Cattive notizie dalla preseason per i Bills
Dopo la sconfitta sul campo dei Panthers, ben più netta del 14-13 finale, Buffalo paga dazio anche ai rabberciati Bengals, cedendo in un pirotecnico 44-31.
Ma le preoccupazioni non vengono certo dai risultati, del tutto relativi in questa fase, bensì dalla conferma di ataviche carenze tecniche e tattiche.
Cominciamo dall’ attacco.
Semplicemente umiliato dalla difesa di Carolina, con un Holcomb malmenato a forza di sack, si riscatta in parte con Cincinnati, guidato da un Losman voglioso e che ritrova la buona vena di McGahee ed Evans.
Il bilancio resta però negativo e il motivo sta sempre e comunque nella crisi irreversibile della linea, da tre stagioni il vero buco nero per i rossoblu.
La minima pressione avversaria porta al collassamento e per i Qb la scelta si riduce spesso tra un tiro in tribuna o un doloroso sack.
Discorso identico per il reparto corse, costretto a decine di tentativi telefonati in assenza di blocchi decenti.
Poco si è fatto sul mercato e soprattutto al Draft, ma è probabilmente da vedersi come una scelta strategica in attesa di un salary cap più leggero, ma questa pecca rischia di oscurare anche le cose che funzionano.
Losman è cresciuto, Jauron gli chiede di usare anche la testa oltre al braccione e durante il camp i risultati si sono visti.
Appare più paziente e cerca di imbastire drive razionali, ma lo scarso supporto delle corse finisce per costringerlo alla profondità.
Evans resta il bersaglio preferito e per il Wr si prospetta una stagione da stropicciarsi gli occhi, peccato che tra i compagni di reparto non emerga fino ad ora nessuno in grado di affiancarlo e praticamente nullo sia il contributo dei Te.
Chi dovrà invece masticare ancora amaro è McGahee, con un potenziale da ProBowl dovrà sacrificarsi a cercare piccoli soffertissimi guadagni, in attesa di ridiscutere seriamente la sua posizione al termine del campionato.
Nella corsa per la maglia da titolare tra i Qb, da sottolineare il momento no di Holcomb, che contro i Bengals si è ritrovato terza scelta, alle spalle anche di un Nall appena tornato da un fastidioso infortunio.
Se l’ attacco è destinato ad essere più croce che delizia dei tifosi, dalla difesa si chiedono invece conferme, con la crescita magari di qualche nuovo talento.
Crowell, in attesa del ritorno di Spikes, è già in condizione campionato e appare al momento le migliore notizia per Buffalo da molto tempo a questa parte.
Bene Denney e c è da credere che al momento giusto anche Fletcher e Shobel non faranno mancare il loro contributo.
Le secondarie sono una miniera di talento inesauribile, ma la giovanissima età media comporta spesso cali di tensione e con un attacco del genere sarà facile preda dello sconforto.
Nella preseason per ora la difesa ha retto decentemente, ma alcuni segnali non fanno dormire sonni tranquilli.
Nell’unico drive guidato da Delhomme i Panthers hanno passeggiato fino al Td e con Palmer ancora ai box c è stata gloria persino per Rob Johnson.
Sulle corse le garanzie aumentano, ma la concentrazione appare talvolta discontinua, concedendo ai Rb avversari improvvisi varchi.
Una mano sul fuoco va messa per gli Special Team, per ora poco incisivi, ma che troppo bene hanno fatto nell’ultima stagione per non meritare la piena fiducia.
In conclusione una stagione che si preannuncia estremamente sofferta e dove più che ai risultati sul tabellone si dovrà guardare alla crescita e al consolidamento della linea verde, in attesa che il progetto Levy-Jauron decolli con scadenza Draft 2007.