Offseason roundup
La offseason volge al termine, tra poco più di un mese si ricomincerà a fare sul serio, ed è il momento di fare una pausa di riflessione e riguardare ai progressi fatti dalla squadra nei mesi trascorsi.
Per prima cosa, prendiamo in esame la free agency che ha preceduto il draft: Brian Williams è sicuramente il giocatore di maggior impatto messo sotto contratto a marzo, e per quello che si è potuto vedere nel minicamp e ora nel training camp, Williams vale tutto il signing bonus a sette zeri che è stato necessario per portarlo a Jacksonville. Non importerà da quale lato del campo si schiereranno i vari Hines Ward, Marvin Harrison e Terrell Owens: i Jags saranno in grado di coprirli comunque.
Mike Williams rappresenta la seconda più importante azione intrapresa dal front office di Jacksonville lo scorso marzo: il che a prima vista potrebbe sembrare una barzelletta, in quanto l’offensive tackle ex Bills viene da una carriera segnata dalla difficoltà di controllare il suo peso (ha raggiunto le 380 libbre prima del minicamp quest’anno) e dalla sua discussa volontà di dedicarsi al football e raddrizzare la sua carriera, ormai decisamente in bilico. Pare però che Williams si sia rimesso in riga prima del training camp, presentandosi dimagrito di circa 40 libbre e agguerrito per trovare un posto sul roster finale. Quando è in forma il ragazzo è stato definito uno “spazzaneve umano” e in effetti durante gli allenamenti ha dato segnali decisamente positivi nella posizione di guardia (a Buffalo giocava tackle), aprendo buchi enormi nel running game. Il suo punto debole rimangono i blocchi durante le azioni di passaggio, ma per il momento sembra sia destinato a trovare un posto nel roster di fine agosto, anche se il gruppo degli offensive linemen è uno dei più agguerriti della squadra, con molti giocatori decisi a dare tutto per contendersi i posti disponibili. Purtroppo un serio contendente al posto di centro titolare (ricordando anche che Brad Meester arriva da un’operazione chirurgica al bicipite del braccio destro), il giovane Dennis Norman, ha subìto una frattura a un dito della mano destra che richiederà un intervento.
Le aggiunte al roster arrivate tramite la free agency sono praticamente tutte qui, se si escudono un certo numero di “training camp bodies”, ovvero di giocatori messi sotto contratto con tutta probabilità solo fino ai primi roster cutdowns, che inculdono Tony Williams (DT), Troy Edwards (WR), Toby Gowin (P), Nick Greisen, (LB), Wayne Hunter (OT), Randy Hymes (WR), Stockar McDougle (OT), Rich Alexis (RB). Di questi l’unico che sembra avere qualche possibilità di ritrovarsi sul roster a settembre è Wayne Hunter, autore di un buon camp fino a questo momento.
Per quanto riguarda le scelte al draft,la prima scelta Marcedes Lewis (TE) sta diventando uno dei bersagli preferiti di Byron Leftwitch, facendo sempre bella mostra delle sue mani eccezionali: ha letteralmente ricevuto qualsiasi cosa gli volasse intorno, ma il suo ruolo non sarà limitato a quello di pass catcher, dato che sta migliorando moltissimo anche come bloccatore.
Maurice Drew (RB), seconda scelta da UCLA (stesso college di Lewis) sta facendo vedere sprazzi del talento che gli ha permesso di andare così in alto al draft: sta migliorando giorno dopo giorno come punt returner (anche se dimostra di avere ancora qualche difetto di tecnica nel riceverli) e come runningback, come dimostrato nello scrimmage di venerdì sera: è stato l’unico dei runningbacks a compiere una corsa lunga, di 31 yards, aiutato da un blocco ben piazzato di Lewis.
Clint Ingram (LB) terza scelta da Ocklahoma, si sta rivelando il perfetto “run and hit” linebacker che piace all’head coach Jack Del Rio. Ingram è però entrato in competizione non solo con Pat Thomas, sesta scelta dell’anno passato ma anche con Brian Iwuh, un rookie free agent che sulla scorta di uno spettacolare training camp sta cercando di guadagnarsi un posto da titolare, e ha attirato l’attenzione di Mark Duffner, allenatore dei linebackers, soprattutto per il suo “naso”: è un giocatore che riesce sempre a intuire in che direzione si sta sviluppando il gioco, e il perfetto esempio di questa attitudine è stato un gioco dello scrimmage di venerdì, in cui Iwuh ha capito prima di tutti che la palla sarebbe andata a Maurice Drew sulla sideline per uno screen, e ha difeso in modo magistrale il passaggio inteso proprio per il rookie RB.
L’unica area della squadra che lascia ancora un po’ perplessi è il gruppo dei ricevitori, che ancora non riesce a reagire al ritiro di Jimmy Smith con la dovuta verve: Ernest Wilford è per ora il leader indiscusso, seguito da Matt Jones, giocatore che si è molto migliorato dall’anno passato e da almeno quattro altri giocatori che si contendono i posti a roster rimasti: Reggie Williams, prima scelta di due anni fa che è in un momento cruciale della sua carriera, ha già la scritta BUST sulla fronte, o può riprendersi e riscattare due anni di mediocrità diventando finalmente il ricevitore fisicamente imponente e la macchina da primi down che si sperava fosse quando è stato scelto? Cortez Hankton, che si trova in una situazione simile a quella di Reggie, solo che Cortez è partito dalla free agency (non è stato nemmeno draftato) e non dal primo round, ed è stato inoltre fermato più volte negli due anni da infortuni.
Chad Owens, sesta scelta dell’anno scorso, deve emergere come ricevitore, dopo che le sue quotazioni come punt returner sono crollate rovinosamente nella partita a Indianapolis la scorsa stagione, in cui ha droppato due punt prima di essere sostituito da Alvin Pearman e essere piazzato sulla practice squad.
Le scelte più difficili però Jack Del Rio dovrà farle quando esaminerà il gruppo dei runningbacks: Fred Taylor è ritornato in squadra dopo una offseason passata ad allenarsi per conto suo, allenamento che però sembra essere servito in quando Freddy è ora appena sotto le 220 libbre (ha giocato la scorsa stagione attorno alle 230) ed è più rapido che mai, nonostante abbia da poco toccato quota 30 anni. Greg Jones ha il posto assicurato come full back, e ha anche dato segni che lasciano intedere che finalmente sta tornando alla rapidità nei cambi di direzione degli anni del college. Se sarà capace di ritornare a quei livelli, i Jags si ritroveranno in squadra un back dalla potenza inaudita e dai piedi buoni, combinazione certo molto gradita soprattutto nelle situazioni di corto yardaggio.
Dietro di loro la lotta è più aperta che mai: LaBrandon Toefield è indiscutibilmente uno dei migliori giocatori in questo training camp: sta correndo con potenza, rapidità e capacità di lettura che non gli si attribuivano. Alvin Pearman è entrato nelle grazie di Del Rio, soprattutto per la sua affidabilità sia come running back da terzo down sia come punt returner, anche se la sua reputazione è stata messa un poco in crisi dal sanguinoso fumble commesso durante la partita di playoff a Foxboro lo scorso gennaio. In mezzo alla bagarre si è inserito poi Drew, che non fa altro che peggiorare i grattacapi di Del Rio su chi sia meglio trattenere a roster.