I playoffs, momenti indimenticabili.

8 partite e oltre 46 punti di media a partita. 8 spettacoli che chi non li guarda perchè “è meglio milan-napoli” ci fa un po’ pena. Ma daltronde perdete qualcosa voi, noi siamo nell’olimpo a guardare lo sport degli dei, voi continuate a sbavare per quello degli umani, poveri ignoranti…

Quasi tutti i match combattuti dall’inizio alla fine, per uno spettacolo straordianrio.
In tutti i campi botte da orbi, ma anche tanto spirito sportivo con proteste (togliamo turner ieri, ma è un’eccezione) appena accennate anche in situazioni che potevano determinare l’esito della partita.
Non oso immaginare cosa sarebbe successo in un campo di italian soccer… sì quello sport degli umani.

Grandi QBs, grandi RBs, grandi WRs, grandi OL, ecc… ottimi backup che sono entrati e non hanno fatto sentire la mancanza dei titolari (eccezion fatta forse per keith, anche se addai avrebbe comunque faticato a sfondare la DL di SD), con prestazioni maiuscole seguite da sorrisi e sguardi che dicono “Ehi, io lo sapevo di essere forte, siete voi che non l’avevate capito!!!“.

Difese che, nonostante i tanti punti segnati, sono state eroiche. C’erano attacchi atomici in campo, ma nessun difensore ha reso la vita facile al fenomeno di turno, anzi. Atleti straordinari che non hanno paura di niente e giocano ogni play con la voglia di recuperare quella maledetta palla per consegnarla al proprio QB, mettendogli in mano il destino della loro stagione. “Io ho fatto il mio, ora tocca a te fratello. Portaci a vincere!“.
E lì la tensione che già pesava una tonnellata diventa ancora più insopportabile, più dura da gestire. Ora o sei un pezzo di ghiaccio o rischi di vanificare gli sforzi dei compagni, i sogni di una città, le speranze di tanti tifosi che, in alcuni casi e nemmeno così rari, non hanno altro per provare un po’ di felicità in una vita di stenti e difficoltà.

Tutti bravi i Coaches, vincitori e vinti. Errori ce ne sono stati, tra chiamate e gestione del tempo, ma la tensione nei Playoffs arriva a livelli che non possiamo nemmeno immaginare. Tutta l’America e parte del mondo civilizzato dal Football (purtroppo ci sono ancora molti Paesi in via di sviluppo dominati dal calcio che li tiene nell’ignoranza) ti guarda, giudica le tue scelte, i tuoi atteggiamenti e via discorrendo.
Solo tu hai la responsabilità, gli altri milioni di coaches nel mondo, vicino o lontano, possono chiacchierare, discutere, sentirsi più bravi di te. Ma quello che deve decidere sei tu e hai pochi secondi. La squadra si fida di quello che dici, esegue l’ordine che tu hai impartito. “E speriamo di aver fatto la cosa giusta…. speriamo che l’esecuzione, sulla quale abbiamo tanto lavorato, sia ottima.”
Nonostante tutto, solo holmgren a GB ha vissuto il garbage time, tutti gli altri se la sono giocata fino alla fine.

C’è chi vince e c’è chi perde. Il bello del football è che ci sono grandi vinti e, cosa più difficile, signori vincitori!
Il vinto non si attacca a decisioni arbitrali che ritiene l’abbiano sfavorito, il vincitore dimentica in fretta e pensa alla prossima partita, quella che più della precedente vale una stagione, vale una carriera, vale una vita.

I vinti non piangono, escono a testa alta consapevoli di avere dato tutto, consapevoli che l’avversario è stato più forte o che “bastava che quella palla arrivasse un centesimo di secondo prima al Wr e avremmo vinto noi, ma ciò non toglie che abbiamo perso perchè loro sono stati più bravi”.
I vinti non piangono, non c’è tempo che per una tristezza veloce che deve subito lasciare spazio all’ analisi degli errori, quelli che non si possono commettere più il prossimo anno, quelli dai quali si deve imparare altrimenti non sono serviti che a perdere.

I tifosi sugli spalti. Meritano un plauso anche loro. Io tifo NY e sono in mezzo a centinaia di tifosi di Tampa? Che importa, la mia squadra vince e io esulto. E non vengo preso a pugni per questo, più facile che mi vengano fatti complimenti nonostante la delusione, la tristezza e la consapevolezza che “questa sconfitta non ci voleva proprio e che ora mancano 7-8 mesi alla prossima stagione e ho tanta voglia di rifarmi subito.”

I tifosi che non hanno un squadra tra le grandi 12. Quelli che guardano le partite simpatizzando per questa o quella, ma che riconoscono i meriti di tutti, che si fanno prendere dal match a tal punto da parlare alla tv, incazzarsi con essa anche se non ti può rispondere e anche se tua moglie o fidanzata ti prende in giro perchè “stai parlando da solo non ti sentono mica!”. Ma che ne vuol sapere di cosa provo io, di quanto salterei dentro la tv a dire a Tomlin, durante l’ultimo drive della sua squdra: “LANCIA DISGRAZIATO CHE LA VINCI!!!!”.
Sei talmente dentro il match che te la senti che quell’errore gli costerà la partita e glielo vorresti dire a tutti i costi come quello che sa che l’asteroide sta arrivando e vuole salvare il mondo avvisando chi di dovere, che non ti sente, non ti vede…

Bravi tutti, tutti!!!
grazie di cuore.

I playoffs della NFL… che spettacolo, che tensione, che godimeno puro!