NFL PREVIEW 1 (AFC)

 

AFC East

 

New England Patriots

La corazzata di Boston è pronta a iniziare una nuova stagione da protagonista, tanto da essere indicata dai bookmakers come possibile vincitrice del Superbowl, insieme a Packers, Eagles, Chargers e Steelers.

Stando a quello che si è visto l’anno scorso, le premesse per arrivare al grande ballo ci sono tutte: i Pats infatti nel 2010 hanno fatto registrare il miglior record in regular season (14-2), salvo poi perdere la prima partita di playoff, in modo sorprendente, contro i Jets.

Il punto di forza della squadra è la coppia Head coach – Quaterback, ossia Belichick – Brady, che garantisce competenza, solidità e continuità di prestazioni. Brady viene da una stagione eccezionale, che gli è valsa il titolo di MVP, assegnato all’unanimità; anche quest’anno si troverà a dirigere un attacco che si caratterizza per la varietà di soluzioni e l’imprevedibilità, oltre che per l’ottima linea offensiva, peraltro rinforzata via draft. Da valutare l’innesto del WR Ochocinco,  proveniente da Cincinnati: un bravissimo giocatore non avvezzo però a rispettare troppo gli schemi.

La difesa nel 2010 non è stata ineccepibile, difettando soprattutto della capacità di mettere pressione ai QB avversari (pass rush). Quest’anno pare però che ci siano parecchie novità, con un Belichick orientato ad adottare lo schema 4-3, soluzione che potrebbe valorizzare maggiormente i giocatori a disposizione (i nuovi Heynesworth e Carter sulla linea, l’ottimo Mayo e il rientrante Spikes tra i linebackers). Upgrade anche tra le secondarie in cui rientrerà dall’infortunio il CB Bodden.

 

New York Jets

Il coach Rex Ryan è l’elemento più importante di tutta la squadra, perché sa trasmettere come nessun altro grinta e determinazione ai giocatori, oltre ad essere un vero fuoriclasse nell’implementare soluzioni difensive efficaci.

Quest’anno i Jets ripartono proprio dalle certezze della difesa per tentare di arrivare a quel Superbowl che per 2 anni di fila hanno “solo” sfiorato, difesa impenetrabile contro le corse e molto performante contro i passaggi, forse più per la classe dei propri defensive back (Revis, Cromartie come CB e Leonhart come safety) che non per la pressione verso il QB avversario, comunque non dispezzabile.

In attacco il QB Sanchez, al suo terzo anno tra i professionisti, è chiamato ad un ulteriore upgrade qualitativo, alla ricerca di maggior precisione e, soprattutto, di continuità. Non lancerà più a Brandon Edwars, passato ai 49ers, ma avrà a propria disposizione Holmes, Mason (dai Ravens) e Burress (dalla prigione, ma ancor prima dai Giants).

Di perplessità però ve ne sono diverse, e fanno capo principalmente al ritiro del right tackle Woody, vero top player della squadra. La sua fuoriuscita potrebbe impattare sulla produttività dell’attacco sulle corse, dove tra l’altro Tomlinson è sempre più avanti con l’età e Greene non convince ancora appieno.

Indicativo il fatto che i Jets abbiano reclutato Tom Moore, ex offensive coordinator dei Colts. Che vogliano incrementare ulteriormente i passaggi a discapito delle corse?

 

Miami Dolphins

Anche i Dolphins ripartono dalla difesa, reparto che, indubbiamente, garantisce la maggior affidabilità per la stagione entrante.

Il Defensive Coordinator Nolan ha saputo compiere un lavoro eccellente nel 2010, che si prospetta altrettanto performante anche nel 2011, grazie alla presenza di giocatori come Wake, Dansby, Soliai e all’innesto del LB Burnett da San Diego, senza dimenticare la maturazione di giovani promettenti, tra i quali meritano attenzione i CB Sean Smith e Vonta Davis.

Parecchie incognite nel reparto offensivo, dove l’Offensive Coordinator Henning è stato cacciato a favore di Daboll, ex Brown. Al dire il vero di certezze se ne troverebbero anche, come l’eccellente linea d’attacco e la bravura dei receiver (Marshall, Hartline, Bess). Il problema però è che Henne come QB non è ancora in grado di fornire sufficienti garanzie, e il nuovo duo di RB (Bush e il rookie Thomas), sono tutti da verificare.

