I Bills tornano alla vittoria ma perdono McGahee

I Bills tornano nel proprio stadio dopo la settimana di riposo e lo fanno tornando al successo.
La sconfitta con i Patriots di due settimane fa ha di fatto chiuso ogni discorso di postseason e allora per Jauron si apre il tempo degli esperimenti, utili per verificare chi sia davvero meritevole di vestire la maglia rosso-blu anche per il prossimo campionato.
La prima risposta la danno subito gli special team, con un ritorno di oltre 60yd di Terrence McGee, giocata che consente pochi minuti dopo a Lindell di piazzare il Fg del 3-0.
Favre e compagni cercano il drive elaborato, coinvolgendo corse e passaggi, ma la difesa dei bisonti, fresca e determinata, ferma tutto.
Il solito non pervenuto è purtroppo l’ attacco, con un Losman sempre più preoccupato della linea che non riesce a proteggerlo e il reparto ricevitori che vive l’ ennesima giornata di scarso lavoro.
A complicare le cose arriva il grave infortunio a Willis McGahee, che sommerso da un nugolo di compagni e avversari resta a terra dolorante.
Portato fuori a braccia non farà più ritorno e resta in dubbio il suo ritorno in campo per questa stagione.
L’ attacco quindi vive dei guizzi di A-Train e dei rari completi di Losman, finendo per risultare del tutto sterile.
La toppa come sempre la mette la difesa, una difesa che si trasforma nel miglior attacco possibile quando Fletcher intercetta Favre e riporta il pallone in endzone…10-0 e solito copione.
I Bills non riescono a mettere in piedi drive degni di questo nome, Losman fa incetta di sack, la linea frana e allora tutte le speranze finiscono per raccogliersi attorno al reparto difensivo.
Il capolavoro arriva negli ultimi istantanti del secondo quarto, quando dopo un drive lunghissimo, Favre non si accontenta del Fg e cerca la segnatura a 14sec dall’ intervallo.
Arriva però uno snap assassino che lo colpisce in pieno volto e lo costringe al fumble, come un falco Shobel recupera il pallone e i Bills vanno al riposo con un rassicurante 10-0.
Subire rimonte è però nel DNA di Buffalo e quando l’ attacco gioca per gli avversari c è poco da star tranquilli.
Losman fatica a raccimolare poche yd di lanci, mentre Thomas non può tornare d’ incanto quello dei bei tempi in maglia Bears.
La strada è allora spianata per Favre, che all’ennesimo tentativo riesce a rompere il muro difensivo dei Bills.
Il suo è un drive imperioso, costellato di corse e passaggi in egual misura, di talento e raziocinio.
Il premio è il Td di Donald Driver, che riceve un pallone col contagiri in mezzo a tre difensori…10-7.
Il pareggio si materializza pochi minuti dopo, all’ inizio dell’ultimo quarto, quando Rayner riesce a mettere il Fg del 10 pari da distanza ragguardevole.
Il risveglio dell’attacco di Buffalo nasce come sempre dall’ aiuto di difesa e special team.
Prima la difesa ferma il drive del potenziale sorpasso, poi Parrish ritorna il punt per 17 yd.
Così su un 2e20 Losman si ricorda del suo miglior colpo, il lancio in profondità.
Sfruttanto la scarsa vena delle secondarie di Green Bay, Lee Evans si stacca dalla marcatura e riceve un lancio morbidissimo per il Td del 17-10.
Il match potrebbe però riaprirsi nel drive seguente, quando i Packers arrivati sull’ 1yd decidono sciaguratamente di lanciare.
Le mani di Simpson sono però le più leste e le gambe fanno il resto…un intercetto con ritorno di 76yd.
Il sipario lo fa infine calare Antony Thomas che trova il varco giusto nella domotivata difesa ospite e sigla un bel Td di 14yd per il 24-10 conclusivo.
I Bills insomma non hanno risolto i loro affanni offensivi, ne Losman ha la personalità per mascherarli con una linea così disastrosa, tutto ricade quindi sulla solita monumentale difesa, un patrimonio che da tre stagioni Buffalo sperpera sanguinosamente.