Charles Edward “Mean Joe” Greene

Anche sforzandoci, è difficile immaginare una difesa più dominante di quella fondata da Chuck Noll. Molto più facile è sicuramente identificarne l’uomo più rappresentativo, il suo leader e capitano.

Charles Edward Greene, meglio conosciuto come “Mean” Joe Greene nasce a Temple, nel Texas, il 24 settembre 1946. Muove i primi passi nel mondo del football nel 1966, giocando come defensive tackle per la North Texas State University.
Il defensive lineman è davvero eccezionale, uno dei migliori interpreti del suo ruolo, tanto che nel 1968 viene nominato All-American.
I suoi numeri ed il suo contributo sul campo sono sotto gli occhi di tutti, tanto da guadagnarsi l’attenzione di molte squadre, che vedono in lui uno dei più promettenti difensori in uscita dal college nel 1969. Al draft la spuntano gli Steelers, una franchigia che sta cercando di costruire un team vincente dopo molti anni di delusioni, e che scelgono Joe con la quarta chiamata assoluta.
E proprio attorno al promettente ragazzo del Texas Pittsburgh avrebbe costruito una delle più performanti difese di tutti i tempi.
Il suo anno da rookie è eccellente: sebbene la squadra finisca la stagione con un impietoso 1-13, le prestazioni del lineman crescono partita dopo partita, tanto da guadagnarsi il premio di Defensive Rookie of the year, nonchè, la prima di dieci partecipazioni consecutive al Pro Bowl.

Il 1970 è un anno mediocre per la squadra, che termina con un 5-9 complessivo. Greene si conferma come uno dei migliori della Lega, e le prestazioni difensive degli Acciaieri crescono specialmente grazie al loro campione che, nel frattempo, viene convocato al Pro Bowl sia in quell’anno che nel 1971.
Nel 1972 i B&G partono bene, la Steel Curtain diventa una delle difese più temute, naturalmente guidata dal numero 75, che viene nominato All-Pro, NFL Defensive Player of the year, Defensive lineman of the year e AFC Defensive Player of the year; collezionando la sua quarta convocazione consecutiva da titolare al Pro Bowl, stabilisce un record per l’epoca. La squadra della Pennsylvania chiude con un ottimo 11-3, mettendo fine a quarant’anni di frustazioni e continue delusioni. La partecipazione ai playoff termine al Championship contro gli imbattuti Miami Dolphins, che si impongono per 21-17.
Il 1973 si apre con otto vittorie nelle prime nove gare. Tuttavia, tre sconfitte consecutive mettono a repentaglio la partecipazione ai playoff. Le ultime due vittorie garantiscono una wild card, poi persa per 33-14 contro i fortissimi Raiders. Anche il 1973 si dimostra un anno davvero buono per Greene, che viene riconfermato All-Pro, Defensive lineman of the year e Pro Bowler.
Il 1974 è un’annata splendida. Vengono scelti al draft molti giocatori che diventeranno futuri Hall of Famer: Mike Webster, Lynn Swann, John Stallworth e Jack Lambert, ottimo Middle Linebacker che andrà a rinforzare la difesa dei B&G.
Gli Steelers guadagnano il primato della AFC con un 10-3-1 e, la difesa, sempre guidata dal grande Joe, inizia a dominare la NFL. Il forte defensive tackle viene, ancora una volta, nominato All-Pro, NFL Defensive Player of the year, Defensive lineman of the year, AFC Defensive Player of the year e Pro Bowler, confermandosi, per l’ennesima volta, il miglior difensore della Lega e di quella straordinaria squadra.
Ai playoff la squadra distrugge i Bills e i Raiders e nel Super Bowl sconfigge i Vikings, grazie alla prestazione straordinaria della difesa, che concede solo sei punti in tutto il match e permette agli Acciaieri di imporsi 16-6, consegnando il Lombardi Trophy nelle mani di Art Rooney.