 

Buffalo Bills

La squadra è pressappoco quella che lo scorso anno ha collezionato solo 4 vittorie, sebbene nel corso della seconda parte della stagione si siano visti dei miglioramenti.

In attacco poco o nulla di nuovo, se non l’innesto del QB Thigpen, ex quaterback dei Chiefs allenati dall’attuale HC di Buffalo, che andrà a fare il backup di Fitzpatrick, il quale si troverà anche quest’anno a sudare dietro una linea incapace di proteggerlo a sufficienza.

In difesa si registra il passaggio di consegne tra i LB Poslousny e Barnett ed innesti interessanti via draft (il DT Dareus e il CB Williams). Molto dipenderà dal ritorno in piena forma del OLB Merriman (circostanza sulla quale in pochi sono pronti a scommettere) e dalle performance delle secondarie, che dovranno fare a meno del S Whitner, passato ai 49ers.

 

AFC North

 

Pittsburgh Steelers

I vicecampioni in carica sono stati impegnati nella offseason a rinnovare i contratti dei loro pezzi da 90, riuscendo a riconfermare praticamente tutti i giocatori più importanti.

Si presentano così ai blocchi di partenza decisamente competitivi, forti di una difesa che può contare di un front 7 di prim’ordine, con un eccellente reparto di linebacker (i solidi Timmons e Farrior e i produttivi pass rushers Harrison e Woodley) a cui deve necessariamente aggiungersi l’apporto del SS Polamalou, defensive player of the year della passata stagione. Interessante il draft, con l’innesto tra gli altri del DE Heyward e del LB Carter mentre preoccupa un po’ la forma fisica del CB Taylor.

Pittsburgh non è solo forte in difesa, ma lo è anche in attacco; merito soprattutto del QB Roethlisberger e dei suoi ricevitori (Wallace, Ward, il nuovo innesto Cotchery e la possibile sorpresa Brown) ma anche di Mendenhall e delle sue corse. Purtroppo per gli Steelers però la linea d’attacco è un grosso punto debole, se si esclude il giovane centro Pouncey e il rientro dall’infortunio del right tackle Colon.

Tutto sommato però, se non si registreranno infortuni eccellenti (leggi Polamalou e Harrison), la squadra può puntare di nuovo dritta verso il grande ballo.

 

Baltimore Ravens

Altra squadra che fa della difesa un punto di forza.

Il reparto difensivo nel 2010 è stato molto performante soprattutto contro le corse, grazie ai tackle di Ngata e dell’eterno Ray Lewis, che ormai però ha superato le 36 primavere.

In fase di passaggio, la pressione al QB avversario è garantita dal LB Suggs, ma oltre a lui poco altro, sempre che Kindle, al suo primo anno in campo, non si riveli un buon giocatore sotto questo punto di vista.

Le secondarie suscitano qualche perplessità, non tanto per i cornerback (che tra l’altro si rafforzano con l’innesto del rookie Jimmy Smith), quanto per le safety, dal momento che il fenomenale Reed è sempre più ospite dell’infermeria e Landry è stato ceduto ai Jaguars.

L’attacco è buono, ma necessita di un salto di qualità. Per lo meno la dirigenza ha cercato di sistemare quella offensive line che, dall’infortunio del left tackle Gaithers, aveva perso i suoi equilibri: per tale motivo è stato innestato il LT McKinnie da Minnesota, in modo da permettere una serie di movimenti a cascata di cui dovrebbe beneficiare l’intero attacco.

Il QB Flacco, maggiormente protetto, potrà così avere più tempo e tranquillità di lanciare, anche se le minacce sul profondo latitano (a questo riguardo interessante l’acquisizione al draft del rookie Torrey Smith); della rinnovata linea dovrebbe beneficiarne anche il gioco su corse, reparto composto dal RB Rice e dai nuovi Ricky Williams e Vonta Leach; a quest’ultimo spetterà l’importante compito di contribuire all’apertura di varchi per i compagni.

 

Cleveland Browns

La squadra è in perenne ricostruzione.

Il coaching staff della passata stagione non c’è piu: al loro posto sono stati ingaggiati Shurmur (ex Rams) come head coach e Jauron (ex Bills e Giants), come defensive coordinator.

