E’ morto Steve Sabol.
La NFL è ormai un business miliardario seguito pressochè minuto per minuto da svariate televisioni e commentato da grandi analisti ed ex giocatori. Tuttavia se è possibile indicare un nome che più di tutti ha raccontato questo magnifico mondo negli ultimi 50 anni, quel nome è certamente Steve Sabol. Molto più di un mero narratore di banali vicende sportive, non è un esagerazione definire Steve Sabol un artista che ha saputo coniugare poesia e sport. Per primo ha introdotto tecniche cinematografiche rivoluzionarie (per la prima volta comparvero lo slow motion e i microfoni sui giocatori) riuscendo a produrre documentari di bellezza rara, capaci di suscitare grandi emozioni tra gli appassionati della NFL, ma in certi casi catturando l’attenzione anche dei non appassionati, proprio per la straordinaria suggestività delle sue produzioni.
Nel 1962 il padre Ed fondò la NFL Films, che inizialmente era stata denominata Blair Motion Pictures, e cominciò con l’appena ventenne Steve che agiva da cameraman, a raccontare il mondo della NFL, acquisendo i diritti del Championship di quell’anno tra Green Bay Packers e New York Giants. Il lavoro di Steve e di Ed Sabol fu talmente rivoluzionario da colpire in modo profondo l’allora Commissioner Pete Rozelle, tanto che negli anni successivi la compagnia venne definitivamente rinominata NFL Films e firmò il contratto per la trasmissione di documentari sui Championship e sui training camp della NFL.
Da allora la NFL Films, non solo ha raccontato con straordinaria maestria registica e notevoli capacità artistiche il mondo della NFL, ma ha fattivamente contribuito allo sviluppo della popolarità del football negli USA e all’estero. Dagli anni ’70 Steve diventò sostanzialmente il plenipotenziario della NFL Films, e in quegli anni nacquerò idee destinate a diventare dei miti per i tifosi di football. Programmi come “Road to the Super Bowl”, “Hard Knocks” o “NFL Week in Review” hanno inciso profondamente nell’immaginario collettivo, vincendo inoltre 107 Emmy Awards nel corso di 50 anni e influendo in modo decisivo su tutti i programmi di football che sono nati successivamente, come per esempio “America’s Game” della NFL Network.
Nel febbraio del 2011 Ed Sabol fu introdotto nella Pro Football Hall of Fame, e qualche settimana Steve annunciò alla stampa di essere affetto da tumore al cervello inoperabile. Circa un anno e mezzo dopo a 69 anni Steve ha perso la sua battaglia con la malattia, tuttavia la sua memoria e il suo straordinario contributo al football rimarranno inscalfibili e non passerà molto tempo prima che Steve raggiungerà il padre nella “sacra” sala di Canton in Ohio.
Sono cresciuto nutrendomi dei suoi film e documentari quando ancora non c’era gamepass, nfl network, lo streaming etc etc… e le emozioni che regalavano non riescono più ad eguagliarle. Grazie di tutto e RIP
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non smetterò mai di dire grazie alla famiglia sabol per le emozioni che mi hanno dato attraverso le loro produzioni sulla nfl.
le loro riprese avevano un tocco artistico, sapientemente abbinate ad un sottofondo musicale piacevole ed incisivo grazie alla maestria di sam spence.
r.i.p. steve
Un grande dispiacere; Le immagini da film sui campi da football , sono poetiche.R.I.P.
Riposa in pace Steve sei stato il piu grande!!
Life is good. Football is better”.
Grazie Steve Sabol