Recruiting 2011: California, Stanford, Ucla.
Dopo aver analizzato la recruiting class di USC, al solito una delle migliori del paese, esaminiamo le campagne reclutamento delle altre principali università californiane, quelle di Pac-12 Conference, attraverso una breve disamina dei migliori prospetti liceali che approdano nella Bay Area (San Francisco) e nella Los Angeles bene (Westwood).
Possiamo far rientrare la classe 2011 di California tra le prime 15 della nazione, quella di Stanford a ridosso della top 20, mentre UCLA, pur non avendo avuto una campagna di primo piano, è riuscita comunque ad accaparrarsi un paio di top prospects potenzialmente in grado di accrescere il livello qualitativo dei rispettivi ruoli “strategici” in attacco e in difesa.
A Berkeley, coach Tedford prova a ricostruire dopo la prima stagione perdente da capo allenatore ai Golden Bears. Dei nuovi innesti di California, 6 rientrano nella speciale lista ESPN150, mentre altri 2 fanno parte della SportingNews100. Il reparto interessato in maggior misura è stato quello difensivo, con almeno 7 giocatori degni di nota, 5 dei quali per il futuro front-seven. Vediamo chi sono.
Tre rappresentano virtualmente la futura prima linea nella 3-4 defense corsa dai Bears. Si tratta dei defensive tackles Todd Barr (6-3, 265 lbs) e Mustafa Jalil (6-3, 300 lbs), che paiono elementi ideali per la posizione di End, e del possente NT Viliami Moala (6-2, 325 lbs). Tutti e tre sono più che validi pass-rushers e ottimi tacklers, in grado di difendere bene contro le corse.
Barr (Lakewood HS) è il più atletico del lotto, un high-motor player dinamico, teoricamente in grado di rinnovare, entro un paio d’anni, la produttività dei Tyson Alualu e dei Cameron Jordan. Jalil è lineman più potente e tuttavia agile. Proviene dalla Cathedral Catholic HS di San Diego dove ha giocato in 3-4, sia da End che da NT, dunque conosce il sistema e può rappresentare una valida alternativa anche al centro. Quello comunque dovrebbe essere territorio di Moala, una presenza fisica nel mezzo, un mountain kid capace di agire di forza in bull-rush ma anche di muoversi bene lateralmente, come dimostrano i 130 tackles (con 16 sacks) prodotti nel 2010 alla Grant Union HS di Sacramento. Prospetto da rifinire, che si è affacciato tardi al Football. È infatti cresciuto in una famiglia originaria di Tonga, dove da ragazzino ha praticato lo sport nazionale: il rugby.
Il DE Brennan Scarlett (6-4, 245 lbs) dalla Central Catholic HS di Portland è stato strappato alla concorrenza degli atenei dello stato da cui proviene: Oregon e Oregon State. Elemento molto interessante da un punto di vista fisico ed atletico, ha esperienza anche nel ruolo di linebacker, il che potrebbe far pensare ad un futuro slittamento al ruolo di 3-4 OLB, anche se al momento non sembra avere le qualità necessarie a ricoprire quella posizione, in particolare la velocità idonea per agire in pass-rush e la capacità di coprire in pass-coverege. Parrebbe dunque destinato a metter su i chili necessari per giocare da End, ruolo che sembra più adatto alle sue attuali caratteristiche.
Chi di sicuro ha invece un futuro nella posizione 3-4 OLB è senza dubbio Jason Gibson (6-3, 215 lbs) tweener DE-LB proveniente dalla Junipero Serra High School di Gardena (dunque ex teammate di Jordan Farmer e Marqise Lee, due dei migliori prospetti finiti a USC). Atletico, rapido, pass-rusher naturale, può fare la differenza anche a livello collegiale. Veloce, agile, in two-point stance ha tutte le qualità per eccellere, anche se dovrà lavorare pure lui sulla pass-coverage.
