49ers dai due volti
Coach Nolan e soprattutto i tifosi di San Francisco si aspettavano delle conferme dal match contro i Philadelphia Eagles, ma queste non sono arrivate. Anzi nel primo tempo si è addirittura ritornati alle gare dello scorso campionato, allorquando nella maggior parte delle volte non c’era mai partita. Partenza razzo di McNabb e soci che mettono sul tabellone ben tre TD (2 da un Westbrook in grande spolvero) ed un field goal. La formazione di Nolan rispondeva solo con un misero field goal; tuttavia a 45 secondi dalla fine la palla era nelle mani di San Francisco sulle 40 yards di Phila. 4 e 1, con molta sorpresa Nolan ordinava il punt, facendo letteralmente infuriare i tifosi presenti in tribuna, già contrariati dall’andamento del match. Nel secondo tempo Smith, praticamente nullo nella prima parte di gara, orchestrava un drive che portava i 49ers sino ad 1 yard dalla red zone. Con tre tentativi a disposizione, tutti corsi da Gore, San Francisco faceva harakiri; sul 3 and goal Gore si schiantava ancora contro il “muro” di Phila perdendo il pallone, che prontamente recuperato da Patterson (DT degli Eagles) veniva riportato in meta, per un ritorno di fumble da 98 yards, il lungo nella storia degli Eagles. Nella stessa azione Davis e Gore si infortunavano ed erano costretti a lasciare il campo. Sul 31 a 3 partita definitivamente chiusa, anche se Smith, forse aiutato dalla rilassatezza della difesa di Philadelphia iniziava a macinare yards, capitalizzate poi da Robison in red zone, e da Eric Johnson.
Fuochi di paglia in una partita che si è giocata tutta nella prima frazione, dove in campo c’erano solo gli Eagles; certo i ragazzi di Nolan non sono ancora al livello della squadra di Reid, ma era lecito attendersi una prestazione molto più determinata. Domenica altra prova del nove a Kansas City, tra l’altro senza Vernon Davis che sarà out per 4 settimane a causa della rottura dell’osso posto dietro la tibia.