Johnny Unitas
I Louisville Cardinals, nelle loro partite casalinghe, uscendo all’Howard Schnellenberger Complex,entrano in campo dal north end del Papa John’s Cardinal Stadium, ma prima di farlo, toccano tutti la statua di bronzo posta al centro del cortile del complesso, che raffigura un uomo pronto a lanciare un pallone da football. Quell’uomo è Johnny Unitas.
Quando leggiamo le statistiche, di cui ci riempiamo gli occhi e le convinzioni, spesso ci rimane a margine un elemento fondamentale di questo gioco, ovvero la sua evoluzione, e gli uomini che hanno portato a questa evoluzione. Quando stiliamo le classifiche dei giocatori più forti, inevitabilmente, in testa a queste classifiche, compaiono quei giocatori che hanno determinato i passaggi più importanti, che in alcuni casi, in alcuni momenti, sono stati essi stessi il football. Johnny Unitas è conosciuto come uno dei più grandi di tutti i tempi. Uno dei suoi successi più memorabili è senza dubbio quello che mi ha colpito profondamente, ovvero il NFL Championship del 1958, il primo in diretta televisiva nazionale davanti a quaranta milioni di telespettatori. In quel giorno, Unitas condusse i suoi Baltimore Colts alla vittoria 23-17 sui New York Giants sul loro campo di casa.
Johnny era il figlio di un minatore di carbone di origini lituane, nacque e crebbe in una zona povera di Pittsburgh. Il padre di Johnny si ammalò a seguito di anni di lavoro nelle miniere di carbone della Pennsylvania e come spesso succedeva, non ebbe scampo, andandosene quando il figlio aveva poco più di quattro anni. Inutile dire che gli sforzi economici della madre furono tanti e grandi, e diedero la possibilità al ragazzo, seppur non proprio come fisico, adatto al football, di poter giocare per la St Justin’s High School di Pittsburgh in posizioni di halfback e quarterback. Il modello di Unitas era Knute Rokne ed il suo sogno era quello di poter giocare a football per Notre Dame, ed i suoi anni alle scuole superiori furono così ben spesi che la chiamata da South Bend in effetti arrivò. Tuttavia lo staff dei Fighting Irish lo trovò troppo poco sviluppato fisicamente per poter competere in maniera accettabile. Lo stesso atteggiamento di Notre Dame venne tenuto anche da alcuni altri programmi collegiali, fino ad accasarsi in Kentucky, a Louisville. Nei suoi quattro anni coi Cardinals, Unitas completò 245 passaggi per 3139 yard e 27 TD, iniziando il suo percorso dalla quinta gara della stagione 1951 contro St. Bonaventure. In quella partita la matricola passò per 11 completi consecutivi e tre touchdown, tuttavia i Cardinals persero 22-21. I Cardinals terminarono la stagione con record di 5–5, 4–1. Da matricola Unitas completò 46 passaggi su 99 per 602 yard e 9 touchdown. I tagli al programma imposti dal nuovo rettore Philip Grant Davidson, tennero fuori ben 15 studenti-atleti dall’accesso alle borse di studio, la squadra ovviamente ne risentì anche se nel 1952 i Cards vinsero sia il loro primo match contro Wayne State, sia il secondo contro Florida State, poi si persero in cinque sconfitte e una vittoria chiudendo 3–5, e non fu meglio l’anno successivo quando vinsero il loro primo match contro Murray State ma persero tutte le seguenti partite, terminando la stagione con un record negativo di 1–7. In quello che poteva rappresentare l’anno del riscatto Unitas, eletto capitano della squadra, a causa di un infortunio ad inizio stagione, si vide in azione raramente .La sua prima apparizione si ebbe nella terza partita della stagione contro Florida State. Alla fine della stagione, i Cards terminarono con un record di 3-6 e Johnny passò per 527 yard chiudendo la sua carriera universitaria Dopo la laurea, Johnny Unitas fu scelto al nono round dai Pittsburgh Steelers ma le speranze di diventare un pro football player si infransero su Walt Kiesling che lo tagliò. Dopo essere stato lasciato andare dagli Steelers, dove gli fu mai data la possibilità di dimostrare il suo valore, continuò a giocare semi-pro per i Bloomfield Rams a sei dollari a partita, e lavorare in una ditta edile. Nel 1956, i Baltimore Colts,sotto la guida del leggendario coach Weeb Ewbank, si accorsero di lui e lo fecero firmare. L’esordio contro i Chicago Bears, fu a dir poco traumatico: sconfitta per 58-27 con il primo passaggio intercettato e nel secondo possesso un hand-off sguillato per le terre e ricoperto da Chicago. Ma la reazione fu altrettanto ad effetto con la prima vittoria contro i Cleveland Browns. Nella sua stagione da rookie Unitas segnò il record di parcentuale di completi per un rookie con il 55,6%.