NCAA NEWS – operato al polso il QB di USC
Il giovane QB di Southern California, Matt Barkley si è sottoposto nella giornata di ieri l’altro ad un piccolo intervento in artroscopia al polso destro (quello di lancio) per “alleviarne la rigidezza e ripulirne l’infiammazione” come riportato anche sul sito web del college.
Barkley, partito titolare da true freshman in 12 gare (Emerald bowl compreso) nel 2009 sotto Pete Carroll, dovrebbe essere pronto per partecipare alle spring practice di fine marzo, che vedranno l’inizio del nuovo corso di USC con alla guida Lane Kiffin.
Il ragazzo di Newport beach (Orange county) in realtà non si è mai lamentato del polso nel corso della stagione, nella quale peraltro ha saltato solo una gara, la sconfitta in week 3 a Washington (16-13, probabilmente l’ upset dell’anno nella NCAA), a causa di un infortunio alla spalla nel corso della partita precedente, nella quale aveva condotto alla vittoria i suoi Trojans all’Horseshoe di Columbus contro i Buckeyes di Ohio State.
Tuttavia, Steve Clarkson, che segue Barkley come private coach sin dall’anno freshman presso la Santa Ana Mater Dei High School, ha specificato che Matt ha perso dei “frammenti” ossei nel polso come risultato di un infortunio riportato nelle prime gare stagionali, aggiungendo che l’operazione consente di risolvere un problema di abilità nell’eseguire lanci anche con una “spirale più consistente”.
Barkley ha terminato la sua prima stagione a USC con 15 td-pass e 14 intercetti, lanciando per 2.735 yards con una percentuale di completi che ha sfiorato il 60%, mostrando saltuariamente (non sarebbe stato un frosh!) lampi di classe cristallina.
Al momento oltre a Barkley, Southern California annovera soltanto un altro scholarship QB a roster: Mitch Mustain.
Dovrebbe arrivare a breve tuttavia (il 3 febbraio è già signing day per il recruiting 2010) la firma di Jesse Scroggins talentuoso 4 star prospect da Lakewood (CA).
Angelo, approfitto della notizia per porti una domanda che in realtà poco c’entra con Barkley, ma che ha però a che fare con USC.
Perchè squadre come per esempio Souther California o Penn State(sono le prime che mi vengono in mente)giocano senza il nome del player sulla jersey?…è una questione di “tradizione” o ci sono ragioni altre che mi sfuggono?
grazie e ciao
Bella domanda Emiliano.
Che io sappia per certi atenei la scelta è legata a valori quali l’identità di squadra e il dare ancora importanza al gruppo rispetto al singolo, oltre alla storia, alla tradizione, ecc…
Alcune squadre della Pac-10 in particolare hanno giocato in un passato non troppo lontano senza il nome “stampato”, come USC fa tuttora appunto. California (i Golden Bears di Berkeley) ad esempio l’anno passato giocava senza, ma quest’anno lo ha nuovamente inserito.
Stessa cosa è accaduto a Boise State (WAC) vincitrice di due Fiesta bowl nelle ultime 4 stagioni (quest’anno su TCU con i nomi, nella memorabile W su Oklahoma senza nomi…)
Hai tu stesso già ricordato la Penn State di Joe Paterno.
Occorre peraltro considerare l’evoluzione che ha subìto anche il “vero” football della NCAA, attraverso l’esposizione mediatica, televisiva in particolare, cresciuta esponenzialmente negli ultimi 20 anni. E la necessità di rendere gli atleti dei college più blasonati immediatamente riconoscibili pure in una logica di business.
Oggi quasi tutti i college di FBS Division I adottano le jersey con il nome, ma già scendendo a livello FCS non è più così (guardavo in questi giorni alcune partite di un QB di Fordham University, John Skelton per capirne le concrete potenzialità in vista del prossimo draft…ed i suoi Rams giocano senza nome sulla maglia). Non parliamo poi delle Division inferiori.
Ciao.
Pefetto…preciso e puntuale come al solito.
Grazie!!!