American Conference

Dalla prossima settimana seguiremo settimanalmente lo svolgimento della 22^ stagione di AFL. Nell’attesa diamo un’occhiata alla situazione dopo Week3 e cominciamo a familiarizzare con le squadre che prendono parte a questo importante campionato professionistico
In questa seconda parte prenderemo in esame la American Conference, composta dalla Central Division e dalla Western Division. Il regolamento prevede che le migliori sei squadre di ogni Conference partecipino ai Playoff con un turno di bye per le vincenti delle Division.

CENTRAL DIVISION

E’ bizzarro che le tre squadre che hanno avuto il bye nelle prime tre giornate provengano tutte dalla Central. Molto meno bizzarro che il loro valore assoluto sia un gradino sotto (ma anche qualcosa in più) rispetto a quello dei Chicago Rush, una delle maggiori pretendenti all’ArenaBowl. All’esperienza di coach Mike Hoensee, uno dei personaggi-simbolo della AFL avendo preso parte (prima da giocatore e poi da allenatore) a tutte e 22 le stagioni disputate fin’ora, quest’anno si è aggiunta quella di Sherdrick Bonner, QB, e Damian Harrell, WR, due tra i migliori giocatori di sempre nei rispettivi ruoli (foto: http://www.chicagorush.com/). Harrell colma il grande vuoto lasciato da Bobby Sippio (che ha avuto un contratto dai Kansas City Chiefs in NFL) e non lo sta certo facendo rimpiangere. Il funambolico ricevitore da Florida State è meno atletico del suo predecessore ma ha senza ombra di dubbio le migliori mani mai viste nella Lega. Bonner, 13 anni passati alla guida degli Arizona Rattlers e due ArenaBowl vinti su cinque disputati, porta in dote statistiche spaventose ed una conoscenza del gioco che forse nessuno in AFL può vantare. Ai legittimi dubbi riguardanti la sua età (ha quasi 40 anni) che inficia ulteriormente la già scarsa mobilità (pesa più di 110 kg) Coach Ho risponde dando grande fiducia, e molti minuti, all’ottimo backup Russ Michna. Grande inizio di stagione per i due giovani WR Travis LaTendresse e Donovan Morgan, i quali sfruttano al meglio le particolari attenzioni dedicate dalle secondarie ad Harrell. Ottimo anche Dan Alexander, uno dei pochi RB puri della Lega, il quale la scorsa stagione (quando militava nei defunti Nashville Kats) è stato capace di segnare ben 41 TD su corsa sfracellando il precedente record di 26. Ma attenzione perchè a Chicago i playmaker non sono solo in attacco. James Baron, NG, DeJuan Alfonzo, Jack-LB tuttofare, e Dennison Robinson, DB, sono i nomi di spicco di una difesa più che solida e molto propensa ai big play. Davvero difficile trovare punti deboli nell’ottetto difensivo dei Rush, anche se, come dimostrato ampiamente in Week2, Tony Graziani qualcosa deve avere intuito. Spera di fare lo stesso John Dutton, QB di Colorado, che ha trovato in Ben Nelson un buon rimpiazzo per Damian Harrel. Nelson, reduce da due ottime stagioni a San Jose, si è subito imposto come go-to-guy in un attacco dei Crush che stenta a decollare per la scarsità di alternative e per l’assenza più totale di un benché minimo running game. Preoccupano anche le prestazioni altalenanti di Dutton, il quale nel Monday Night contro Dallas iniziato trionfalmente (14 su 14 ad un certo punto) si è smarrito lungo la strada lanciando tre intercetti che lo hanno costretto a terminare la partita seduto in panchina, scena già vista più volte nel 2007. Ma i Crush, Campioni AFL nel 2005, derivano il proprio nome dalla famosa difesa dei Denver Broncos e proprio nella difesa risiede la loro forza. Il nome di spicco è quello del DB Rashad Floyd, una “tackling machine” reduce da una stagione pazzesca in cui ha messo a segno 156 placcaggi, ampiamente nuovo record della Lega. Ottimi anche Jason Harmon, Jack-LB (ma anche DB, KR, RB), e Chris Angel, DB. Saranno loro a dover spremere gli attacchi degli avversari in attesa che il proprio ritorni a girare con continuità. Chi di attacchi che girano se ne intende è il nuovo capo-allenatore dei Grand Rapids Rampage, Steve Thonn, ex offensive coordinator di Georgia. Ma il riferimento è relativo soltanto al suo recente passato, almeno per ora. Il primo, grande problema che deve risolvere è la scelta del QB titolare in quanto i due quasi omonimi Adrian McPherson e James MacPherson lo pongono davanti ad un dubbio amletico. Il primo è un atleta dal talento strabordante (secondo nella classifica assoluta delle yards su corsa lo scorso anno) ma è difficilmente disciplinabile. Il secondo è più simile al prototipo di QB che il coach ha in mente, ma non ha il grandissimo talento del suo antagonista. Per ora il partente resta Adrian McPherson, ma le cose potrebbero cambiare strada facendo. Poco altro da segnalare per la franchigia con sede nella piccola cittadina del Michigan, anche perché le avversarie incontrate finora, San Jose e Chicago, erano assolutamente fuori portata. Ampiamente prevedibile lo 0-2, quindi. Invece poteva andare diversamente per i poco fortunati Kansas City Brigade, i quali con due sconfitte per un margine totale di soli cinque punti restano appaiati ai Rampage sul fondo della classifica. La responsabilità è ricaduta sull’esperto QB John Fitzgerald, richiamato sul turf dopo che aveva già cominciato ad allenare, il quale oltre a segnare 5 TD su corsa ha fatto ben poco. Resterà a Kansas City per fare da chioccia alla promessa Matt Kohn, starter già dalla prossima partita, a cui viene chiesto di sfruttare al meglio la batteria di WR che ha un buon mix di esperienza ed esplosività comprendendo Mike Horacek, al decimo anno nella Lega, e Charles Frederick, co-rookie dell’anno della scorsa stagione. In difesa buona la secondaria, con Delmonico “Monty” Montgomery in particolare evidenza, ma qualche problema sulla linea di scrimmage che si traduce in troppo tempo concesso ai QB avversari.
In virtù anche dei bye, fin’ora solo uno scontro diretto vinto dai Rush sui Crush. Nel prossimo turno Kansas City ospita Grand Rapids.

