NCAA: Finali di Conference e partite “decisive”: chi arriverà ai Bowls BCS?

E’ fatta. Ultimo weekend di novembre alle spalle e con la rivalry week chiude i battenti quella che potremmo definire la regular schedule del College Football edizione 2009. Già questa settimana si terranno le Finali di Conference (per quelle che avendo due division ne prevedono una: ACC, Big 12, C-USA, MAC, SEC) ma anche un paio di partite che in realtà, pur non rappresentando una vera e propria “finale”, risulteranno egualmente decisive per l’attribuzione del relativo titolo (Pac 10, Big East) e per la partecipazione ai Bowls principali della NCAA, quelli di gennaio prossimo.
Avremo così il quadro completo delle vincitrici 2009 (che si uniranno agli Ohio State Buckeyes della Big Ten, ai TCU Horned Frogs della MWC e ai Boise State Broncos della WAC) ed il plan esatto delle contenders dei Bowls che contano.
Andiamo a vedere cosa è successo sabato scorso allora, iniziando dai primi posti del BCS Standings (ancora invariati) dai quali usciranno i nomi dei primi due college che il 7 gennaio disputeranno, nella splendida cornice di Pasadena (Los Angeles), il 4° BCS National Championship Game.
Partiamo ovviamente dai Florida Gators, campioni nazionali in carica e numeri 1 delle classifiche. Nella “palude” (The Swamp) di Gainesville, Tim Tebow ha salutato i suoi fans con una prestazione da 3 td pass (17/21, 221 yds) più 2 rush td (15 per 90 yds) con la quale ha guidato i suoi all’ennesima vittoria sui ‘cugini’ di Florida State (37-10). Il ragazzone mancino da Jacksonville, non ha particolarmente esaltato in questa senior season (17 td pass e 4 intercetti, 2166 yds lanciate con un rating di 160.7 e una percentuale di completi del 66.4%, ma anche 13 rush td con altre 796 yards corse) riducendo ulteriormente le sue cifre già in calo nel 2008 rispetto all’anno record (quello da sophomore, il 2007, nel quale trionfò anche nell’Heisman Memorial Trophy) ma al di là dei numeri, ha mostrato ancora quel carisma, quella leadership, quella fame (da ‘alligatore’…) e quella poliedricità che ne hanno fatto un giocatore assolutamente unico nel panorama NCAA. Un giocatore capace di vincere già due finali BCS da protagonista (2007 e 2009) e di essere finalista per due volte (e con quest’anno probabilmente saranno tre..) a New York, nell’atto di assegnazione del più ambito riconoscimento individuale del football collegiale.
Il prossimo appuntamento con Tebow sarà di quelli da non perdere. Uno degli eventi dell’anno (sabato 5 dicembre, ore 22.00 in Italia), la super pubblicizzata finale della SEC Conference ad Atlanta, dove si troveranno di fronte i suoi Gators (east division) e gli Alabama Crimson Tide di Nick Saban (west division), n° 2 del ranking. Stessa identica finale SEC dell’anno scorso, stavolta con entrambe le squadre imbattute, con la grande voglia di rivincita da parte dei Tide e con i soliti eccellenti protagonisti in campo. Bama è uscita indenne dal pericoloso appuntamento dell’ Iron Bowl, l’annuale sfida ai rivali statali di Auburn (26-21), nonostante una prestazione nettamente ‘sotto il par’ del proprio contender all’Heisman, il RB sophomore Mark Ingram (16 corse per sole 30 yards) autore peraltro di un’annata rimarchevole (1429 yds con 13 td, avg 6.5, più 28 ric. per 246 rec.yds con altri 3 td).
La grande compattezza delle due squadre, unita al talento a disposizione su entrambi i fronti fanno della sfida di sabato un rendez-vous da non mancare, per qualsiasi appassionato di football, non solo di college.
Dallo scontro uscirà la prima finalista per Pasadena, mentre gli sconfitti dovranno sostanzialmente “accontentarsi” della partecipazione all’ “All State Sugar Bowl”, che si terrà al Louisiana Superdome di New Orleans il primo giorno dell’anno, evento cui di regola sono qualificati automaticamente i campioni di Southeastern Conference.
I Texas Longhorns al n° 3 della classifica BCS, con il loro pretendente Heisman, il QB Colt McCoy (autore finora di 27 td pass con 9 intercetti, 3328 yds lanciate con un rating di 152.7 e una percentuale di completi del 71.8%, oltre a 2 rush td per 368 yards corse), hanno vinto nel giovedì del Thanksgiving una gara pirotecnica (49-39) con gli Aggies di Texas A&M (spettacolari nell’occasione entrambi i QB: McCoy con 4 td pass e 1 rush td da 65 yds, J.Johnson con 4 td pass ed 1 intercetto in endzone) chiudendo anche loro imbattuti ed aggiudicandosi la south division. Ora si preparano ad affrontare nella finale Big 12 (sempre sabato 5 ma nel prime-time USA, circa le 4.00 in Italia) i Nebraska Cornhuskers (primi nella north division con 9W e 3L), squadra dalla forte linea difensiva e nella quale spicca l’individualità del fenomenale DT Ndamukong Suh giocatore che sarà ‘finalista’ nella corsa a praticamente tutti i principali premi individuali del reparto difensivo, dalle incredibili statistiche annuali (70 tackles, 16 TFL, 6 sacks solo più 3 ast., 10 PD con 1 intercetto, 1 Forced Fumble e la bellezza di 17 QB hurries…) nonché candidato ad una chiamata altissima al prossimo draft NFL.
