Sulle orme di Bill Walsh
Dopo aver licenziato Mike Singletary, i San Francisco 49ers hanno un nuovo allenatore: si tratta di Jim Harbaugh.
Curiosamente, l’arrivo del nuovo HC dall’Università di Stanford richiama il percorso fatto, oltre trent’anni or sono, da uno dei più grandi allenatori di sempre: Bill Walsh.
Un entusiasta Harbaugh ha accettato la sfida nella giornata di ieri, dichiarando di voler conquistare un Super Bowl con “una delle franchigie leggendarie della storia di questo sport“.
L’ormai ex allenatore di Stanford ha siglato un contratto quinquennale con i rosso-oro, e rimane comunque a casa sua nella Baia, dopo quattro stagioni sulla panchina dei Cardinal. Harbaugh ha deciso di accettare l’offerta dei ‘Niners, benché questi ultimi abbiano fallito l’appuntamento playoff per l’ottava stagione di fila; a ciò si aggiunga che in settimana Andrew Luck, uno dei QB più promettenti e leader di Stanford, ha annunciato di voler restare al college per un’altra stagione.
Tornando a Bill Walsh, Harbaugh ha sempre avuto grande ammirazione per lui e per il modo in cui ha saputo passare da Stanford alla NFL, conquistando grandissimi successi. Harbaugh l’ha conosciuto per ben 18 anni, ed una volta “The Genius” gli ha anche dato consigli sul movimento dei piedi quando giocava per i Chicago Bears. Ha detto di lui il nuovo allenatore di Frisco: “Pendevo dalle sue labbra: ogni cosa che uscisse dalla sua mente, dal suo cuore, dalla sua bocca era importante“.
Walsh è stato l’inventore della West Coast offense, che Harbaugh intende impiegare ai ‘Niners. Harbaugh ha una fotografia di Walsh appesa allo schermo del suo PC che guarda ogni giorno, ma ha detto che ci vorrà un pò prima di fare qualunque confronto con lui.
Benché abbia dichiarato di sentire dentro di sè che San Francisco era la scelta giusta, Harbaugh non è stato l’unico candidato per la panchina dei 49ers; anche l’ex HC di Seattle Jim Mora e l’attuale OC dei Raiders Hue Jackson sono stati nel mirino di Frisco. Mora vanta esperienze sia da HC che da DC, e potrebbe presto trovare posto proprio come responsabile della difesa in altre squadre.
I 49ers hanno chiuso la stagione col record di 6-10, e fino a due settimane fa erano ancora in corsa per un posto ai playoff nella Division più scarsa dell’intera Lega. Parlando di Harbaugh, il GM di San Francisco, Trent Baalke, ha detto: “L’ho incontrato ad un All-Star Game universitario sei o sette anni fa, e mi sono innamorato della sua energia. Questo è l’inizio di una nuova generazione … Dobbiamo riportare qui la cultura della vittoria. E’ l’uomo che può guidare la nostra franchigia al posto che le compete“.
Harbaugh dovrà molto probabilmente trovare un nuovo QB nei prossimi mesi: Alex Smith, l’ex prima scelta del draft 2005, diverrà infatti free agent; il signal caller è quindi una delle priorità di San Francisco, in quella che si prospetta come una offseason piuttosto impegnativa.
Fonti ben informate danno per molto probabile l’arrivo nello staff di Harbaugh di Vic Fangio, DC di Stanford, col quale ha lavorato a stretto contatto.
Nella prossima stagione, Harbaugh si troverà di fronte un nemico a lui familiare, il fratello maggiore John, HC dei Ravens, che di lui ha detto: “Lasciatemelo dire, a San Francisco avete trovato un grande allenatore. Sono contentissimo che non sia nella AFC: ci ritroveremo una volta ogni quattro anni e forse al Super Bowl; se tutto va bene potremmo vincerne un paio … Ho la sensazione che vedrete due squadre costruite in modo molto simile“.
Jed York, Presidente e CEO dei Niners, aveva dichiarato che non avrebbe badato a spese per trovare il nuovo HC, dopo il licenziamento di Singletary. Ha promosso Baalke a GM all’inizio della settimana, poi ha lavorato con lui all’approdo a Frisco di Harbaugh, che stava vagliando anche le offerte dei Miami Dolphins e di Stanford.
I 49ers non hanno dato una scadenza a Harbaugh, dicendogli: “Non può esserci alcun dubbio nella tua mente“, ha rivelato York. Harbaugh ha chiesto di poterci “dormire su” giovedì notte, poi ha firmato ieri, informandone Luck ed i suoi giocatori a Stanford. Harbaugh ha tenuto a precisare che la sua scelta non è dipesa dall’ingaggio, che a quanto pare sarebbe stato superiore da parte dei Dolphins. “Non è stato quello il fattore. Certo, mi piacciono i soldi come a chiunque altro, ma amo allenare, e amo vincere, e amo il football. Ciò che mi ha fatto decidere di venire qui è stata la volontà di Trent, di Jed e dell’organizzazione dei 49ers di portarmici, e volevo essere qui tanto quanto loro mi volevano. Eccomi qua“.
Harbaugh ha chiuso la sua esperienza a universitaria col record di 58-27 (29-21 in quattro stagioni a Stanford). Nel 2006, ha preso le redini di una squadra che aveva chiuso l’anno precedente sull’1-11, trasformandola rapidamente in un team capace di vincere un Bowl. I Cardinal, sotto la sua guida, hanno chiuso sul 4-8 alla prima stagione, poi 5-7 , e nel 2009 sull’8-5, partecipando al Sun Bowl (il che non accadeva dal 2001).
Ma ora Harbaugh è atteso da una sfida più impegnativa, quella di riportare i ‘Niners ai playoff. Al proposito, ha detto: “Si tratta di costruire una squadra, di farne parte, di guidarla e di lavorarci sopra. Bisogna spenderci molte energie. Ci sono delle chiare similitudini“.
Harbaugh ha allenato i QB degli Oakland Raiders dal 2002 al 2003, prima di diventare HC dell’Università di San Diego per quattro anni. Ha detto recentemente di aver parlato con il patron dei Predoni, Al Davis, ma non con specifico riferimento alla panchina (ora vacante) di Oakland.
Harbaugh, stella di Michigan (altra panchina vuota dopo il licenziamento di Rich Rodriguez) ha giocato per quindici stagioni nella NFL, vestendo le maglie di Bears, Ravens, Colts, Chargers e Panthers. Ventiseiesima scelta assoluta, selezionato al primo giro del draft 1987 da Chicago, Harbaugh ha completato 2.305 passaggi su 3.918 per 26.288 yards e 129 TD, realizzandone anche 18 su corsa.
For York ed il front office dei 49ers, ingaggiare Harbaugh era il primo obiettivo. “Questo è un giorno felice, ma il nostro lavoro non è finito oggi, è solo all’inizio“.
Harbaugh ha così chiosato: “Perdere non è un opzione“.
Fonte: nfl.com