Michael Jerome Irvin

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Tutti gli appassionati di football, e in particolare i tifosi dei Cowboys, ricordano bene le stagioni NFL dei primi anni ’90, quando la franchigia di Dallas ha vissuto una delle sue epoche più felici, grazie soprattutto a tre giocatori fenomenali.
Di questo terzetto (The Triplet) facevano parte il QB Troy Aikman, il RB Emmitt Smith e il WR Michael Irvin.
Dei primi due si è parlato e si parla sempre molto, sia sul sito di Endzone (grazie anche alle monografie di Ricky71 e di Invern0mut0) che nell’ambiente sportivo americano, con Aikman commentatore televisivo e Smith termine di paragone per tutte le generazioni di running backs.
Il discorso cambia per Michael Irvin; non è facile infatti separare le gesta sportive dai comportamenti fuori dal campo e per questo, probabilmente, nessuno si è mai avventurato nella preparazione di un articolo.
Io ci ho riflettuto un pò sopra, ho visto che ad altri personaggi sportivi non certo “esemplari” per le loro vicende extra sportive sono state dedicate intere collane di dvd e mi sono detto che in fondo un articolo sul terzo membro della “Triplet” lo si poteva anche scrivere.
Concentrerò l’attenzione sulle gesta sportive, premettendo subito che nel 1996 Irvin fu trovato in possesso di cocaina e sospeso per 5 partite dalla NFL, che insieme ad altri compagni era un assiduo frequentatore di un malfamato night club, la White House, e che fu accusato di violenza sessuale, accusa poi rivelatasi falsa.
Dopo il ritiro, nel 2005 fu nuovamente trovato in possesso di droghe.
Tolto il dente, possiamo iniziare a raccontare di Michael Irvin come uno dei migliori ricevitori della storia della NFL.

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Michael Jerome Irvin è nato a Fort Lauderdale, Florida, il 5 marzo 1966.
Qui ha iniziato a giocare a football, prima alla St. Thomas Aquinas High School e poi alla Università di Miami dove, con Jimmy Johnson come coach, ha stabilito una serie di record per la franchigia quali 143 ricezioni, 2.423 yards e 26 touchdown.
Agli Hurricanes è rimasto sempre legato, apparendo spesso sulla sideline anche dopo aver lasciato l’Università e dispensando consigli ai giovani ricevitori.

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Ai tempi del college

Undicesima scelta assoluta nel draft 1988, è stato il primo ricevitore rookie ad iniziare da titolare per i Cowboys dopo più di 20 anni, segnando un touchdown nella sua partita d’esordio e terminando la stagione con una media di 20.4 yard per ricezione, primo nella NFC.
Nonostante il suo apporto, i Cowboys sono andati incontro a due stagioni negative (3-13 e 1-15 !), finché al talento di Irvin si sono aggiunti quelli di Troy Aikman (nel 1989) ed Emmitt Smith (nel 1990).
Nel 1991 ha ricevuto 93 passaggi per 1.523 yards e 8 touchdowns, contribuendo al raggiungimento dei playoffs con un record per Dallas di 11-5 e venendo convocato per il primo di 5 Pro Bowl consecutivi.
In otto anni di NFL, dal 1991 al 1998, Irvin ha totalizzato 10.265 yards, vincendo tre Superbowl, nel 1992, 1993 e 1995.

In quest’ultima stagione ha stabilito il record di ricezioni per i Cowboys (111), oltre a quello delle yards conquistate (1.603), segnando 10 touchdowns e stabilendo il record NFL di 11 partite con più di 100 yards.
Nel Superbowl XXVII (oltre a ricevere 6 passaggi per 114 yards) ha stabilito anche un altro record NFL, quello della coppia di segnature più veloce in un Superbowl, con un intervallo di 18 secondi tra la prima e la seconda.

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Durante il Superbowl XVII contro Buffalo

A tutto questo va aggiunto il fatto che Irvin è l’unico giocatore ad essere stato allenato dai primi quattro allenatori dei Cowboys, Landry, Johnson, Switzer e Gailey.
La sua carriera professionstica si è interrotta al Veterans Stadium di Philadelphia, alla quinta partita della stagione 1999, in seguito ad un duro placcaggio di Tim Hauck.
Quell’episodio ha contribuito ad accrescere la rivalità tra le tifoserie dei Cowboys e degli Eagles, poiché i tifosi locali hanno fischiato a lungo il giocatore mentre era steso a terra immobile, risultando poi aver subito un trauma vertebrale che l’ha costretto al ritiro.
Nonostante i suoi comportamenti fuori dal campo, i suoi compagni lo hanno sempre additato come un esempio da seguire; Daryl Johnston, ex fullback dei Cowboys e ora commentatore alla Fox, ha detto di lui: “Era il ragazzo che lavorava più duro nella squadra … ha fatto delle scelte sbagliate, ma non ha mai reso pubblico niente e non ha mai espresso giudizi sui compagni di squadra. Non era un problema, era più un’ispirazione”.

Il suo stile di gioco era molto fisico, le sue più grandi abilità erano liberarsi con facilità della marcatura dei cornerback avversari e le ricezioni in zone molto “affollate”.
Anche a seguito della facilità con cui Irvin si liberava dei difensori, semplicemente spingendoli via, la NFL ha implementato le regole riguardo l’interferenza offensiva.

Dopo essere stato introdotto nel Dallas Cowboys Ring of Honor il 19 settembre 2005, verrà introdotto nella Hall of Fame della NFL a Canton, Ohio, il prossimo 04 agosto 2007.

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