E la dignità? L’orgoglio?

Come dare un senso ad una stagione alla quale possiamo tranquillamente dare l’etichetta di fallimentare? Come lasciare un segno per non rimanere del tutto anonimi?
Semplice: chiudendo le scommesse dei bookmaker che avevano quotato la possibilità di vedere i Raiders finire la stagione con una perfect season al contrario!

Mi permetto la battuta, nel massimo rispetto di 2 squadre che hanno problemi diversi, ma che hanno anche un obiettivo in comune: lavorare per trovare una competitività che pare lontana anni luce.

Hanno vinto i Raiders, che tra le 2 è la franchigia più lontana dall’uscita del tunnel.
Sì perché questa sconfitta dei Cardinals è figlia di 2 partite praticamente vinte e poi perse in maniera incredibile e queste cose lasciano una scia di amarezza e delusione che condiziona pesantemente i match a venire.

Tutto ciò non può scusare una prestazione pessima; si può perdere, si può vincere, ma non si può non combattere. E’ chiaro che il fallimento dell’obiettivo stagionale (i playoffs) può far perdere mordente, ma una squadra NFL deve saper cambiare obiettivo una volta accortasi che non è più raggiungibile quello primario. Lo scopo ora è quello di preparare la stagione ventura, perfezionare i meccanismi, giocare al meglio per capire quello che manca per essere competitivi.

I Cardinals sono una buona squadra. Leinart (male, molto male domenica scorsa) può essere il Quarterback che guida l’attacco, ma è evidente che ad una classe indiscutibile abbina una forza mentale che non è nemmeno lontanamente quella di un leader. Contro i Raiders è stato il primo ad arrendersi, contro i Bears ha perso concentrazione (era microfonato e si son sentite frasi del tipo: “stiamo dominando in lungo e in largo” o, sulla side line, esultanze e urla del tipo “are you ready for some football??”) e gettato la partita.
Dove credi di andare se non capisci che la concentrazione deve essere mantenuta, se non arrivi a capire che una partita non è vinta fino a che non l’hai chiusa con più punti dell’avversario?

E The Edge? Son lontani i tempi in cui faceva le sue belle 100 yards a partita, aiutato anche dal fatto che con Manning (Peyton) in campo le difese la corsa te la concedono perchè sarebbe un suicidio piazzare 8 uomini sulla line of scrimmage. La linea non lo aiuta granchè, ma lui si è concesso al grigiore generale di una squadra che potrebbe e dovrebbe aiutare a vincere.

I ricevitori? Sono forti, hanno i numeri, ma giocare svogliati, deconcentrati e con sufficienza porta a prestazioni orride. A. Boldin è uno dei migliori WR della Lega e può fare molto, molto di più.

La difesa non è male ma ha dei passaggi a vuoto che si trasformano sempre in big play. Certo se Moss ha la vena giusta è assolutamente immarcabile, ma veniva anche da un periodo poco felice e c’è da chiedersi cosa avrebbe fatto al top della forma.

Per la cronaca la partita è finita 22 a 9 per i Raiders, che hanno meritato la vittoria.
A me fa piacere, perché pur non tifando Oakland, odiavo il pensiero che davvero potessero non vincere nemmeno una partita in questa stagione. Sarebbe stata una macchia che i Raiders non avrebbero meritato.

Chiedo scusa se non ho scritto la cronaca della partita o non ho piazzato statistiche della stessa, ma le azioni e i numeri del match, di questo match, hanno poca rilevanza.
Quello che questa sfida ha detto è che l’orgoglio dei Raiders ha sovrastato quello dei Cardinals. Ha detto che la Franchigia dell’Arizona è scesa in campo (?) pensando alle sconfitte precedenti invece che a cercare di mostrare quella dignità che nessuno può infonderti.
Quella dignità che i Raiders, con i mille problemi con cui devono combattere, hanno fatto salva.