Shurmur avrà l’incombenza di far quadrare il cerchio in attacco, dove un sorprendente QB McCoy ha fatto intravedere ottime cose l’anno scorso, nella sua stagione da rookie. Il problema resta il corpo ricevitori, visto che al draft è stata fatta la scelta di rinunciare al top player Julius Jones in cambio di un aumento delle scelte (basse). McCoy si troverà così a dover lanciare a Massaquoi (sempre che si sia ristabilito dall’infortunio), il rookie Little e il TE Watson, oltre che al RB Hills, che promette di ripetersi anche sul fronte corse (Madden curse permettendo).

La più grossa garanzie viene comunque dalla linea offensiva, tra le più forti della lega.

Jauron avrà invece l’incombenza di occuparsi della difesa. Facile pensare che migliorerà ulteriormente le prestazioni delle secondarie, ma il grosso del lavoro dev’essere fatto a migliorare la pass rush e le performance contro le corse.

 

Cincinnati Bengals

La ricostruzione per i Bengals comincia da quest’anno, visto che hanno lasciato Cincinnati, oltre all’offensive coordinator Bradkowski, sia il QB Palmer (a meno di clamorosi ripensamenti) sia il WR Ochocinco, oltre a Terrell Owens.

Come Offensive Coordinator i Bengals hanno ingaggiato Jay Gruden (fratello del più popolare Jon), pressochè inesperto in NFL.

Allenerà il rookie QB Dalton e l’ottimo rookie WR AJ Green, oltre ad una batteria di giovani comprendente il WR Shipley e il TE Gresham. Da verificare il contributo del RB Benson.

Visto che il lockout non ha permesso grossi allenamenti in estate, facile prevedere l’impiego, come starting QB, del veterano Gradkowski, arrivato alla bisogna da Oakland.

Anche Cincinnati potrà comunque affidarsi ad una linea offensiva competitiva, in cui si distingue il tacke Whitworth.

La fase difensiva resta una grossa incognita. Buono l’innesto del LB Lawson da San Francisco, ma i Bengals dovranno sperare che il DE Dunlap si ripeta e che le secondarie reggano nonostante la cessione dell’ottimo CB Joseph.

 

AFC South

 

Indianapolis Colts

Finchè c’è Peyton Manning c’è speranza, quantomeno di arrivare ai playoff. Ed infatti i Colts sono 9 anni consecutivi che raggiungono la postseason.

Il problema è che il fenomenale QB fatica a recuperare da un intervento al collo effettuato in offseason, tanto da farne dubitare la presenza in campo nelle prime giornate della stagione regolare.

Per la verità questo è solo una delle tante incertezze che circondano la squadra di Indianapolis: tanto per cominciare, non ci sarà più dopo anni l’offensive coordinator Tom Moore; da valutare poi lo stato di salute del WR Collie e del TE Clark, oltre alle performance dei RBs.

La linea d’attacco sarà, quest’anno come non mai, un punto critico e dipenderà moltissimo dalle prestazioni del rookie left tackle Castonzo e dell’altro rookie, la guardia Iljala.

In difesa, oltre alle certezze rappresentate dai DE (Freeney e Mathis) si registrano innesti sulla linea (Anderson e il rookie Nevis) e tra i linebackers (Sims), mentre le secondarie sono tutte da testare.

Quest’anno il Superbowl si giocherà ad Indianapolis, ma sarà molto, molto difficile vedervi scendere in campo la squadra di casa.

 

Jacksonville Jaguars

I Jaguars, dopo aver sfiorato i playoff nella passata stagione, hanno agito in modo interessante in offseason nel tentativo di ridurre il gap con i Colts, soprattutto in difesa.

Sono infatti approdati in Florida i LBs Poslousny e Session, oltre che il S Landry (provenienza Baltimora) e il CB Coleman (provenienza Jets). Da verificare la pass rush, che necessita un miglioramento dopo la scarsa prestazione dello scorso anno.

L’attacco è molto simile a quello dell’anno passato, a meno del WR Sim Walker, passato ai Rams.

Nella posizione di QB giocherà presumibilmente ancora Garrard, anche perché il rookie Gabbert sembra tutto fuorchè  pronto per partire titolare tra i pro. Garrard potrà contare su 2 validissimi elementi come il WR Thomas e TE Lewis, ma dovrà guardarsi dai difensori avversari, visto che la protezione della linea lascia molto a desiderare.

La grande certezza dei Jaguars risponde però, anche quest’anno, al nome di Jones Drew, RB che hanno dopo anno ha inanellato grandi numeri e buona continuità.

