Meglio la seconda
I Ravens rispondono e danno una sterzata alla loro stagione?
Non ancora, ma si intravedono dei miglioramenti. Dopo una prima metà di gara sterile in attacco, i giochi di corsa ancora una volta deficitari e troppi drop dei ricevitori, un paio di questi per Marlon Brown e Torrey Smith che sarebbero stati, in caso di ricezione, dei touchdown, nella seconda metà finalmente le cose cominciano a girare. Nel frattempo la difesa regge bene per tutta la partita, T-Sizzle (aka Terrell Suggs) e Doom (aka Elvis Dumervil) terrorizzano il backfield avversario e Brandon Weeden (subirà 5 sack a fine partita) ha difficoltà a trovare i ricevitori per quasi tutta la gara.
Le secondarie si riprendono dopo lo tsunami targato Manning di Denver e confezionano una buona prestazione, solo un paio di sbavature nel mezzo, una delle quali porta ad inizio primo quarto ad una ricezione da 53 yarde del TE Jordan Cameron. Bene Jimmy Smith, Lardarius Webb e Matt Elam anche se con qualche ingenuità, vedi l’interferenza difensiva evitabilissima a fine partita. La linea difensiva grazie anche al ritorno di Artur Jones, dopo i problemi al cuore che hanno tenuto tutto lo staff e i tifosi con il fiato sospeso, riesce a limitare bene Richardson, le statistiche registreranno per lui 56 yarde, un risultato impensabile fino allo scorso anno. I Browns non riescono ad approfittare delle debolezze offensive dei Ravens nella prima parte di gara e complice la difesa di Baltimora mettono a segno solo 2 field goals.
Nel secondo tempo Caldwell decide di cambiare e puntare maggiormente sui giochi di corsa, anche se nella prima frazione la linea offensiva non riesce a bloccare bene (Kelechi Osemele è alla sua seconda prestazione opaca di fila). Inizia nuovamente il tormentone del run-run-pass tanto odiato ai tempi di Cam Cameron, stavolta c’è da dire che funziona bene.
Ray Rice si infortuna all’anca, per fortuna non gravemente (pare possa esserci per il match contro Houston) ma Bernard Pierce riesce comunque ad incidere e macinare yarde, Flacco converte i terzi down con precisione, ed ecco il primo touchdown della partita: il numero 30 si infila in endzone con una corsa ISO nel mezzo. Poco dopo i Ravens si ripetono con lo stesso ritornello, stavolta il touchdown è dell’ottimo Marlon Brown, sempre di più una certezza di quest’inizio stagione non proprio facile.
Il 14-6 rimane congelato fino a fine gara anche perché i Browns commettono delle ingenuità inaccettabili per una squadra che vuole uscire dal limbo in cui si trova ormai da anni: 3 penalità per “delay of game” commesse durante dei terzi down e spesso in situazioni critiche.
Joe Flacco converte i suoi terzi down e in un paio di questi Brandon Stokley si rivela decisivo: che abbia trovato finalmente la giusta intesa con il suo QB?
Per fare il decisivo salto di qualità in attacco manca ancora l’apporto dei TE in ricezione, ieri Ed Dickson ancora non pervenuto in questo senso, un po meglio Dallas Clark. Nel primo quarto vedere ricevere, con successo, Billy Bajema (giocatore preso per bloccare nelle situazioni di corto “yardaggio”) sebbene in una sola occasione, fa riflettere su quanto sia precaria la situazione dei tight-end.
Per battere Houston servirà però ben altro sforzo e non ci si potà permettere di lasciare due quarti di gara ad Arian Foster e JJ Watt, avversari di ben altra caratura.