A Denver è finita la festa

Qui in Italia non siamo stati investiti dalla tebowmania ma l’uragano che ha attraversato gli Usa solo ora sta scemando nella tranquillità della post-season. Tutti i media sono diventati una succursale di Denver e trasmissioni come First Take hanno battuto tutti i record di ascolto grazie al qb da Manila in azione contro gli Steelers. Tebow è risultato inoltre al primo posto nel sondaggio sugli atleti professionisti in attività di S.I. in compagnia di mostri sacri come Tiger Woods o LeBron James, solo che ci ha messo due anni per arrivare a questi livelli, mentre a Kobe Briant ne sono stati necessari sette e dopotutto non si diventa il primo sophomore premiato con l’Heisman Trophy nella storia solo per caso.

 

Bisogna sottolineare che a Denver i commentatori sportivi sono riusciti a trattenersi, sopratutto dopo la wild card con Pitt. Hanno sottolineato, cosa notata anche nella lontana Italia, l’autolesionistica tattica difensiva dei gialloneri e le passeggiate turistiche di Polamalu per il campo, le condizioni fisiche menomate di Big Ben Roethlisberger, ma bisogna dare atto che il nostro QB evangelico ci aveva messo molto di suo. Per il match con i Patriots i media non si facevano soverchie illusioni ma supportavano le aspirazioni di vittoria sottolineando che la difesa di N.E. non era a livello di quella dei Broncos o almeno così si supponeva, una giornata storta poteva capitare pure al miglior QB della NFL (come Rodgers insegna) e dopotutto i Saints avevano tracciato la strada. Insomma l’analista del Post  ribadiva che per 23 ore si deve rimane con i piedi per terra ma per un’ora (come dicevano i latini) licet insanire! 

Al Foxboro Gillette stadium il duro responso riportava al freddo di Denver gli sconfitti, ma rimane nella memoria di tutti la splendida stagione appena finita. Mentre si preparano i bagagli per le vacanze sono fioccati i dibattiti sul futuro della franchigia , se continuare con un QB così atipico, si può dire “old style”, o puntare su qualcuno più “normale”.  Poi John Elway, monumento e V.Presidente dei Broncos ha fatto sapere che la prossima estate curerà per almeno 4 settimane come personal trainer Tim Tebow, in particolare cercherà di migliorare non la meccanica del lancio ma la lettura della difesa e i movimenti all’interno della tasca e se si muove un monumento….aspettiamoci un’altra ondata di febbre a settembre!