Chicago Rush			2-1
Colorado Crush			1-1
Grand Rapids Rampage		0-2
Kansas City Brigade		0-2

WESTERN DIVISION

Una qualunque analisi di questa Division, da cui ci si aspettava qualcosa di più in questo inizio, non può non cominciare dai campioni in carica di San Jose, al terzo ArenaBowl vinto negli ultimi sei anni come coronamento del grande lavoro di Darren Arbet, senza ombra di dubbio il miglior head-coach al momento e una delle menti più lucide in circolazione. E “mente lucida” è certamente un attributo valido anche per il suo esperto QB Mark Grieb, la dimostrazione vivente che intelligenza, carattere e dedizione possono ampiamente sopperire a qualche piccola carenza di talento. Quest’anno Grieb ha dovuto rinunciare a Ben Nelson, suo bersaglio preferito nel 2007, ma si è ritrovato in casa un inaspettato go-to-guy in Cleannord Saintil, WR che ha già superato le 300 yards guadagnate. Eccezionale, comunque, l’intera batteria di ricevitori a disposizione dei SaberCats, con l’esperto James Roe sempre pronto a liberarsi per i corti guadagni tipici del loro gioco ragionato e Rodney Wright costante minaccia sul profondo. Se aggiungiamo che in linea d’attacco le 300 libbre sono il limite minimo di peso, si può capire perché San Jose sia una vera e propria macchina da guerra. Ottima anche la difesa, che ha già messo a segno 4 intercetti e 5 sack e che ha i suoi elementi di spicco in Steve Watson, LB con grande fisico ed una soprendente velocità, e nella unit di DB più forte della Lega: Omarr Smith, Marquis Floyd e Clevan Thomas. Ciliegina sulla torta, l’ottimo KR Trestin George, uno dei migliori nella specialità. Una squadra impressionante con la possibilità di bissare il Titolo, e a questo proposito non tragga in inganno la batosta rimediata a Chicago nell’opener: gli inizi stentati e i finali in crescendo sono una delle specialità della casa, come insegna proprio la trionfale stagione passata. Restando in California, colpisce favorevolmente l’inizio degli Avengers che hanno approfittato al meglio di un calendario vantaggioso nelle prime due giornate. La squadra di Los Angeles, però, non è ancora al livello dei top-team della Lega, come dimostrato anche dai playoff 2007 in cui sono stati umiliati dai Chicago Rush. Ma se il giovane QB Sonny Cumbie continua la crescita progressiva delle due stagioni scorse le cose potrebbero davvero cambiare. Anche perché L.A. sembra aver trovato in Timon Marshall un WR dalle potenzialità devastanti, con più di 400 yards guadagnate in sole tre partite. Gli ottimi Kevin Ingram e LaShawn Ward garantiscono l’esperienza e l’affidabilità necessarie per consentire a Cumbie di tenere alto il ritmo del suo gioco, situazione in cui il texano dai capelli rossi sembra esprimersi al meglio. Buonissimo il rendimento della difesa, con 5 intercetti e 4 sack già messi a referto. Le cose migliori si sono viste nella secondaria, dove Eddie Canonico sta confermando gli oltre 100 tackle della stagione scorsa con un inizio davvero travolgente e dove Damen Wheeler ha già portato a casa un titolo di “Difensore della Settimana”. Menzione anche per Robert Quiroga, Jack-LB stranamente ancora non utilizzato in attacco, e per LaKendrick “Ken” Jones e Jason Stewart, i due pilastri