La “Spread Offense”

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei vari tipi di attacco che il Football, nei suoi oramai tanti anni di vita, ha visto nascere grazie alle menti offensive di tanti coaches che, nell’intento di battere questo o quel tipo di difesa, questo o quel tipo di allineamento, questo o quel tipo di giocatore, hanno inventato rendendo l’American Football lo sport, per me, più affascinante del Mondo.

Credo che in nessun altro Sport ci voglia così tanta intelligenza e inventiva non solo per restare al passo, ma anche per fare un salto di qualità, sia offensivo che difensivo e avere la meglio su avversari che a loro volta hanno allenatori con lo stesso scopo. Come batto quel tipo di difesa? Come ovvio al fatto che quel tipo di allineamento difensivo mi metterà di certo in difficoltà? Come posso isolare quel “maledetto” Linebacker che nell’ultima, con la sua velocità e forza, ha annullato le corse degli avversari???

A quante domande deve rispondere un Coach… Quanta preparazione deve avere per trovare le giuste risposte… Essere Coach nel Football è un lavoro a tempo pieno, e che lavoro!!!

Parliamo, in questo capitolo, di “spread offense“.

Con Spread si intende un determinato tipo di formazioni (usate soprattutto nella “Run and Shoot Offense”) con diversi Wide Receivers (3, 4, ma anche 5 come nella formation “Empty backfield”), il cui scopo è sia quello di allungare sia orizzontalmente che verticalmente le difese avversarie per creare spazi da attaccare con i lanci o spazi per facilitare le corse. Infatti, nel secondo caso, dovendo le difese togliere Linebackers o Linemen, per inserire Nickelbacks (a marcare il terzo e, a volte, il quarto Receiver schierati dall’attacco), diventano particolarmente deboli contro il Running game.

Tre tipiche formazioni “Spread”: nell’ordine una “Quads”, una “Empty backfield” e una “Shotgun spread”

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Quads
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Empty backfield
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Shotgun spread

Al contrario di ciò che si può pensare, le formazioni Spread non consentono spesso grossi guadagni, perché essendoci molti Wide Receivers schierati viene a mancare l’adeguata protezione per il Quarteback che non avrà molto tempo per “leggere” e passare. Ecco perché le tracce più utilizzate in questo tipo di attacco saranno, per esempio, le hooks, curls, in, out, in parole povere tracce corte. Ovviamente ciò non toglie che potranno essere corse anche delle route lunghe.

In questo attacco i Receivers dovranno essere bravi a leggere le difese avversarie, vedere come sono allineati i loro “marcatori” e quindi capire che traccia correre. Avranno, in sostanza, delle options. Dal canto suo, il Quarterback dovrà essere in grado non solo di capire la disposizione difensiva, ma anche in base ad essa che tracce avranno la possibilità di effettuare i suoi receivers.

Se, come è vero e come ho già detto, il tempo dallo snap all’arrivo del primo difensore, sarà spesso poco, il “signal caller” dovrà avere le idee chiare, per quanto possibile, prima che il suo Centro gli “snappi” il pallone. Il QB dovrà anche essere mobile e saper correre con la palla, perché se la sua OL riuscirà ad aprirgli un varco e i Receivers saranno riusciti a “portare via” i loro marcatori, si potrebbe aprire un’autostrada innanzi a lui.

E’ evidente come chi intende usare questo tipo di attacco in particolari momenti di un match debba conoscere molto, molto bene la difesa che andrà ad affrontare. Quarterback e Receivers dovranno studiare bene i filmati e provare e riprovare in campo gli schemi che in partita dovranno essere eseguiti alla perfezione. Starà poi ai Difensive Coordinators avversari trovare le loro contromosse per fermare un tipo di attacco assolutamente difficile da bloccare se non rischiando grosso con dei blitz, o, altro esempio, coprendo il fondo ed esponendosi ad una corsa con pochi ostacoli.
Insomma, per dirla in maniera semplice, la coperta, essendo la difesa “strechata” in lungo e in largo, è ancora più corta!

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Jim Kelly (qui con la maglia dei Buffalo Bills)

Questo tipo di formazioni offensive hanno ovviamente anche dei punti deboli. Jim Kelly, il primo Quarterback professionista a giocare la R&S Offense nella USFL con gli Houston Gamblers, subì ben 75 sack in una stagione (1984).

Come detto prima, infatti, la protezione non è ottimale essendoci tanti Receivers e mancando, in alcuni casi, Runningbacks e Tight Ends.

Diciamo che se una squadra ha un QB di assoluto valore, difficilmente il suo Head Coach rischierà di farlo infortunare esponendolo a continui colpi portati dagli avversari in blitz.

In definitiva, per quanto possa creare spettacolo un attacco R&S, è molto difficile vederlo attuato nella NFL (come fecero per esempio i Detroit Lions di Barry Sanders o gli Houston Oilers di Warren Moon), se non in particolari momenti della partita.