Il 1975 vede ancora il dominio assoluto della Steel Curtain, che concede solo 167 punti agli avversari. Gli Steelers volano ai playoff e al Super Bowl.
Poco importa che il titolo di NFL Defensive Player of the year vada a James Blount: il vero leader della difesa degli Steelers è sempre Greene, per l’ennesima volta All-Pro, Defensive lineman of the year e Pro Bowler.
Al Super Bowl i Cowboys di Staubach non hanno scampo: 21-17 e gli Steelers di Joe Greene si confermamo Campioni del Mondo.
Il 1976 non parte come da pronostico: quattro sconfitte in cinque partite. E’ ancora una volta la difesa, tuttavia, a risollevare le sorti della franchigia, con nove vittorie consecutive e soli sette punti concessi agli avversari in otto occasioni; questo dato diventa ancor più incredibile se si pensa che in quattro match gli avversari non segnano mai.

La Steel Curtain, guidata da quel ragazzo del Texas, è in quel momento e sarà sempre ricordata come il pacchetto difensivo più forte di ogni tempo.
Gli Steelers vincono la Division per la quarta volta. I playoff finiscono al Championship, per mano dei temibili Raiders, che si impongono per 24-7. Greene viene riconfermato All-Pro e Pro Bowler, grazie ad un’altra meravigliosa stagione.
Il 1977 si rivela un anno al di sotto delle attese. I Black and Gold vincono, come da pronostico, la Division con un 9-5. Ai playoff, tuttavia, i forti Broncos hanno la meglio sugli Steelers e si impongono per 34-21.
Ma è nel 1978 che i Pittsburgh Steelers entrano nella storia, come la squadra più dominante della Lega ed una delle franchigie più vincenti di sempre. Grande stagione della difesa (soli 194 punti concessi) e vittoria della Division con un ottimo 14-2. Ai playoff la squadra guidata dal veterano Joe si comporta molto bene. Broncos ed Oilers vengono sconfitti dai ragazzi in maglia B&G, che staccano il biglietto per il terzo Super Bowl.
I Cowboys sono ancora una volta le vittime di turno, sconfitti per 35-31. Gli Steelers divengono così la prima squadra di sempre a vincere il Super Bowl per tre volte. Greene diviene il primo difensore ad essere eletto All-Pro, Pro Bowler per la nona volta consecutiva e Defensive lineman of the year.
Ultima grande stagione è quella del 1979, in cui la squadra della Pennsylvania vince per la quarta volta il Super Bowl superando i Rams. Joe, per il decimo anno consecutivo, è nominato All-Pro e Pro Bowler, confermandosi il miglior difensore di sempre.
Nel 1980 la squadra non raggiunge i playoff, nonostante il record positivo di 9-7.
“Mean” Joe Greene si ritira nel 1981, dopo tredici gloriose stagioni. La Steel Curtain, senza il suo capitano e uomo migliore, non sarà più la stessa.
Di lì a poco tempo Joe diviene un noto personaggio pubblico, partecipando a molti film e spot televisivi negli anni ’80.
Come spesso accade, per coloro che hanno fatto la storia di questo meraviglioso sport, anche Joe viene introdotto nella Pro Football Hall of Fame, come uno dei migliori difensori mai visti e come uno dei giocatori più rappresentativi di quei forti e leggendari Steelers, che trovarono la gloria a cavallo tra gi anni ’70 e ’80.
Il più grande Defensive Tackle di sempre ha il suo busto in bronzo a Canton, ed è entrato con pieno merito nell’Olimpo del football americano.

Statistiche di carriera per Joe Greene:
641 placcaggi
88.5 sacks
22 fumble forzati
16 fumble ricoperti
1 Intercetto
181 partite giocate da titolare
10 convocazioni al Pro Bowl (1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976, 1978, 1979)
5 volte All-Pro
11 volte All-Pro Afc
4 Super Bowl
All-Time Team
’70 All-Decade Team
Defensive Rookie of The Year (1969)
2 volte NFL Defensive Player of The Year
2 volte MVP AFC
Pro Football Hall of Fame
College Hall of Fame (1984)