Sweet home Chicago

Saluto MalatoBears, oramai una “vecchia conoscenza”, [c’è una specie di sfida a distanza tra noi, ovviamente in termini sportivi] e ne approfitto per introdurre il tema dei pronostici dicendo due parole sulla partita che ha visto i suoi orsi affermarsi senza difficoltà contro i miei poveri Dolphins (sono un loro tifoso dal 1985..) e, più in generale, su dove sta andando (i.m.h.o., ovviamente) la stagione di Chicago.

Evidentemente, in questi ultimi tempi ho sottovalutato i Bears, stando almeno a quello che hanno fatto vedere con le loro 3 vittorie di fila (la partita di Miami, poi spiegherò in che senso, la trovo poco significativa), ma credo che per loro stia arrivando il momento decisivo della stagione, in cui si capirà se sono davvero non solo dei playoff contenders (probabile), ma qualcosa di più (non ne sono del tutto convinto). Vediamo com’è maturato il loro record di 7-3: 3 vittorie iniziali con Detroit (ancora in rodaggio: ora non sono certo irresistibili, ma sono cresciuti e forse potrebbero dare qualche fastidio in più, se avessero il QB integro), Dallas (la Dallas di inizio stagione, ricordiamocelo) e Green Bay (vittoria importante, nulla da eccepire, in una fase però opaca della stagione dei Packers che, per rimanere in tema, di lì a poco hanno perso pure coi Dolphins, oltre che con Washington…). Una sconfitta coi Giants (che ci può stare tutta), una vittoria con Carolina poco indicativa, poi due sconfitte con Seattle e Washington che hanno lasciato molti perplessi. Non esattamente due squadre irresistibili, per un team che punti in alto. Quindi una vittoria di misura con Buffalo (anche questa, non rotonda), una netta invece con Minnesota, e quella di ieri con Miami.

Ha ragione MalatoBears, sono un talismano. Avevo dato perdenti i Bears coi Bills, i Vikings e i Dolphins, ci avessi azzeccato una volta…Circa il pronostico coi Bills, dopo le due sconfitte abbastanza sorprendenti patite con Seattle e Washington, pensavo che i Bills, più volte a un passo dalla vittoria, potessero finalmente (per loro) incassare la prima W. Alla fine, onestamente, non era un’idea del tutto peregrina, visto che i Bills hanno peso 23 a 20 a causa soprattutto di un intercetto cruciale di Jennings nel quarto quarto, e che hanno guadagnato 440 yards contro le 283 di Chicago, ottenendo 22 primi down contro i 19 della squadra di Lovie Smith…diciamo che ci ho provato…Era uno di quei risultati un po’ improbabili che mi gioco sempre per tentare di azzeccare qualche sorpresa, ogni settimana. Con Minnesota invece ero convinto che, al di là del fatto che i Vikings sono sempre una mina vagante fintanto che c’è nonno Favre in campo, avrebbero trovato la chiave per la vittoria grazie al contributo di una DL che non si era mai messa particolarmente in luce quest’anno ma dal potenziale indiscusso e che, con la OL ballerina dei Bears, poteva improvvisamente rifiorire. Non è andata proprio così, quindi il pronostico è stato molto semplicemente sbagliato. Capita. Circa la partita di ieri, cosa posso dire…Bears@Dolphins è stata una delle più orribili partite che io abbia mai avuto la (s)ventura di vedere. Ma quali indicazioni son giunte dal campo?

