Una brutta giornata…
Le condizioni meteorologiche rischiano di diventare un fattore nelle ultime partite di regular season per le squadre della NFC East. Domenica scorsa, infatti, hanno perso tutte meno una, i Philadelphia Eagles, che è anche l’unica delle quattro sorelle ad aver espresso un gioco di corsa credibile con Brian Westbrook (33 portate per 131 yards e 1 TD, 203 yards e 2 TD all-purpose). E così, alla fine di una partita che ha visto molte mani eccellenti droppare passaggi di una semplicità a volte banale, gli Eagles sono andati a vincere meritatamente a casa dei quasi imbattibili New York Giants sfoderando un gioco equilibrato (30 passaggi e 41 corse), prudente (passaggi quasi esclusivamente sul corto: lo stesso TD di Westbrook da 40 yards è scaturito da un lancio nella zona delle 10 yards dallo scrimmage) ed efficace. E chi invoca l’assenza di Plaxico Burress per giustificare la debacle, di sicuro non ha visto la partita. I Giants, infatti, hanno pagato la scarsa vena di Eli Manning, le mani intirizzite dei loro receivers e l’ennesimo infortunio sofferto da Brandon Jacobs, che comunque non era stato un fattore fino a quel momento.
Si sa che se a New York piove (+2°C) a Pittsburgh di solito nevica (-6°C). E così i Dallas Cowboys ed i Pittsburgh Steelers hanno messo su nei primi due quarti una indegna pantomima, una commedia degli orrori sullo stile “Leatherheads“, il simpatico film di George Clooney: fumble, intercetti, punt presi a calci, nulla è stato risparmiato agli infreddoliti spettatori che hanno visto le due squadre andare al riposo sul 3-3 dopo una battaglia difensiva in cui le cose più belle non le avevano fatte di certo le squadre d’attacco, in una riproposizione del vintage football degli anni ’20. Le cose cambiavano nel terzo quarto, quando i Cowboys (forse rinfrancati dal tepore degli spogliatoi) riuscivano ad organizzare un convincente drive che terminava con un autentico colpo di fortuna di un irriconoscibile Tony Romo, che sparacchiando alla cieca in endzone pescava le manone di Terrell Owens, regalandogli il TD del 10-3 per il suo compleanno. Un ottimo Nick Folk consolidava per il 13-3, e una stratosferica difesa imbastiva una goal-line stand da annali del football prima che la luce in Texas si spegnesse definitivamente. Tashard Choice (23 corse per 88 yards, 166 yards all-purpose) ha sostituito bene Marion Barber, di cui però non ha la forza d’impatto, nè la lettura del gioco: e così, alla fine, anche lui è naufragato assieme alla squadra.
Anche i Washington Redskins si sono dovuti arrendere alla solidità dei Baltimore Ravens ed all’inclemenza del tempo (-2°C). Un acciaccato Clinton Portis non è riuscito a prendere sulle spalle la sua squadra, correndo per sole 32 yards, contro le 147 yards collezionate dai Ravens con le azioni dei suoi uomini. E così, nonostante la discreta prestazione di Jason Campbell, alla fine i Pellerossa sono diventati pasto per i Corvi, nella migliore tradizione dei film western di una volta. Inutile dire che i risultati del campo hanno fortemente rilanciato le ambizioni degli Eagles, che hanno scavalcato i Redskins di mezza partita e sono ugualmente di mezza partita dietro i Cowboys. Dallas avrà il vantaggio di ospitare i Giants al Texas Stadium, e di questi tempi giocare in un semi-dome come quello di Irving può essere di certo considerato un fattore. Ma nulla ci toglie dalla testa che i giochi saranno fatti solo al fischio finale di week 17…