Lions sconfitti, ma la strada è quella giusta
Comincia con una sconfitta la stagione dei Detroit Lions targati Rod Marinelli, ma a parziale conforto possiamo dire che è stata una di quelle sconfitte da cui si può ricavare una legittima fiducia riguardo al prosieguo della stagione. La squadra di Detroit ha infatti perso il confronto coi favoriti Seahawks solo allo scadere dei tempi regolamentari, quando Josh Brown ha calciato da 42 yard il field goal che ha chiuso la partita sul punteggio di 9-6 per gli ospiti.
Giustamente Marinelli non si è accontentato della prestazione della sua squadra e ha sottolineato il fatto, casomai ce ne fosse bisogno, che l’unica cosa che conta veramente è vincere. Certamente giocare un buon football aiuta a raggiungere lo scopo. Domenica il football espresso dai Lions è stato superbo in difesa, grazie a una linea che non ha mai permesso a Hasselbeck e Alexander di portare a casa yard facili e ha semplicficato il lavoro al resto del reparto. Il DT Shaun Rogers ha guidato la carica con due sack, uno strepitoso placcaggio nel backfield e un field goal bloccato, ma Redding, Tyoka Jackson e James Hall non sono stati da meno. Anche Hall ha prodotto due sack, bloccato un field goal e ha messo in difficoltà Walter Jones, il miglior Tackle dell’NFL. Indicativo del suo stato di grazia il fatto che, nell’unica azione saltata da Jones in tutta la partita, Hall abbia umiliato il suo rimpiazzo e steso Hasselbeck. Nel backfield difensivo si è distinto il rookie linebacker Ernie Sims: a guardarlo sembra più piccolo di molte safety (5 piedi e 11 per 220 libbre le misure ufficiali), ma gioca come un demonio ed è sempre nel cuore dell’azione, ieri 10 placcaggi alla prima partita NFL. Se l’attacco avesse giocato decentemente i Lions probabilmente avrebbero portato il match a casa, purtroppo Kitna e soci nonostante alcuni bei giochi qua e là non sono mai entrati in ritmo, è mancato il timing sui passaggi e il runningback Jones, che ha dato quello che ha potuto, non aveva spazio per correre. L’impressione generale era che l’attacco Lions, più che essere fermato dalla difesa avversaria, si fermasse da solo a causa di penalità ed errori stupidi. Per Mike Martz ci sarà ancora molto da lavorare, prima di rendere i Lions “the greatest show on turf”.
A sorpresa la partita era cominciata bene per Detroit, con un field goal bloccato da Rogers seguito dal miglior drive del primo tempo, chiuso con un field goal di Hanson. Per i primi due quarti Seattle ha provato a dispiegare tutta la sua potenza offensiva ma la difesa dei Lions ha continuato a ribattere colpo su colpo mentre l’attacco latitava dopo il promettente avvio. Da segnalare il secondo field goal bloccato, che porta la firma di James Hall, sempre nel primo quarto. A fine secondo quarto dopo un lungo lavoro ai fianchi finalmente Hasselbeck e soci portavano a casa i primi punti grazie a due field goal di Brown, il secondo da 51 yard allo scadere del tempo.
Nella seconda metà ci si aspettava che i Seahawks prendessero il sopravvento, invece hanno continuato a prendere un sacco di botte, anche più che nel primo tempo, e hanno guadagnato tre primi down in cinque drive. A quel punto per preservare il vantaggio è stato fondamentale il lavoro del punter di Seattle, Plackemeier, che ha snocciolato punt di 50 yard come se piovesse, dando sempre pessime posizioni di campo all’attacco dei Lions. Altrettanto fondamentale è stato il fatto che Kitna non sia mai riuscito a trovare ritmo e fiducia: probabilmente la secondaria di Seattle ha giocato una gran partita, sicuramente il quarterback ha tenuto troppo la palla e ha sbagliato molti passaggi. Ogni tanto ci sono stati flash di brillantezza, ma troppo pochi e troppo distanti l’uno dall’altroper mttere assieme un drive. Tuttavia nel quarto periodo le cose sembravano mettersi bene per i Lions, che per due volte riuscivano a portarsi in raggio da field goal. Il primo, da 52 yard, finiva corto, ma il secondo da 37yard impattava il match con sette minuti ancora sul cronometro. A quel punto la partita sembrava per la prima volta alla portata dei tarantolati Lions, che forzavano un altro punt grazie alla linea di difesa che investiva Hasselbeck come una marea nera. Per una volta in eccelente posizione di campo (le 43 di Seattle)grazie a un punt meno brillante del solito, i padroni di casa avevano in mano l’inerzia della partita ma trovavano il modo di strappare la sconfitta dalle fauci della vittoria. Dopo un holding su primo down Kitna completava due passaggi corti, in situazione di terzo down e 4 serviva Shawn Bryson sulla sideline di destra, ma il runningback non stava seguendo l’azione e ignorava il passaggio. Tornati in possesso i Seahawks dimostravano ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che la classe non è acqua. Come fosse la cosa più naturale del mondo, dopo due quarti di nulla assoluto, Hasselbeck e Alexander inserivano le marce alte e producevano un drive di 56 yard, abbastanza per consentire a Josh Brown di evitare l’overtime. Ai Lions probabilmente è mancata proprio l’abitudine a vincere, la freddezza nel momento cruciale di una gara in cui si erano battuti meglio dei blasonati avversari. Chiaramente non si costruisce una squadra vincente dall’oggi al domani, ma pur avendo molta strada da fare (attacco, difesa nei due minuti, parte degli special teams) i Lions hanno iniziato col piede giusto.