Gli ultimi due prospetti difensivi da segnalare sono defensive backs. Si tratta del talentuoso safety Avery Walls (5-10, 185 lbs) e del cornerback Stefan McClure (5-11, 175 lbs).
Walls, che proviene dalla Eagle’s Landing Christian Academy HS di McDonough (Georgia), è un prospetto esplosivo, una delle migliori Free Safety della nidiata 2011. Non bisogna farsi ingannare dal suo fisico sotto la media, perché sul terreno di gioco si trasforma giocando “much bigger” come dicono là, grazie al fisico compatto, alla rapidità di esecuzione, alla sua velocità. Sa coprire tutto il campo, è un ball-hawk con mani eccellenti (con i Chargers della Eagle’s Landing giocava anche WR e RB) e dalle pregevoli tackling skills in campo aperto, con le quali riesce spesso a produrre la “giocata”, che sia un fumble forzato, recuperato e/o ritornato. Sa leggere rapidamente l’azione e reagire di conseguenza. Player istintivo, da seguire con grande attenzione.
McClure, dalla Vista High di San Diego, non è invece considerato tra i primi prospetti a CB di questa classe, eppure è un instancabile cover corner, atletico, duro, competitivo. Elemento versatile da un punto di vista tattico, in grado di giocare bene sia in man-to-man sia in zone coverage.
Sul fronte offensivo, vanno citati altri tre elementi, uno per ciascun ruolo “palla in mano”.
Se vi state chiedendo chi sarà l’erede dei Jahvid Best e Shane Vereen a running back è presto detto: il suo nome è Brendon Bigelow (5-10, 180 lbs) dalla Central East HS di Fresno. Si tratta in assoluto di uno dei runner più veloci, rapidi, elusivi di questa recruiting class. Unisce a queste qualità delle buonissime mani per ricevere fuori dal backfield e per questo è visto come multi-purpose back, almeno per la fase iniziale della sua carriera al college. Ha avuto un paio di infortuni importanti al ginocchio nel corso del periodo liceale, uno dei quali ha richiesto un intervento chirurgico (ACL), che sembrano superati. Ovviamente, finché non dimostrerà sul campo le sue qualità atletiche, rimarranno dubbi sulla sua durabilità. Non è un RB in grado di correre di forza between the tackles, e non presenta tutti gli attributi fisici che si vorrebbero in un every-down back, ma ciò non significa che non possa diventarlo. Homerun threat running back potenzialmente in grado di entusiasmare ad ogni azione. Il De’Anthony Thomas dei Golden Bears.
Il WR Maurice Harris (6-2, 195 lbs) da Greensboro (North Carolina) è ricevitore fisico, forte, atletico, ma al contempo abbastanza veloce e rapido di piedi. Possiede buon controllo di corpo, braccia lunghe, abilità nell’effettuare anche prese spettacolari nel traffico. Deve però migliorare la pulizia nel correre le tracce. È il cugino del rising star Keenan Allen e pure di Zach Maynard, il quarterback che si è trasferito da Buffalo.
Per chiudere con Cal, attenzione al three star QB Kyle Boehm (6-3, 202 lbs) da Cupertino (CA), che non viene inserito nella lista dei primi 20 signal caller della classe, ma cela due doti importanti nel bagaglio tecnico: possiede un braccio molto potente, decisamente sopra la media, ed ha giocato all’HS prevalentemente under center, cosa assolutamente non comune e reale valore aggiunto per accelerarne l’inserimento nel sistema offensivo multiple/pro-style praticato da California. Boehm ha già una buonissima taglia fisica per un pocket passer ed è un atleta più che adeguato per la posizione. Può giocarsi le sue chance nell’affollata competition per la sostituzione di Kevin Riley.
