Imprese di Rams e Cardinals, sconfitte per Frisco e Seattle
La Week 6 si è chiusa con quelli che in gergo si definiscono “upsets”: in italiano le chiamiamo vittorie a sorpresa, o imprese.
Non a torto, direi: ben pochi, infatti, avrebbero potuto pronosticare il successo dei St.Louis Rams al Fedex Field sui Redskins e quello casalingo degli Arizona Cardinals sui fortissimi Dallas Cowboys.
Cominciamo quindi coi gli Arieti: il risultato è importantissimo, e fa morale.
Ma analizzando bene i filmati e le statistiche, alcune osservazioni si impongono.
Anzitutto, l’attacco non ha prodotto quanto avrebbe potuto e dovuto: se si esclude la ricezione da circo di Avery che ha poi portato al FG vincente di Brown, i ricevitori non hanno avuto una grande giornata.
Ciò soprattutto a causa di un Bulger ancora lontano dallo splendore di qualche stagione fa: troppi palloni sparacchiati senza costrutto, visione di gioco ancora non perfetta…
Anche il gioco su corsa non ha brillato: Steven Jackson, che dovrebbe schiantare le difese avversarie, non solo ha faticato a guadagnare 79 yards, ma ha anche commesso un sanguinosissimo fumble, che ha portato al vantaggio dei Pellerossa con Portis.
In compenso, si è vista una difesa che ha giocato col cuore e con i denti.
I Rams hanno messo a segno ben 3 sacks (Little, Tinoisamoa e Manning, poi uscito per infortunio), recuperato 1 fumble (Chris Long) e segnato un TD con un ritorno di fumble da ben 75 yards (Atogwe).
Certamente, Haslett ha migliorato i rapporti con lo spogliatoio, dopo i disastri della gestione Linehan.
I giocatori paiono seguirlo di più e sono sembrati più motivati: se dovesse chiudere con un 8-8, potrebbe garantire a sè ed al suo staff la permanenza sulla panchina di St.Louis. Ma c’è ancora moltissimo da lavorare: quindi, in bocca al lupo, coach!!!
Mi permetto un ultimo rilievo: evidentemente il front office dei Rams ancora non ha capito che da Nebraska arrivano solo teste calde (ed è un blando eufemismo).
Non è bastato il caso di un certo Lawrence Philips in passato, ora si è aggiunto anche Richie Incognito: ieri si è messo a protestare per niente contro l’arbitro, che dopo l’ennesimo insulto ha sventolato la flag per condotta antisportiva.
Un FG da 34 yards si è trasformato in uno da 49, grazie alla bella pensata di questo genio: e per fortuna che Brown ha la gamba, altrimenti staremmo qui a commentare un’altra partita…
Già non è un fenomeno, se poi ci si mette con queste sciocchezze consiglierei alla dirigenza di fargli fare le valigie al più presto…
Passiamo ora ai Cardinals.
L’impegno era certamente proibitivo: i Cowboys hanno uno degli attacchi più esplosivi del campionato, e fermarli si preannunciava impresa ardua.
Ma gli uomini di Whisenhunt si sono comportati magnificamente, infliggendo ai texani una sconfitta che potrebbe pesare moltissimo nel bilancio della stagione.
In attacco, Warner ha totalizzato 236 yards su passaggio, con 2 TD passes e 1 INT: i suoi bersagli sono stati soprattutto Breaston (1 TD) e Fitzgerald (1 TD anche per lui, oltre ad alcune pregevolissime prese).
In difesa, grande prova per Berry (1 sack e 1 FF), Okeafor e Campbell (1 FF ciascuno).
La partita si è aperta con uno straordinario ritorno di kickoff in meta da parte di J.J. Arrington, e si è conclusa in overtime con un punt bloccato da Morey e riportato in meta da Monty Beisel.
Certamente si tratta di un successo importantissimo, ma se vogliono puntare ai playoffs i Cards dovranno mostrarsi più consisdenti, specialmente in difesa.
E’ ora il turno dei San Francisco 49ers.
Nonostante una grande prova di Gore (101 yards e 1 TD), i rosso-oro sono usciti con le ossa rotte dalla sfida interna contro gli Eagles.
Giornataccia per O’Sullivan (2 INTs), e per i ricevitori, serviti poco e male (se si eccettua Davis, con 79 yards all’attivo).
In difesa, tra i pochi a salvarsi, Takeo Spikes (1 INT).
Negli special teams, grande prova di Strickland, che ha riportato in meta un FG bloccato di Akers, riaprendo l’incontro dopo il vantaggio iniziale degli Eagles siglato da Baskett.
Concludiamo questa breve rassegna con i sempre più disastrati Seattle Seahawks.
Gli infortuni stanno decisamente falcidiando la squadra di Holmgren, il cui ritorno a Green Bay non è stato certamente felice.
A finire in infermeria nei giorni precedenti l’incontro è stato il QB Matt Hasselbeck: il suo sostituto (stante l’infortunio di Seneca Wallace) è stato Charlie Frye, autore di un incontro altalenante, con 2 TD passes ed altrettanti intercetti.
L’attacco non ha combinato granché: stante la conclamata mancanza di ricevitori esperti, Seattle è giocoforza costretta a giocare su corsa; ma i risultati sono stati alquanto scarsi (solo 44 yards per Julius Jones).
Le 2 segnature portano la firma di Carlson e Colbert.
In difesa, da segnalare le prove di Tatupu (10 placcaggi), Peterson (1 sack e 1 FF) e Russell (1 sack).
Era dal 2002 che Mike Holmgren non esordiva con un parziale di 1-4: ma a sua discolpa va anche detto che la malasorte sembra essersi accanita sulla squadra, privandola di elementi importanti in ruoli chiave.