Thrilling Division!
Il pareggio ottenuto dai Philadelphia Eagles contro i Cincinnati Bengals in week 11 sta condizionando pesantemente la griglia dei playoffs, facendo entrare ed uscire di settimana in settimana gli stessi Eagles e i Washington Redskins. E così, con la vittoria degli Eagles nel Monday Night contro i derelitti Cleveland Browns e la sconfitta dei Pellerossa contro i (guarda un pò…) Bengals, l’altalena si ripete per l’ennesima volta. Il fatto avvincente, che ci porta un pò a trascurare quello che è successo in campo questo fine settimana, è che gli Eagles sono attesi da due scontri diretti nelle ultime due giornate: contro Washington al FedEx Field, e in casa contro i Cowboys in quello che si annuncia un autentico duello al calor bianco.
Qualora i Philadelphia Eagles dovessero vincere entrambe le partite, proprio in virtù di quel pareggio scavalcherebbero i Dallas Cowboys conquistando – con buona probabilità – il top seed della NFC Wild Card: infatti i Tampa Bay Buccaneers (attesi da due partite niente affatto proibitive) e gli Atlanta Falcons hanno lo stesso record dei Cowboys, e dunque quel pareggio così disprezzato nella NFL diventerebbe un lasciapassare automatico per le ambizioni delle Aquile della Pennsylvania. Grande appuntamento la prossima settimana anche per i New York Giants, che si contenderanno in casa il top seed della NFC con i ritrovati Carolina Panthers. E tutto ciò guardando solo la NFC East! Non c’è che dire, nemmeno Quentin Tarantino avrebbe potuto immaginare un finale più pulp per questa regular season…
Passando alla disamina tecnica, poco c’è da dire sulla scontata vittoria degli Eagles in Monday Night per 30-10: ritornati ad un gameplan più bilanciato (33 corse e 38 lanci), e con Brian Westbrook che ha diviso i compiti con Correl Buckhalter, gli Eagles sembrano essere tornati la squadra convincente di inizio stagione, malgrado la scarsa rilevanza tecnica del test contro i Browns. Donovan McNabb ha lanciato per 290 yards, collezionando 2 TD e un intercetto in una serata, tutto sommato, di ordinaria amministrazione. Quelli che non riescono a ritrovare le confortanti premesse della preseason invece sono i Redskins, caduti sotto i colpi dei Bengals per 20-13. Bengals che dominavano la prima parte della partita andando avanti per 17-0, e che si limitavano poi a contenere il ritorno (piuttosto blando) dei Redskins che precipitano in fondo alla Division e fuori dalla lotta per i playoffs, a meno che domenica non riescano ad imbastire la partita della loro vita, con una grossa mano dagli altri campi.
Il paragrafo finale di questa riflessione a voce alta va sicuramente dedicato al big match tra Cowboys e Giants. Se non ci fosse stata la brutta battuta a vuoto della scorsa settimana contro gli Steelers (che comunque sono un team solido e dalle notevoli ambizioni) si sarebbe potuto dire che i Giants di quest’anno somigliavano ai Cowboys della scorsa stagione, e viceversa. Lo scorso campionato una squadra divisa tra litigi, contestazioni e critiche si ritrovava in campo, vincente contro tutto e tutti, persino contro gli stratosferici Patriots nel Superbowl. E guardate questi Cowboys: a detta di tutti litigano e si accapigliano, hanno un coach definito inetto, un proprietario invadente e linguacciuto e un quarterback che a detta di molti è immaturo e perdente. Però hanno una difesa stratosferica, con un DeMarcus Ware che sembra tanto Michael Strahan con tanti anni in meno e tanta cattiveria agonistica in più. Inoltre, sabato sera celebreranno l’addio al loro glorioso stadio contro i Baltimore Ravens. Certe alchimie, nel football, spesso funzionano meglio di un fantastico playbook…