A Palo Alto, ci si chiedeva soprattutto se la dipartita di coach Jim Harbaugh per la NFL (49ers) potesse incidere, e quanto, sulla recruiting class 2011 dei Cardinal. E in effetti, quattro players che si erano impegnati con Stanford hanno poi deciso di cambiare prima del National Signing Day. Il LB Anthony Sarao, dal New Jersey, ha optato per USC, asserendo che ambiva giocare per Vic Fangio (il Defensive Coordinator che Harbaugh ha voluto con sé a San Francisco). Il guard Garrett Gladd dall’Oklahoma, ha scelto la locale Tulsa lo stesso giorno in cui l’HC ha lasciato il programma. Anche il RB Amir Carlisle, dalla vicinissima King’s Academy di Sunnyvale, ha cambiato per USC, citando però ragioni accademiche. E pure l’altro RB Jordan Perkins (da Lodi, nella San Joacquin Valley) ha optato per Northwestern avendo però cognizione di una sua probabile esclusione dall’ateneo, come noto tra i primi negli Stati Uniti per requisiti e standard accademici.
Dunque alcune defezioni ci sono state, eppure la classe è stata votata al 21° posto nella nazione da Scout e da ESPN, e al 22° da Rivals. È così il terzo anno di fila che Stanford entra nella top 25 (senza contare il fatto che rivalutando oggi la classe del 2008 probabilmente la si inserirebbe tra le prime 10, considerando i nomi semi-sconosciuti allora ma ben noti oggi, tra i quali ovviamente quello del QB Andrew Luck) una sorta di tributo al lavoro quadriennale effettuato non solo sul campo e alle straordinarie recruiting skills dell’ex Head Coach.
Dopo la fantastica season 2010, conclusa con il trionfo all’Orange bowl, era necessario un altro buon recruitment per provare a mantenere gli elevati standard raggiunti con la precedente gestione, considerato pure il termine del quadriennio universitario di alcuni protagonisti. E l’intento è stato raggiunto, con la firma di una decina di giovani ritenuti four-star prospects da almeno uno dei tre sopraindicati recruiting services.
I due migliori, che potrebbero anche subito rinforzare le secondarie della defense dei Cardinal, sono il LB Vaughters ed il DB Lyons.
James Vaughters (6-2, 230 lbs), che proviene dalla Tucker HS (GA), è considerato uno dei migliori ILB di questa classe. Ha la taglia, l’atletismo, la forza fisica e la velocità per diventare in breve tempo un giocatore dominante anche al college. Linebacker con grande rapidità e cambio di direzione, doti grazie alle quali sa battere il bloccatore, agire da pass-rusher, essere un fattore importante contro le corse. Eccellente tackler, colpitore duro e deciso. Deve perfezionare il proprio dropping back per rendere migliore la sua pass-coverage. Molto disciplinato tatticamente, può scalare rapidamente la depth chart nel ruolo, ma anche contribuire immediatamente e con efficacia negli special teams.
Wayne Lyons (6-0, 190 lbs), dalla Dillard High School di Fort Lauderdale (Florida), è un hard-hitting defensive back, con tutti i requisiti per diventare un fantastico strong safety, ma anche un formidabile shutdown corner. Ben costruito fisicamente, forte, resistente, gioca con durezza ed è molto produttivo in run-support, ma sa anche piazzare la giocata in underneath, muovendosi velocemente sideline-to-sideline. Giocatore estremamente versatile, che sa coprire bene il profondo e possiede notevoli ball-hawk skills. Lyons è uno dei migliori defensive back di questa classe (22° miglior player e 3° miglior safety nella Top100 di Sporting News; 16° top recruit overall per il MaxPreps/CBS College Sports recruiting analyst Tom Lemming) ed è in grado di ricoprire con naturalezza più ruoli nelle secondarie. Allo U.S. Army All-American Bowl dello scorso gennaio ha ricoperto, ad esempio, il ruolo di CB, piazzando giocate entusiasmanti, come questa:
