Una sconfitta già vista

Era forse destino che gli Steelers del nuovo allenatore Tomlin non dovessero andare oltre il primo turno dei Play off.
Il giovane H.C., vincitore dal primo anno del titolo divisionale AFC North 2007, ha replicato quanto fatto dal suo predecessore Bill Cowher nel 1992, che pagò con una sconfitta in casa il suo esordio ai playoff.
Nelle precedenti sei sconfitte della stagione regolare 2007 il copione è stato, quasi sempre, rispettato: special teams inguardabili, errori, turnovers e rimonte encomiabili fino a superare gli avversari per poi assistere alla vanificazione degli sforzi fatti per l’incapacità del reparto più forte dell’intera NFL (la difesa) di impedire segnature negli ultimissimi minuti di gioco.
Le cose non sono cambiate, di molto, nella wilde card giocata sabato scorso all’Heinz field e vinta dai Jacksonville Jaguars con il risultato finale di 31 a 29, che però ha lasciato, comunque, molto amaro in bocca ai tifosi degli Steelers per come è maturato.
I vincitori della division, dopo una partenza decisa e convincente (sette punti messi a segno in meno di 5 minuti di gioco effettivo con un drive di 80 yarde, in cui Roethlisberger completerà 5 passaggi su 6 per complessive 60 yarde), subiscono immediatamente la replica dei Jaguars con Maurice Jones-Drew che ritorna quasi indisturbato un kickoff di 96 yarde, posizionando il pallone sull’ 1yd avversaria, consentendo così a Fred Taylor di impattare immediatamente il risultato nell’azione successiva. Le squadre speciali, si confermano in tal modo come il reparto peggiore in assoluto, avendo subito altri ritorni di oltre le 90 yarde nella stagione 2007. Anche l’attacco sembra aver accusato lo sbandamento e così nella prima metà dell’incontro non riuscirà a segnare più alcun punto. Ben Roethlisberger subirà, nel solo primo tempo, 4 sacks e 3 intercetti (di cui uno ritornato in TD) completando, così, un rating pass parziale bassissimo: 47,8.
Al contrario i numeri del QB ospite, D. Garrard, saranno ottimi nel primo tempo: rating 121,9 (un TD pass, 74 yarde lanciate e 50% di passaggi completati).
I Jaguars approfittano, quindi, dei tanti errori avversari e dei turnover concludendo i primi due quarti in vantaggio di 21 a 7.
Come un film già visto, gli Steelers del secondo tempo riescono ad orchestrare un’ennesima ed entusiasmante rimonta, che illude un po’ tutti, ma alla fine il destino si compie. Se Big Ben & soci riescono a recuperare in poco meno di quindici, straordinari, minuti ben 18 punti di svantaggio, portandosi avanti di un punto (29 a 28) a 6 minuti dalla fine, i Jaguars, anche grazie a significative sviste arbitrali, sigleranno il risultato definitivo sul 31 a 29 con un FG di 25 yarde a 37 secondi dalla conclusione, diventando così l’unica squadra ad aver vinto due volte a Pittsburgh nella stessa stagione nei 75 anni di storia della franchigia.
Gli errori arbitrali a danno dei padroni di casa hanno, in realtà, condizionato l’ultimo decisivo quarto di gioco. Un holding inesistente chiamato al center degli Steelers Mahan ha reso nulla la conversione da due punti di Ward, che avrebbe dato sicuramente un altro volto all’incontro. Ma la svista arbitrale più importante e decisiva della partita si è avuta nell’azione di scramble con cui Garrard ha praticamente chiuso l’incontro portandosi a 11 yarde dalla linea di meta.
La difesa degli Steelers ha retto bene fino ad un minuto e 56 secondi dalla fine, ma sul quarto tentativo e due Garrard riusciva a correre nel mezzo della sua linea offensiva grazie ad un evidente holding del center, non chiamato dagli arbitri, sul linebacker centrale Larry Foote (“I don’t want to get fined, but watch the long quarterback sneak,” Foote said. “Watch the middle of the defensive line and you’ll see. You’ll see it. Watch what happens in the middle ofthe field. … You see a big old hole open up and you’ll see the reason why.”), facendo, così, tramontare ogni residua speranza di vittoria per i B & G.