spazio salariale necessario per firmare i rookie. A questo punto Baltimore avrebbe potuto prendersi il giocatore senza dare nulla in cambio a Tennessee. Questo, però, avrebbe causato un netto ritardo sulla preparazione di McNair in particolar modo sull’integrazione del giocatore con la squadra e con gli schemi.
Il primo giugno giunge la decisione dell’arbitrato che da ragione al giocatore: la società non può impedire a McNair di allenarsi. Di contro vengono respinti i reclami del giocatore stesso e della NFLPA dove venivano richiesti il rilascio da parte della società e una compensazione per gli allenamenti persi.
Per il lunedì successivo alla decisione dell’arbitrato ci si aspettava il ritorno di McNair con la squadra ed invece giunge la notizia che si sarebbe conclusa la trade tra con i Ravens in cambio della quarta scelta del prossimo draft. Prima di ufficializzare lo scambio il giocatore deve sottoporsi ai controlli medici di routine, controlli che vengono superati. Il 6 giugno Steve McNair diventa un Baltimore Ravens.
Cambia la depth chart tra i quarterback con Billy Volek che diventa lo starter e Vince Young il suo backup. Questa è giustamente la posizione della franchigia che non può promuovere il rookie a titolare senza che questi abbia mai giocato uno snap tra i professionisti. Una possibile soluzione è quella di valutare Volek nel mese di settembre ed in base ai risultati decidere se continuare in questo modo o di svezzare immediatamente Young come per Eli Manning un paio di stagioni fa con i New York Giants.

Interessante la dichiarazione rilasciata da Floyd Rees dopo la partenza di McNair:
Ogni quarteback che metterà la casacca dei Titans per i prossimi quarant’anni sarà paragonato a Steve McNair. Perché questo? Perché Steve è il solo quarterback che noi conosciamo. Sono creciuto con John Brodie. Era il mio eroe. John Brodie si è ritirato e allora lo è diventato Jim Plunkett. Jim Plunkett si è ritirato e allora lo è diventato Joe Montana. Joe Montana si è ritirato e lo è diventato Steve Young… Vince Young sarà paragonato a Steve McNair quante volte? Voi ragazzi lo paragonerete tutti i giorni. Vince si deve sforzare ad essere quello che è stato Steve.

Con la partenza di McNair e il rilascio di Brad Hopkins tre mesi fa (che ha annunciato il suo ritiro in questi giorni dopo 13 anni di carriera) si chiude un era per la franchigia. Questi, infatti, erano gli ultimi due giocatori che giocarono negli Houston Oilers. Il processo di ricostruzione iniziato un paio di anni fa procede e sembra soddisfare dirigenza e coaching staff.