In realtà questa partita sembra, almeno sulla carta, molto meno equilibrata e Texas, squadra più completa, non dovrebbe mancare l’appuntamento con la sua seconda finale BCS in assoluto proprio a Pasadena (nel gennaio 2006 vinse contro USC al “Rose Bowl” un incontro che valeva anche per l’assegnazione del titolo nazionale).
Al quarto posto della classifica i TCU Horned Frogs (chiusura quasi da allenamento contro New Mexico 55-10) ultimano la loro perfect season, vincendo il titolo della Mountain West. Erano 71 anni (anno di grazia 1938) che i Frogs non terminavano una stagione da imbattuti. E la squadra che è stata anche di un certo LaDainian Tomlinson agli inizi del decennio, pur senza avere individualità di pari livello assoluto per la NFL (occhio però ad un paio di elementi in difesa), ha mostrato grande compattezza e una notevole presenza difensiva, prerogativa ormai indispensabile a certi livelli, e sarà così protagonista in uno dei Bowls più “ricchi” anche se deve ancora attendere per sapere quale (Fiesta, Sugar o Orange). “We can play with anybody” le parole di coach Gary Patterson. Ne siamo convinti anche noi.
Intanto, nella notte di giovedì 3 dicembre conosceremo il nome della vincitrice della combattutissima Pac10 di quest’anno, nonché prossima avversaria di Ohio State nel Rose del 1° gennaio. Come ormai arcinoto, non saranno gli USC Trojans a fregiarsi dell’ennesimo titolo. I successori dei losangelini vengono dall’Oregon. Tutto sarà deciso nell’incontro (beh, incontro… “The Civil War”…) che si disputerà ad Eugene tra gli ospitanti Ducks di Oregon ed i Beavers di Oregon State.
L’altra partita che varrà alla stregua di una “finale di conference” e che determinerà un’altra contender per i Bowls di gennaio, sarà quella che gli imbattuti Cincinnati Bearcats (n° 5) andranno a disputare al Three Rivers Stadium di Pittsburgh contro i Panthers (n° 15), usciti sconfitti da West Virginia sabato (16-19), ma ancora in piena corsa per il titolo della Big East.
Anche le finaliste della ACC erano già note dalla passata settimana, e puntualmente tutte e due hanno perso. Georgia Tech (coastal division) non è riuscita a fermare le corse di Georgia, così i Yellow Jackets hanno perso in casa dai Bulldogs (24-30), mentre i Clemson Tigers di un febbricitante C.J. Spiller (autore peraltro di un td da 88 yards sul primo kickoff return dell’incontro..) sono stati sconfitti nel “derby” del South Carolina disputato a Columbia dai Gamecocks (17-34). Appuntamento anche per loro nella notte di sabato: l’ACC Championship va di scena al Raymond James Stadium di Tampa.
Detto che la finale della Conference-USA vedrà di fronte Houston Cougars ed East Carolina Pirates, mentre il titolo della Mid American se lo contenderanno Central Michigan ed Ohio Bobcats, restano da spendere due parole conclusive su Boise State.
Settimo titolo WAC in otto stagioni per i Broncos (12-0) che battono Nevada (44-33) grazie ad una partenza fulminante (3 td nel primo quarto finito 20-0) ed al solito contributo dell’ottimo QB Kellen Moore (5 td pass). La squadra dell’Idaho (cui rimane un solo incontro “formalità” con New Mexico State) è al 6° posto nel ranking. Una posizione che l’anno scorso è valsa agli Utah Utes lo Sugar Bowl, poi addirittura vinto ai danni di Alabama. La stessa posizione potrebbe non bastare invece ai Broncos: la WAC è una conference non-BCS (vale a dire non qualifica automaticamente i propri campioni per uno dei Bowls principali della Division I) come anche la MWC di TCU del resto. Ma il primo dei college di una conference non-BCS è automaticamente qualificato ai Bowls di gennaio purché arrivi entro le prime 12 squadre della classifica BCS. Il secondo di questi college deve invece sperare nell’invito, sinora peraltro mai arrivato. Gli organizzatori preferiscono puntare su college di Conference BCS (quest’anno potrebbero essere Iowa o Penn State per il Fiesta in caso di vittoria di Texas nel Big12 visto che i Longhorns andrebbero alla finalissima) tenendo conto di schedules più impegnative e difficili rispetto alle zero sconfitte di una conference più agevole. Così è probabile che anche quest’anno a Boise resteranno a bocca asciutta.
Bella la NCAA: “Where every game counts” come recita il sito ufficiale. E infatti nelle prime due giornate Boise State batté Oregon, mentre USC vinse all’Horseshoe di Columbus contro Ohio State. Oggi USC è incredibilmente fuori dai bowls importanti e Boise State potrebbero esserlo addirittura senza sconfitte.
Oregon e Ohio State, invece, proprio i due college che erano “partiti male”, probabilmente si troveranno di fronte al prossimo Rose Bowl, quello dalla più antica tradizione nel college football.