 

Houston Texans

Ecco: questa è l’annata giusta perché i Texans raggiungano finalmente i playoff.

L’attacco c’è e, almeno questo, non si discute, a cominciare dalla linea offensiva, ottima sia in fase di pass protection che in fase di corsa. Il QB Schaub si è rivelato solido e affidabile, per non parlare del WR Andy Johnson (uno dei miglior receiver della lega) e del ritorno del TE Daniels. Il RB Foster ha avuto un 2010 formidabile e, anche se non sarà più aiutato dal FB Vonta Leach, sembra garantire comunque un discreto numero di yards; mal che vada, alle sue spalle c’è uno scalpitante Ben Tate.

La difesa ha subito un notevole upgrade. Nuovo defensive coordinator sarà Wade Phillips (ex Cowboys), che si troverà a disposizione Mario Williams, DeMeco Ryans e nuovi giocatori del calibro di Joseph (CB), Daniel Manning (S), oltre ai rookie Watt (DE), Reed (DE), Harris (CB) e Carmicheal (CB).

Restano tuttavia ancora dei dubbi, legati principalmente al passaggio al nuovo schema difensivo, in un’annata in cui i giocatori non hanno potuto allenarsi troppo a causa del lockout.

Sta di fatto che questi Texans hanno le potenzialità di sorprendere tutti con una grande stagione, almeno sulla carta e al netto degli infortuni.

 

Tennessee Titans

I Titans, ogni anno che passa, perdono acqua da tutte le parti.

I problemi più gravi, a ben vedere, sono rintracciabili nelle incomprensioni tra proprietario della franchigia e allenatori, il chè ha causato la migrazione di massa dell’intero coaching staff. E’ rimasto solo Munchak, allenatore della linea d’attacco, che per ricompensa (ed in mancanza di valide alternative), è stato promosso head coach.

La diaspora ha coinvolto anche tutti i QB a roster, oltre agli elementi migliori della difesa, il DE Babin e il LB Tulloch.

L’attacco sarà affidato al veterano QB Hasselbeck, proveniente da Seattle, in attesa che il promettentissimo QB Locker, preso al draft, incrementi la propria confidenza con i campi dell’NFL. I nuovi quaterbacks possono comunque contare sulla presenza in squadra di un valido elemento quale il WR Britt oltre che di Chris Johnson, che come tutti sanno è anche un top RB.

In difesa molto dipenderà dalle giocate del nuovo arrivo Ruud (LB) e dei rookies Casey (DT), Ayers (DE) e McCarthey (LB).

 

AFC West

 

Kansas City Chiefs

Sarà difficile ripetere l’exploit dell’anno passato, visto che la schedule è più difficile e i Chargers sembrano più competitivi, ma i Chiefs sono squadra solida con buone individualità e sicuramente ritenteranno l’approdo al playoff.

L’attacco, privo dell’offensive coordinator Weis, può sempre contare di un giocatore fenomenale, ossia il RB Charles, che sarà aiutato nelle sue corse da una linea brava nell’aprire varchi e dal contributo del FB McClain, arrivato da Baltimora.

Sui passaggi il QB Cassel è chiamato a confermare le buone cose fatte vedere nel 2010. A ricevere i suoi palloni ci sarà ancora il WR Bowe (15 TD per lui l’anno scorso), oltre che i WRs Breaston (ex Cardinals), il rookie Baldwin e il jolly McCluster; purtroppo per i Chiefs però il promettente TE Moeaki è tagliato fuori da un brutto infortunio.

In difesa da verificare la tenuta contro le corse, dopo le cessioni delle prime linee Edwards e Smith e l’ingresso di Gregg; il reparto sembra essere comunque altamente competitivo, forte di diversi elementi di grande valore, a cominciare dall’OLB Hali (uno dei migliori giocatori NFL nel suo ruolo), dall’ILB Derrick Johnson e dall’intero reparto secondarie. Da tenere sotto radar la prestazione del rookie LB Houston.

 

San Diego Chargers

Ormai è chiaro che i Chargers hanno tra le loro fila un vero e proprio “elite quaterback”, sì, perché Philip Rivers sta dimostrando di anno in anno di meritarsi questo appellativo.

