Chicago a Boston dopo aver sbancato New York.

La partita di cinque giorni fa ha fatto tornare alla mente dubbi e paure per tutti i tifosi di Chicago, squadra che domenica notte potrebbe già strappare il visto per i playoffs. Difficile visto che ci sarà da vincere a Foxboro, in casa dei tremendi New England Patriots, e attendere la doppia sconfitta per Minnesota e Green Bay. Di certo c’è che nella vittoria sulla più noiosa partita stagionale, 10-0 contro i Jets, Chicago ha trovato il bottino pieno nelle due trasferte nella Grande Mela e, soprattutto, portato il record di vittorie a due su due nel passaggio delle tre trasferte terribili che attendevano Lovie Smith e i suoi ragazzi dopo il crollo interno contro Miami.

Una partita a disposizione anche dell’italico pubblico grazie alla diretta televisiva che non è comunque servito come buon spot per la NFL. In difficoltà ormai cronica sulle corse, la difesa di Chicago ha comunque controllato bene gli avversari e continua ad essere il punto di forza della squadra. Senza Mike Brown il box perde l’uomo in più per proteggersi dal running game e le secondarie il loro leader maximo. Brian Urlacher continua comunque a guidare una squadra difensiva che permette poca efficienza agli avversari, che confeziona il secondo shutout della stagione dopo quello all’esordio del Lambeau Field e che, nei momenti più duri, intercetta per due volte Chad Pennington con lo stesso Urlacher e Nathan Vasher.

La situazione in avanti è sempre più enigmatica. Thomas Jones (23/121) sta ricominciando a correre benissimo, ma Rex Grossman è sempre più in difficoltà nel gestire un’intera stagione di football. Il giovane quarterback di Chicago deve sperare di arrivare al più presto ai playoffs, per poter rifiatare, recuperare forze psicofisiche e studiare al meglio le partite di postseason. Il suo 11/22 per 119 yards aiuta il rating passer ma poco, pochissimo la squadra, per lunghi tratti trascinata dal solo Jones mandata spesso al punt. Chicago però non perde palloni, Grossman non viene intercettato e quando Mark Bradley (4/80, TD) trova la meta per 57 yards facendo quasi tutto da solo dopo una breve ricezione sulla flat di destra, riacquista anche un po’ di sicurezza. Non è aiutato dalla condizione di Bernard Berrian che gli droppa uno splendido pallone, ma sembra davvero piuttosto stanco Grossman, che comunque non commette errori particolarmente gravi e raccoglie tutto quello che può. Una flag vanifica una sua splendida connessione con Berrian nell’ultimo periodo che avrebbe alzato i numeri del QB, ma alla fine va bene che in una brutta partita tu sia riuscito a sfruttare ogni errore avversario.

Il primo, l’onside kick sul kick off del terzo periodo, recuperato da Chris Harris, ha aperto le porte per il drive del 3-0 messo a segno dal solito Robbie Gould. Il secondo, la volontà di New York di giocare con le safety assenti o ridosso del box per cercare la pressione su Grossman e sulle corse di Jones, scelta tattica che nel momento in cui Bradley ha avuto modo di saltare il proprio cornerback con un splendido movimento, ha fatto sì che il receiver chiudesse indisturbato in endzone dopo più di metà campo corsa. Ora i Pats a dirci di nuovo quanto può valere questa Chicago contro avversari di prestigio, quanto i problemi riscontrati siano passeggeri o possano divenire il tallone di Achille nei playoffs di gennaio. Non sarà Tom Brady contro Rex Grossman, impossibile, ma i due quarterback contro le due difese e i RB a fare da aghi delle bilancia. Di certo non sarà un Boring Bowl come quello di domenica scorsa, ma un onorevole Sunday Night Football.