Miracoli e suicidi.
Broncos @ Jets = 34-17
I leader della AFC West, sempre più simili alla squadra più scassata della lega, fanno il miracolo e battono uno dei team più in forma, quei Jets che settimana scorsa hanno messo fine alla perfetta marcia dei Titans.
I Broncos possono schierare 3 titolari su 11 in difesa, ma recuperano a tempo pieno Scheffler in attacco. Come ormai ben sappiamo la sgangherata difesa dei Broncos, imbarazzante sulle corse e sui passaggi corti, ha però dalla sua una grande velocità. I Jets, dopo un drive a testa di studio, a metà del primo quarto hanno il pallone poco dietro la 40 yards difensive. Piuttosto che azionare Thomas Jones, peraltro caldissimo in questo periodo, chiamano un’incomprensibile end-around per Cotchery che, messo in difficoltà dal pallone scivoloso per la pioggia battente, perde l’ovale, si getta sullo stesso ma non riesce a recuperarne pienamente il possesso. Due difensori dei Broncos si gettano sulla palla che schizza verso la side line dove Fox, safety riserva della riserva, è pronto a riportare il fumble in endzone per il 7-0. Ma dopo il kickoff, l’ormai celeberrima difesa sulle corse dei Broncos sale in cattedra. La linea dei Jets apre un piazzale per Jones (13 corse 138 yards e 2td) che sprinta per 59 yards in endzone, mentre le safety dei Broncos marcano ancora i ricevitori per il passaggio senza accorgersi che il runnigback dei Jets è già a pochi passi dal pareggio. Il pirotecnico primo quarto continua a dare emozioni forti, Cutler pesca Eddie Royal che, con un movimento strepitoso sulla sideline, elude l’intervento di Elam per poi bruciare Ty Law sullo scatto da 59 yards per il 14-7. A inizio secondo quarto, dopo un field goal di Prater, i Jets hanno un barlume di ragione e si affidano con continuità alle corse centrali. In una di queste Jones viene placcato ma cade incredibilmente sulla schiena del dt dei Broncos Peterson, si rialza e sprinta in endzone per il 17-14. Il challenge dei Broncos è perso, infatti non si hanno prove evidenti che Jones tocchi terra col gomito. A metà del secondo quarto i Jets possono procedere al sorpasso ma ancora una volta non sfruttano le debolezze dei Broncos. Favre prova il lancio lungo ma Dre Bly si ricorda di essere un grande cornerback e lo intercetta. E’ forse il gioco che cambia l’inerzia della partita perchè nel drive susseguente Cutler è eccellente e porta rapidamente Hillis a segnare su corsa per il 24-14. A metà terzo quarto sul 27-14 un ottimo drive dei Broncos è guidato dal monumentale Peyton Hillis (129 yards 1td), ma nei pressi della endzone Cutler è troppo precipitoso nel cercare il colpo di grazia e si fa intercettare in endzone dalla safety Lowery. Nel drive successivo i Jets finalmente corrono e passano corto e in men che non si dica si ritrovano nei pressi della endzone. Qui però la difesa dei Broncos insospettabilmente tiene, guidata da Elvis Dumervil, uno dei tre titolari in campo e i Jets devono accontentarsi del field goal. A 12 minuti dal termine Favre orchestra un drive che i Broncos sembrano non saper fermare, ma sulle 40 difensive un paio di passaggi droppati dai ricevitori dei Jets portano ad un quarto down. Nonostante manchi ancora molto alla fine coach Mangini ordina di andare alla mano. Il lancio di Favre è quasi perfetto ma Cotchery non riesce a mantenere il possesso. Cutler (357 tards e 2td 1int) è strepitoso qualche gioco dopo quando, su una play-action, bevuta grazie alla presenza di Hillis, pesca Stokley per il 34-17 finale. Non c’è che dire, la difesa è imbarazzante, non ci sono runningback, ma in questa squadra c’è qualche giocatore speciale. Se di Cutler ormai si è detto a sufficienza si è detto troppo poco di questo Peyton Hillis. Un Fullback di quasi 110 kg che quest’anno ha avuto una partita con oltre 100 yards su corsa e una con oltre 100 yards su ricezione. Pensate che è stata la 237esima scelta del draft e bloccava ad Arkansas per Felix Jones che dopo qualche buona cosa a inizio stagione si è infortunato per tutto l’anno e Darren McFadden che a Oakland, nonostante delle statistiche sufficienti, non sta incidendo per niente. (Broncos 7-5 AFC West leader)
Falcons @ Chargers = 22-16
I deludentissimi Chargers di questa stagione continuano la loro marcia verso il suicidio e consentono ai Broncos di sognare i playoff. A causa di questa sconfitta hanno bisogno ora di vincere tutte le partite che rimangono per superare Denver (sempre che i Broncos ne perdano almeno 3) e qualificarsi alla post-season.