Ragazzo molto intelligente (5.0 GPA, praticamente quasi un “secchione”..) Lyons ha affermato di preferire la scholarship di Stanford per la qualità degli studi ed il prestigio accademico. Avendo ricevuto (oltre a quelle cospicue di Harvard e Duke) più di 40 proposte da college FBS e praticamente da tutti i principali programmi di football del paese (occorre citare, in rigoroso ordine alfabetico, perlomeno Alabama, Auburn, Boston College, Clemson, Florida State, LSU, Miami-FL, Michigan State, Ohio State, Ole Miss, Penn State, Pittsburgh, Purdue, South Carolina, Syracuse, TCU, Tennessee, USC, Wake Forest, West Virginia e Wisconsin), tanto male non dovrebbe essere nemmeno come football player…
Tra gli altri, va segnalato innanzitutto il WR Ty Montgomery (6-2, 205 lbs), esemplare route runner, atleta veloce che sa usare bene il corpo e ha mani morbide. Poi lo speedster ATH Jordan Richards (5-11, 192 lbs) giocatore estremamente versatile che può contribuire in svariate posizioni, sia in attacco (APB o WR) sia in difesa (CB). Quest’ultimo parrebbe il ruolo più indicato alle sue migliori caratteristiche: impressionante rapidità di piedi e velocità in backpedal, fluidità nel turn and run, grande accelerazione, eccellente closing speed.
Un giocatore che verrà osservato con molta attenzione è il FB/LB Patrick Skov (6-1, 245 lbs), fratello minore del fenomenale titolare a ILB Shayne Skov. Patrick viene considerato in prospettiva soprattutto per il ruolo di FB, dove è valutato tra i primi 5 della classe da Scout. Inizialmente avrà modo di contribuire come special teamer. Ciò gli dovrebbe anche permettere di evitare il pericoloso paragone con il biondo Owen Marecic, che proprio nel “doppio ruolo” FB/LB ha spadroneggiato nella stagione passata.
Hanno ricevuto la necessaria linfa anche le due linee, con la firma in particolare degli Offensive linemen Brendon Austin (6-6, 275 lbs), OT considerato da molti analisti il miglior prodotto in uscita dal Colorado, e Kevin Reihner (6-4, 290 lbs), OG interessante run-blocker, e dei Defensive Ends Charlie Hopkins (6-6, 270 lbs) e Kevin Anderson (6-4, 245 lbs).
A running back, posizione peraltro attualmente ben coperta dai juniors Stepfan Taylor e Tyler Gaffney, oltre al true soph. Anthony Wilkerson), arrivano altri due power backs: Remound Wright (5-9, 198 lbs) e Kelsey Young (5-10, 190 lbs), quest’ultimo prospetto produttivo della Norco HS, la stessa scuola dell’ex runner-up Heisman Trophy Toby Gerhart.
Infine, sono iniziate anche le grandi manovre alla ricerca di un sostituto per Andrew Luck, che nel draft 2012 atterrerà finalmente in NFL. Così sono stati firmati i quarterbacks Kevin Hogan (6-4, 205 lbs) e Evan Crower (6-3, 185 lbs).
Hogan, dal Gonzaga College HS di Washington DC, è un pocket passer dal braccio notevole, in grado di effettuare ogni tipo di lancio, ma anche sufficientemente accurato sul medio-corto e con un fisico imponente eppure atletico. Ha un rilascio del pallone abbastanza rapido, tuttavia viene criticato per il punto di rilascio dell’ovale, che appare un po’ basso e sul quale forse dovrà lavorare.
Crower, dalla Saint Augustine HS di San Diego, è invece un pocket passer mancino che può ancora svilupparsi fisicamente, ma che già possiede buone doti di accuratezza e decision-making. Lui non ha il braccio potente come quello di Hogan e non gode di buonissima mobilità, ma pur giocando all’HS spesso in shotgun, mostra un dropping-back niente male, che potrebbe rendere più agevole la transizione al sistema pro-style che Shaw continuerà a far correre ai Cardinal.
