Il Draft della NFC North

GREEN BAY PACKERS
Draft o non draft, in casa Packers la off-season è ruotata attorno al ritiro del suo ormai ex uomo-simbolo Brett Favre e di conseguenza alla curiosità di vedere all’opera Aaron Rodgers, di scoprire se ha la stoffa per sostituire degnamente il suo illustre predecessore. Nel frattempo dietro di lui (McCarthy ha assicurato che sarà Rodgers lo starter) si arrovelleranno per una chance Brian Brohm e Matt Flynn, rispettivamente 56ma e 209ma scelta assoluta. Brohm, da Louisville, è sicuramente il più quotato tra i due, in lizza per essere scelto già dal primo round. Viene da una famiglia che ha il football nel sangue (il fratello per esempio è stato suo allenatore) e lo si è visto al college, nel quale ha lanciato più di 10000 yards, leader di tutti i tempi nella Big East Conference. E’ un QB tendenzialmente da tasca, dalla quale garantisce un’altra percentuale di completi e un’ottima capacità di “ripiegare” su un ricevitore secondario in caso sia impossibilitato a servire il primario. Gestisce egregiamente la pressione, ma deve migliorare l’accuratezza e la precisione dei suoi lanci. Flynn invece è più dinamico, nonostante non possa essere definito uno scrambler, esce spesso dalla tasca per sfuggire ai blitz, ma pecca un po’ nei passaggi di lungo raggio.
La prima scelta (36ma assoluta) dei Packers però è stato Jordy Nelson (Kansas State), ex SS passato in attacco per fare del WR il suo ruolo preferito. Giunge in una squadra dove il parco ricevitori è stato tra i migliori della lega l’anno scorso, ma le sue mani capaci e la sua accelerazione lo prenotano per un posto da titolare in futuro, o anche come returner. E’ soprattutto adatto a correre tracce di corto-medio raggio.
Come 60ma scelta assoluta approda a Green Bay il CB Patrick Lee, da Auburn. Lee va a ringiovanire un reparto costituito dai veterani Woodson ed Harris ed ha l’opportunità di imparare da loro, oltre che di mostrare le sue qualità sostituendoli quando hanno bisogno di rifiatare.
Al terzo round e 91ma assoluta i cheeseheads pescano Jermichael Finley, TE from Texas. Si accoda alla collezione di TE provenienti dal basket, ed è considerato il rookie con le migliori mani nel suo ruolo. Non un gran bloccatore ma eccellente nello smarcarsi e nel rompere i tackles, qualcuno lo ha paragonato a Kellen Winslow, nonostante quest’ultimo gli sia superiore come esplosività.
Altro rinforzo per la difesa è Jeremy Thompson, DE, proveniente da Wake Forest e terza scelta al quarto round (102ma assoluta). Atleta di livello, ha caratteristiche che farebbero pensare a lui come ad un LB, data la sua agilità nel muoversi lateralmente, ma deve migliorare nell’impatto sulla tasca e nell’intelligenza tattica ( per esempio si intesardisce nell’uno contro uno quando a volte è necessario evitarli).
Con Josh Sitton e Breno Giacomini (135ma e 150ma assoluta) i Packers si assicurano due OT che vanno a rafforzare una linea già solida, e concludono con un altro WR, Brett Swain.
Per una squadra che l’anno scorso è arrivata fino alla finale di conference quello che i tifosi vogliono è la riconferma, nonostante l’addio del Campione.