della linea difensiva. Se a Los Angeles si guarda con fiducia al futuro, a Phoenix si rimpiange il passato. Gli Arizona Rattlers sono stati una squadra dominante per parecchi anni, ma il sogno di rimanere per sempre ai vertici è stato interrotto da un brusco risveglio coincidente con un record 4-12 nella scrosa stagione, il peggiore della loro storia. La vittoria sui Blaze nell’opener aveva creato illusioni, ma ancora non si conosceva il vero valore della squadra dello Utah. Dalla quale, tra l’altro, era appena “tornato all’ovile” il fenomenale WR Siaha Burley, che proprio ad Arizona aveva cominciato una splendida carriera consacrata con le oltre 2200 yards guadagnate su ricezione lo scorso anno (record per il pro-football ad ogni livello). Peccato che Burley sia arrivato al training camp fuori condizione e, per giunta, si sia subito infortunato. C’è da aggiungere che a Phoenix, nonostante il clima torrido dell’Arizona, sembra piovere sul bagnato, perchè dopo la prima eccellente prestazione si è infortunato anche il giovane QB Lang Campbell, chiamato per sostituire Bonner (che non l’ha presa benissimo scegliendo quindi di passare a Chicago) e dare una scossa ad un ambiente ormai asfittico. E’ toccato a Jeff Smoker prendere in mano le redini dell’attacco, con risultati abbastanza disastrosi. Discrete comunque le prove della difesa, con Wendall Gaines, DL da 3 sack, e Keyou Craver, ottimo DB, sempre sugli scudi. Se a Phoenix si piange, a Salt Lake City certo non si ride, anzi. Gli Utah Blaze sono senza dubbio la più grossa delusione della Conference e nessuno si aspettava tre sconfitte, anche se il margine complessivo di soli 12 punti lascia molto amaro in bocca. Peraltro i Blaze non hanno ancora incontrato nessuno dei top-team, cosa che non promette niente di buono per il record finale e la possibilità di accedere ai Playoff (cosa sempre avvenuta nei precedenti due anni di vita della franchigia). Difficile comunque imputare le sconfitte all’attacco guidato dall’ottimo Joe Germaine, forse il QB puro migliore della Lega. Nonostante la perdita di Burley, l’ex vincitore del Rose Bowl ha ricominciato da dove aveva lasciato lo scorso anno (e cioè dal record assoluto per il pro-football di 5005 yards lanciate in una stagione) facendo guadagnare quasi 1000 yards ai suoi tre ottimi WR: Huey Whittaker, Aaron Boone e J.J. McKelvey. Le ragioni di queste sconfitte, quindi, vanno cercata nella difesa, alla disperata ricerca di qualche big play, e negli special team. In quest’ottica non stupiscono la trade con Orlando per ottenere l’esperto DB Mason ed il taglio del super-veterano Steve Videtich, K dalla gamba ormai un po’ arrugginita. Difficile, comunque, che la squadra allenata da Danny White (in passato quarterback dei Dallas Cowboys e leggenda del College Football) possa rimettere in piedi una stagione che sembra già compromessa, ma è comunque sicuro che le partite dei Blaze saranno sempre spettacolari grazie ad uno degli attacchi più spumeggianti della Lega.
La situazione all’interno della Division è scritta tutta nel record di Arizona, che ha vinto con Utah e perso contro Los Angeles e San Jose.

Los Angeles Avengers		2-1
San Jose SaberCats		2-1
Arizona Rattlers		1-2
Utah Blaze			0-3