Alla fine del primo quarto sul 3-0 Falcons, su un punt dei Chargers c’è un fumble del ritornatore di Atlanta, Douglas, e San Diego lo recupera. Qualche gioco più tardi Ladainian Tomlinson segna il suo 136 td in carriera raggiungendo Marshall Faulk. A inizio secondo quarto sul 7-6 l’ex compagno di Tomlinson, Micheal Turner è scatenato e consente all’ottimo Matt Ryan di lanciare il primo td di giornata per Peelle. Nel drive successivo il velocissimo de dei Falcons John Abraham costringe Rivers all’intentional grounding dentro la endzone e questo significa safety e 15-7. Nel drive successivo Ryan guida i suoi verso il td della sicurezza ma sulla goal line su un quarto down, per l’ennesima volta quest’anno la difesa dei Chargers piazza la supergiocata respingendo Micheal Turner. All’inizio del terzo quarto Ryan completa per Finneran che però, placcato da Jammer, perde la palla. La safety Weddle la recupera e la riporta in endzone per il 15-13, dopo che la trasformazione da due punti non riesce. Alla fine del terzo Micheal Turner (120 yards) è inarrestabile e porta la squadra dentro le 10 yards. Ryan (207 yards e 2 td) non si fa pregare e manda a segno proprio Harry Douglas che si redime dopo il fumble del primo quarto. A 4 minuti dalla fine sul 22-16, i Chargers hanno l’ultima occasione per provare a vincere, ma il drive viene rovinato dal sack del dt dei Falcons Babineaux. I Chargers perdono una partita nonostante 3 turnover a 0 in loro favore, soprattutto a causa di un’incredibile sterilità offensiva. Rivers (149 yards) ancora inconsistente, Tomlinson al di sotto della sua fama (ma anche poco coinvolto rispetto al suo valore) sono lo specchio di una squadra che sembra l’ombra di quella dello scorso anno. (Chargers 4-8)
Chiefs @ Raiders = 20-13
I Chiefs colgono una meritata vittoria dopo che nelle ultime settimane, più volte erano arrivati ad un passo dal successo senza mai raggiungerlo.
Dopo un noioso primo quarto chiuso sul 3-3, il secondo quarto si apre con la svolta della partita. Lo special team dei Raiders entra per piazzare il calcio del 6-3, ma il coach dei Raiders Cable si supera. Chiama un imprecisato fake field goal che probabilmente avrebbe dovuto svilupparsi con un passaggio di Lechler (punter e holder nell’occasione) per Janikowski. L’esecuzione è, se possibile, ancora peggio della chiamata. Lechler e Janikowski sono inguardabili e nella confusione generale è Leggett, cornerback di riserva dei Chiefs, a recuperare il fumble e a riportarlo in endzone per il 10-3.
Nel terzo quarto Thigpen può chiudere il match ma si fa intercettare da Chris Johnson, il sostituto del tagliato Deangelo Hall, che riporta il pallone nei pressi della goal line. Per Fargas (82 yards 1td) è un gioco da ragazzi segnare il pareggio. Ma nel drive successivo Thigpen non sbaglia più e guida i suoi ad un drive di 16 giochi grazie al quale Larry Johnson (92 yards e 1td) segna il 17-10. Nell’ultimo quarto i Chiefs controllano agevolmente l’inutile attacco dei Raiders guidato da un Russell tornato sui suoi consueti pessimi livelli (10/28 132 yards) dopo l’exploit contro i Broncos, consentendo solo un field goal. La stagione è fallimentare per entrambe, ma i Chiefs hanno più di un motivo di ottimismo, mentre i Raiders devono cominciare a chiedersi se le decine di milioni di dollari spese per Russell e McFadden siano state un buon investimento. (Chiefs 2-10, Raiders 3-9)
Ciao e complimenti per l’ottima disamina di week 13, al solito precisa e puntuale.
Per quanto riguarda in particolare i “miei” Bolts, molto importante quanto da te evidenziato con riferimento a Tomlinson. Incredibile come l’unica vera stella della squadra sia stata di fatto emarginata nella pochezza del “game plan” dell’attacco di coach Turner…
Per quanto riguarda i meritevoli rivali (ovviamente voi Broncos, e senza ipocrisia…) giustissimo segnalare la grande stagione del rookie Payton Hills che in un vero “game plan” qual