MINNESOTA VIKINGS
I Vikings iniziavano il draft con il bisogno di mettere a posto entrambe le linee e il reparto dei ricevitori.
Tutti gli analisti per quanto riguarda la prima scelta(17 assoluta) si dibattevano tra i 3 De: Harvey,Merling,Campbell.
Invece la svolta è arrivata pochi giorni prima del draft con l’acquisto di Jared Allen dagli Chiefs.
A Kansas City sono andate ben 3 scelte: la prima e le due al terzo ma l’arrivo a Minnesota vale davvero la pena.
Jared Allen 26 anni è nell’ultima stagione è risultato il miglior saccatore della lega con 15.5 sacks.
Giocherà al fianco del duo Williams (Kevin e Pat).
Così con la scelta al secondo giro i viola, scambiando la loro scelta con i Panthers, hanno puntato sulla Fs Tyrell Williams (6’0” 207 Lb) che è salito di molto nella recente combine.
Williams è rapido ed inoltre un gran colpitore e può tranquillamente partire come titolare.
Minnesota termina così il primo giorno del draft con solo una scelta fatta.
Nel secondo giorno, i viola si ripresentano a chiamare solo al 5 giro con la scelta numero 137 con cui scelgono il Qb da Usc John David Booty (6’3” 213 Lb).
Dopo il taglio di Holcomb all’inizio della preseason David va a fare reparto con Jackson, Bollinger e Frerotte.
Dopo aver visto molti dei suo compagni di squadra venire presi molto prima di lui, il qb è quello che i Vikings hanno definito il migliore giocatore al momento disponibile.
Forse non è il migliore Qb che Usc ha avuto e le sue 20 partenze come starter lo dimostrano, ma ha un passaggio molto accurato e anche se per la Nfl non è ancora pronto i mezzi ci sono tutto e sotto una buona guida tra un paio di anni può diventare un ottimo Qb adatto per la West Coast Offense.
Sempre al 5 giro arriva il Dt Letroy Guyon (6’4” 303 Lb) da Florida State.
Ha deciso di fare il grande passo a causa di problemi finanziari, ottimo nel cambiare direzione manca però nel passo iniziale.
Al college ha collezionato 12.5 sacks.
Le ultime 2 scelte arrivano al 6 giro in cui arrivano il C John Sullivan (6’4” 301 Lb) da Notre Dame e il Wr Jaymar Johnson (6’0” 178 Lb) da Jackson State.
Sullivan è stato il leader della linea di Notre Dame, molto acuto possiede braccia corte che per un centro non sono l’ideale e alcune volte non sembra dimostrare la giusta tenacia.
Servirà comunque a dare profondità al rosters.
Johnson è uno dei più veloci ricevitori di questo anno lo dimostra il fatto che è stato il migliore in 3 differenti prove: 3 cone-drill, 20 yards shuttle e 60 yards shuttle.
Ottimo anche come ritornatore può formare insieme a Berrian una coppia di velocisti da prendere in considerazione.
Gli unici nei sono la sua provenienza da un piccolo college e la mancanza di taglia per resistere fisicamente agli avversari.
I tifosi di Minnesota sono consapevoli che la squadra quest ‘anno si è rinforzata è l’obbiettivo minimo sono i playoff che i viola non vedono da un po’ di stagioni.

DETROIT LIONS
Come I Vikings anche i Lions iniziavano il draft con la necessità di rinforzare entrambe le linee e inoltre i ruoli di Linebacker, Runnigback, e Cornerback.
Al primo giro con la scelta originariamente dei Viks i leoni scelgono l’Ot Gosder Cherilius (6’7” 315 Lb) da Boston College.
Dotato di mezzi fisici imponenti può giocare subito da titolare nella parte destra dello schieramento.
Al secondo giro decidono di puntare su Jordan Dizon (6’0 229 Lb) Olb da Colorado.
Scelta che però non convince gli analisti sia perché al momento erano disponibili giocatori di ruolo migliori (Dan Connor e Xavier Adibi su tutti) sia perché manca di taglia e di velocità.
Nonostante tutto al college aveva una media di 13 tackle a partita.
Al terzo giro con la scelta del Rb Kevin Smith (6’1” 217 Lb) da Central Florida i Lions colmano il vuoto lasciato dalla cessione di Kevin Jones.
Giocatore adatto al sistema di corse adottato dai Lions, proviene da un ottima stagione al college anche se le ultime partite lo hanno fatto scendere dal board facendolo finire al 3 giro.
Insieme a lui arrivano il Dt Andre Fuellen (6’2” 296 Lb) da Florida State e l’Olb Cliff Avril (6’3” 252 Lb) da Purdue.
Il primo è un ottimo runstopper dotato di grande fisicità e rapidità.
Il secondo probabilmente partirà come titolare a Detroit, sempre presente dietro la linea di scrimmage è considerato un ottimo pass-rusher.
Entrambe queste due scelte possono essere delle vere rivelazioni nel corso della stagione.
Al 5 giro pescano il Wr Kenneth Moore (5’11” 195 Lb) da Wake Forest, ottimo ritornatore ,proveniente anche da un ottima stagione con 1011 yards ricevute , inoltre può giocare anche come Rb.
Insieme a lui arriva il Fb Jerome Felton (6’0” 246 Lb) da Furmam, considerato un bloccatore al college ha dimostrato anche di saper segnare come dimostrano i suoi 63 Td segnati.
Le ultime due scelte al settimo ha visto arrivare a Detroit il De Landon Cohen ( 6’3” 273 Lb) da Ohio e la S Caleb Campbell (6’2” 229 Lb) da Army.
Cohen non ha stazza, non è veloce ma ha talento come run-stopper.
Campbell è un giocatore molto fisico con grande intelligenza considerato dagli analisti uno steal capace anche di giocare vicino alla linea di difesa.
Grazie a una nuova regola il giocatore può essere subito utilizzato senza che prima abbia finito il servizio militare.
Anche i Lions vogliono tornare a giocare le partite che contano e per fare questo devono assolutamente evitare il calo nella seconda parte della stagione avvenuto l’anno scorso.