A proposito di quarterback, a Westwood (sede di UCLA) sperano di aver trovato finalmente il playmaker offensivo che è mancato nelle ultime stagioni. L’eletto è Brett Hundley (6-3, 210 lbs) da Chandler, Arizona, uno dei prospetti più interessanti alla posizione in uscita dall’High School. Ragazzo dalla taglia fisica ragguardevole che, almeno a questi livelli, pare la replica meglio riuscita del venerabile Donovan McNabb. Il paragone non è un assurdo, poiché in termini di misure e requisiti fisici Hundley si avvicina in modo sorprendente alla prima versione dell’attuale titolare dei Redskins. Non ha solo la struttura muscolare definita, la forza nel braccio e un atletismo simili a quelli dell’ex campione di Syracuse, ma anche la sorprendente capacità di effettuare lanci potenti in play action dalla tasca, oltre ad una naturale abilità nel lanciare in corsa, dove può colpire pure grazie alla velocità e alla sua ottima running ability. Ha un upside enorme come passatore: proviene da un sistema spread e appariva elemento ideale per la revolver instaurata dall’ex OC Norm Chow, mentre ora dovrà realizzarsi nella più bilanciata pro-style oriented offense di Mike Johnson, ma ha dalla sua i tools per emergere anche under center, soprattutto una buonissima rapidità di piedi, dote importante nell’indispensabile miglioramento di fluidità nel drop-back e nel perfezionamento della disposizione degli arti per efficientare lanci e timing di esecuzione.
All’Under Armour All-American game dello scorso gennaio ha fatto intravedere le sue potenzialità:
Si è poi subito iscritto (primo semestre) all’università e avrà quindi l’opportunità di allenarsi immediatamente con i Bruins, partecipando alle sedute primaverili. In questo modo, avrà la chance di giocarsi, direttamente da true freshman, il posto da titolare, visto che l’ex starter Kevin Prince è ancora alle prese con la riabilitazione post operazione al ginocchio e che il recente sostituto Richard Brehaut non proviene certo da una stagione esaltante (UCLA si è classificata al 100° posto in total offense e al 116° posto in passing offense su 120 teams della FBS – ndr). Una possibilità ammessa chiaramente dallo stesso Head Coach Rick Neuheisel “Brett is a great addition to our program. He is a multi-dimensional quarterback who possesses the ability to beat opponents with his arm and his legs. It’s great to have him here already and we are looking forward to watching him compete with our other quarterbacks during Spring Practice.”
Alla Chandler HS, da senior, Hundley ha completato il 61,8% dei suoi passes producendo 2.348 yards con 23 td-pass e appena 2 intercetti. Ha corso inoltre per altre 856 yards con 9 touchdowns. L’anno precedente, da junior, ha completato il 62,9% dei suoi passaggi per 1.517 yards e 16 td-pass, correndo altresì per altre 1.208 yards con 12 touchdowns, venendo nominato “Gatorade Player of the Year” (2009/10) per lo stato dell’Arizona.
L’altro high schooler di impatto, stavolta per la difesa, cui accennavo all’inizio di questa breve analisi, è il DT Kevin McReynolds (6-2, 280 lbs) dal Saint John’s College High School di Washington DC. Nonostante una stazza non particolarmente significativa per il ruolo, è una presenza fisica nel cuore della trincea. Le sue migliori qualità consistono nella durezza con cui gioca e nella forza muscolare da un lato, nell’eccellente rapidità allo snap e nell’atletismo che dimostra dall’altro. È infatti abbastanza veloce (misurato 4.97 sulle 40 yards, un ottimo tempo per un DT) per penetrare nel backfield avversario e risultare efficace in pass-rush, anche se dovrà lavorare sulla tecnica e sui movimenti tipici (all’HS andava come spesso avviene di bull-rush), ma allo stesso tempo, grazie alla sua fisicità, è in grado di impegnare anche “double team” nei raddoppi che molte squadre saranno di sicuro obbligate ad attuare contro di lui.