Giants, dimenticare e ripartire

Difficile trovare uno spunto da cui partire per raccontare la prestazione dei New York Giants in quel di Seattle contro i Sehawks, campioni in carica della NFC. Partiamo allora dal risultato, 42-30 il finale per gli uomini guidati da coach Mike Holmgren. Punteggio bugiardo, si perché gia’ a meta’ partita i Sehawks erano avanti 35-3, il piu’ alto passivo, al momento della pausa, in 82 anni di storia della franchigia di New York. All’inizio dell’ultimo quarto il 42-3 lasciava senza parole chi ha assistito a una cosi deprimente prestazione. Poi Eli Manning e soci infilavano 27 punti negli ultimi 15 minuti di football, piu’ per distrazione e calo di concentrazione dei padroni di casa, e di Matt Hasselbeck che sporcava con 2 intercetti una partita davvero eccellente.

Hasselbeck ha lanciato 227 yards,5 mete e 3 intercetti, completando 24 passaggi su 33 tentativi. Come detto 2 intercetti sono avvenuti a partita praticamente chiusa. Ma il primo avrebbe potuto dare un volto diverso alla gara. Sul primo gioco della partita il lancio lungo del quarterback dei Sehawks inteso per Darrell Jackson, finiva conteso tra il ricevitore e il cornerback Corey Webster, con quest’ultimo che riusciva ad avere il possesso finale del pallone, sule 34 yard di campo dei Giants. Poi sono bastati 3 giochi per capire come sarebbe stato il pomeriggio dei Big Blues. Eli Manning con il primo dei 3 intercetti lanciati, restituiva subito il favore. Due giochi piu’ tardi Shaun Alexander apriva la valanga di punti con una corsa da 2 yard.

Da li una infinita’ di errori e penalita’, ben 8 per 63 yards, che portavano Seattle sul 35-0 grazie alle mete ricevute da Nate Burleson, Darrell Jackson, Will Heller e Bobby Engram. Praticamente tutta la batteria di ricevitori dei Sehawks, anche le seconde linee. Secondaria praticamente insesistente quella di New York, non aiutata dai contiuni tre e fuori del suo attacco, falloso e nullo sulle corse, con Barber che metteva insieme solo 64 yards in14 portate e Brandon Jacobs addirittura dimenticato, utilizzato una sola volta. Le 9 yards prese in quell’unica portata, forse testimoniano come si dovesse cercare un’approccio piu’ conservativo fin dall’inizio con quel regalo avuto sul primo drive.

Eli Manning non veniva aiutato nemmeno dal suo ricevitore primario Plaxico Burress, responsabile del quarto pallone perso compelssivamente dai Giants e di palloni molto importanti lasciati cadere malamente. Inconsistente anche la pressione portata su Hasselbeck, intoccato per tutta la partita e forzato solo nel finale a lanciare quei due intercetti, il secondo dei quali riportato in meta da R.W. Mcquarters con uno sprint da 27 yard, mentre il primo veniva convertito subito da Manning con un passagio da 25 yard in meta per Tim Carter.

La prossima domenica i Giants riposeranno e riprenderanno alla quinta giornata con un’importanteb scontro divisionale con i Washington Redskins. Una settimana in piu’ per dimenticare un incubo. Per tornare in campo concentrati ad evitare penalita’ e ad essere efficaci per tutta la partita. E per coach Tom Coughlin di ripensare ad un game plan piu’ funzionale al personale che ha a disposizione. Anche perché non vogliamo certo pensare che si possa vedere di peggio