CHICAGO BEARS
Dopo una stagione piuttosto deludente – come può essere vista la mancata qualificazione ai playoff quando l’anno prima si era al Grande Ballo – i tifosi dei Bears si aspettavano sicuramente qualche buon colpo a questo draft; soprattutto per quanto riguarda il “reparto corse”, dato che Chicago l’anno scorso ha corso per sole 1330 yards, occupando il posto 30 di questa statistica, davanti solo ai Lions e ai Chiefs.
La prima scelta (14ma assoluta) è caduta sul giocatore che è stato definito il migliore Offensive Tackle nella storia del suo college (Vanderbilt), ovvero Chris Williams. In effetti non guasterebbe più protezione per Grossman/Griese, i quali hanno subito più di 40 sacks la scorsa stagione, e la stessa linea offensiva evidentemente non ha eccelso nell’aprire varchi ai vari Benson e Peterson. Williams è stato impiegato prevalentemente come LT, ed ha concesso soltanto 2 sacks in 1.558 snaps; darà quindi il suo contributo soprattutto per quanto riguarda la pass protection.
A rinforzare la linea offensiva sono arrivati anche Chester Adams (7mo giro, 222ma assoluta) OG da Georgia, ad una prima analisi non un grandissimo atleta ma dotato di buona tecnica, e l’OT Kirk Burton (Compensatory Selection) da Ohio State.
I tifosi volevano il Qb ma al 2°round è arrivato il RB che porta il nome di Matt Forte, da Tulane. Non sarà un D-Mac, ma il ragazzo sembra avere tutti i numeri per togliere un po’ di castagne dal fuoco a Cedric Benson, soprattutto per la sua completezza. Ha un’ottima accelerazione utile quando serve conquistare anche poche yards, buone mani e un carattere vincente. Come senior ha guadagnato 1,375 yards con una media di 6.7 yards per portata, totalizzato 23 touchdowns sulla corsa, ricevuto 18 passaggi per un guadagno di 253 yards e un paio di TD.
Al terzo round (70ma assoluta) i Bears si sono assicurati un altro rinforzo in attacco, stavolta un WR: Earl Bennett, ancora da Vanderbilt. I suoi numeri hanno fatto di lui uno dei receivers più completi e produttivi della sua conference e ha delle ottime basi per diventare un giocatore affidabile.
Sistemato l’attacco, Chicago ha usato i pick successivi per puntellare la difesa: il DT Marcus Harrison, la S Craig Steltz e il CB Zachary Browman. Harrison (Arkansas, 90ma assoluta) era visto come una scelta da primo round se non fosse per i problemi avuti fuori dal campo (un arresto) e frequenti infortuni, soprattuto alle ginocchia. Craig Steltz (LSU, 120ma assoluta) è una S che non si presta molto alla copertura a uomo e non è un grande colpitore, ma possiede un’ottimo senso della posizione e del tempo quando si tratta di deflettare o ancor meglio intercettare un passaggio; forse non un full-starter, ma può essere una valida alternativa in determinate situazioni di gioco.
Zachary Browman (Nebraska, 142ma assoluta) ha dimostrato di essere un CB versatile al college, ma il suo percorso è stato disseminato di infortuni e resta quindi una scommessa.
Sempre al 5° round è arrivato Kellen Davis, TE da Michigan, giocatore che ha giocato sia in attacco sia in difesa come end. In entrambi i ruoli si è dimostrato molto capace, dotato di una stazza imponente e di una buona velocità. Potrebbe essere il Mike Vrabel di Chicago.
Con le rimanenti scelte sono arrivati il DE Ervin Baldwin (Michigan, 201ma assoluta), che nella NFL non ha forse abbastanza stazza per essere un DE d’impatto ma può essere sfruttato anche come LB per la sua predisposizione al compito di pass rusher, e con altre tre compensatory selections l’OLB Joey Larouque (Oregon) il WR Marcus Monk (Arkansas) e l’ OT Kirk Barton (Ohio State).
Un draft pressocchè completo che ha portato rinforzi in tutti i reparti ad una franchigia con un’ossatura collaudata, ma la tegola Qb potrebbe rivelarsi pesante anche questa stagione.

Autori: Niall( Packers e Bears)
Vas Ilic(Vikings e Lions)

Fonti:www.nfl.com