Nella stagione appena trascorsa se ne è avuta la prova del 9: senza il WR Vince Jackson per quasi tutta la stagione, senza il TE Gates per parecchie partite e con una linea offensiva non al meglio, Rivers è stato comunque in grado di mettere assieme 4.700 yards, 30 TD pass con un rating medio di quasi 102.

Se tanto mi dà tanto, nella stagione che sta per iniziare è destinato a migliorare ulteriormente le sue statistiche, visto e considerato che Jackson e Gates dovrebbero essere pronti dall’inizio della stagione, così come il LT O’Neill.

Da considerare con una certa attenzione il reparto corse, con un Mathews chiamato al riscatto dopo una prima stagione non esaltante e un Todman scalpitante al suo esordio tra i pro.

Volendo cercare un elemento di incertezza, lo si può identificare nella fuoriuscita del Defensive Coordinator Rivera, passato a capo allenatore dei Panthers. A ben vedere però il suo sostituto Manusky si pone in un tracciato di continuità con il suo stile di gioco, e oltretutto potrà disporre grosso modo degli stessi giocatori, ad eccezione del LB Burnett, sostituito da Spikes (ex 49ers). Dal draft si segnalano i rookies Liuget (DE), Wright (CB) e Gilchrist (S).

Il più grosso motivo di ottimismo per i Chargers, è tuttavia rappresentato dalla nuova regola che sposta 5 yards in avanti i kickoff: considerati i risultati disastrosi dello scorso anno, meno sono impiegati gli special team in fase di kick coverage e meglio è!

 

Oakland Raiders

Facile pensare che i Raiders continuino anche quest’anno a privilegiare un attacco basato sulle corse, corse che saranno affidate, come nella passata stagione, al duo McFadden – Bush. A patto che la linea d’attacco li supporti e che McFadden si tenga fuori dagli infortuni, questo può essere un buon inizio.

A soffermarsi sulle prospettive dell’attacco su passaggi cominciano invece i grattacapi, e anche forti, dal momento che se ne è andato il miglior ricevitore del 2010, ossia il TE Zach Miller. Le deboli speranze di accumulare yards ricevute sono affidate ai WR Murphy, Jacoby Ford e al rookie Moore, oltre che al nuovo arrivato TE Boss (ex Giants). Il problema però è che a lanciare l’ovale ci sarà sempre Campbell, un QB discreto ma nulla più.

Meglio allora passare ad analizzare la difesa, ma anche qui si accumulano dubbi su dubbi.

Constatato che le potenzialità di mettere pressione al QB avversario non sono per nulla disprezzabili, tocca notare che ad Oakland nella stagione entrante non ci sarà più un certo Asomugha, miglior CB della lega, passato tra le file degli Eagles. Aso lascia un vuoto incolmabile, dal momento che, oltre a Routt, i Raiders hanno poche garanzie dai nuovi CB, scelti al draft più per le loro abilità atletiche che non per quelle tecniche (specialità della casa per il proprietario Al Davis).

Resta da fare affidamento su un miglioramento della difesa contro le corse, ma su questo punto sarà fondamentale un bel upgrade da parte del ILB McClain, al suo secondo anno.

 

Denver Broncos

I Broncos già da questa stagione cercheranno di risollevarsi dalle macerie lasciate dal coach McDaniels, e lo faranno affidandosi a John Fox, ex allenatore dei Panthers.

La sua missione principale sarà quella di far migliorare le prestazioni difensive. Per riuscirci, adotterà il modulo a lui congegnale (4-3), ma resta da vedere se, con il lockout di mezzo, i giocatori saranno riusciti a recepire i suoi insegnamenti sin da subito.

Nel tentativo di rafforzare la linea difensiva, sono stati acquisiti Bunkley (dagli Eagles) e Warren (dai Patriots), quest’ultimo però si è già infortunato seriamente. L’ottimismo proviene comunque dai rientri dei LB Dumervil e DJ Williams, a cui deve aggiungersi l’acquisizione via draft di uno dei migliori prospetti difensivi della nazione: Von Miller.

In attacco cambiano poche cose. Dei 3 QBs che scalpitano per essere titolari, sembra la spunti ancora una volta Orton, che ritroverà in campo la sorpresa dello scorso anno: il WR Lloyd.

Il RB McGahee affiancherà Moreno nelle corse, ma molto dipenderà dalle performance di una linea sempre più deficitaria, ad esclusione del LT Clady.

Articolo di Davide_C