In attacco Chicago ha fatto il compitino diligente, niente di più: stando in campo ¾ della partita ha segnato 3 fg e un TD. Non che Cutler si sia sprecato…

La difesa dei Dolphins ha giocato alla grande, a mio modesto avviso, chiaro che se il tuo attacco non esiste, prima o poi ti segnano se non altro “per sfinimento”. E infatti… Ma fino al terzo quarto, i Bears hanno avuto la possibilità di mettere in cantina un bel po’ di punti, evitando ogni possibile ritorno dei Fins (poi rivelatosi semplicemente un miraggio, ma nel football non si sa mai…), senza riuscire a fare nulla di meglio che 6 punti. Io credo che, se invece di un attacco clownesco come quello martoriato di Miami di ieri sera hai di fronte una squadra non dico irresistibile ma discreta, con quell’andazzo partite del genere rischi di perderle.
In altre parole, sono convinto che con un attacco di Miami almeno presentabile le cose sarebbero state diverse. Credevo anche che Thigpen avrebbe dato un contributo degno di questo nome alla squadra, invece non ci ha capito proprio nulla. D’altro canto, buttato nella mischia improvvisamente dopo una lunghissima permanenza in panca, forse affrontare la difesa dei Bears e batterla era chiedere (e pronosticare) troppo…
Ma a parte questo, va detto che quando si fa male il C sei quasi fottuto (e infatti, uscito Procter, è subito scesa la notte a Miami..). E questo, che è accaduto nel primo quarto, era impronosticabile e ha ulteriormente fatto pendere l’ago della bilancia in favore dei Bears. Lì, subito, la partita è cambiata (magari sarebbe andata così ugualmente, chi lo sa), ed è cambiata in maniera decisiva: il gioco di corse di Miami non ha avuto modo di dipanarsi, e la linea è abbondantemente collassata contro la DL dei Bears, che ha imperversato sackando Thigpen 6 volte. Mettiamoci anche Marshall che si fa male, mi viene quasi da dire: messi così, non è già un successo (sensu latu) che i Dolphins non ne abbiano presi 50 di punti? E quindi, la vittoria di Bears è indicativa di una squadra dominante, oppure dobbiamo aspettare dei test più seri per capire di che pasta sono fatti? Premetto che non ho alcuna antipatia personale per Chicago, anzi, per cui le mie sono riflessioni eminentemente sportive.

Adesso i Bears hanno questo calendario: Philadelphia in casa, trasferta a Detroit, NE in casa, Vikings a Minneapolis, Jets in casa e chiusura di regular season a Green Bay (chissà, potrebbe anche essere il match che decide la leadership divisionale..). Sono partite tostissime, la più abbordabile è Detroit (che però non è più la Detroit di inizio campionato, pur senza Stafford in campo, infortunatosi la prima volta proprio contro i Bears), insieme a quella contro Minnesota. Ma in casa i Vikings sono tradizionalmente forti: potrebbe aiutare i Bears il fatto che, fra 1 mese, forse i Vikings saranno già del tutto fuori dai playoff (e non con un piede e mezzo fuori come adesso), quindi col morale a pezzi, ma non è mai una trasferta facile. Le altre sfide sono da girone dantesco: Philadelphia, Jets, Pats e Green Bay sono 4 delle migliori squadre della lega. Che dire: in bocca al lupo, se la difesa continua a giocare così e l’attacco riesce ad essere più sciolto e continuo, i Bears possono davvero insidiare il primato ai Packers, cosa difficile da pronosticare a inizio stagione. Non mi stupirebbe un record di 10-6 al termine della regular season, ma questo (lo ribadisco) lo scrivo non per gufare (anche perchè se gufo così, MalatoBears mi dovrà offrire almeno una copia de “I Blues Brothers” auografata da Belushi..) ma perchè mi appare ragionevole. Tuttavia, rispetto a questo pronostico relativamente infausto (che equivarrebbe ad un finale di stagione con 3 vittorie e 3 sconfitte), molto dipenderà da quanto reggerà la difesa (quindi, incrociando le dita, da eventuali infortuni in ruoli-chiave) e da come crescerà il rendimento della linea offensiva e, più complessivamente, dell’attacco (che ha già fatto vedere segnali incoraggianti, soprattutto nella % di chiusure di terzi down).

In bocca al lupo, Bears

Articolo di Antonio Portanova