NCAA Game Of The Week: LSU @ Alabama
Baton Rouge, Louisiana, 1895. I Tigers, al terzo anno del loro programma di football iniziato nel 1893, ospitarono per la prima volta Alabama nel vecchio State Field, battendola 12-6. Questa gara segna l’inizio di una rivalità dai toni inizialmente poco marcati, poi cresciuta con il passare del tempo, specialmente dopo il 1932 quando entrambi i college contribuirono a fondare la South-Eastern Conference, tra il 1971 ed il 1999 dove LSU rimase a secco di vittorie sul proprio terreno, ed ulteriormente accesasi quando nel 2007 Alabama assunse Nick Saban, ex HC di Louisiana State, per giungere ai titoli nazionali degli ultimissimi anni.
Le squadre, prima di questo 2013, si sono già incontrate la bellezza di 77 volte, in maniera non particolarmente continuativa fino al 1964 quando hanno stabilito l’annualità del match da disputarsi ad anni alterni a Baton Rouge per LSU, ed a Birmingham prima e Tuscaloosa poi per Alabama.
La rivalità ha una particolarità piuttosto bizzarra: pur mettendo di fronte due college i cui terreni di casa si possono tranquillamente considerare tra i più “ostici” della NCAA, la percentuale di vittorie dele squadre di casa è circa il 42%. Molte vittorie esterne, molte “conquiste” del campo avverso, che hanno portato questa rivalità a mettere in discussione persino da una parte il Tiger Bowl (Auburn-LSU), dall’altra l’Iron Bowl (Alabama-Auburn) ed il 3rd Saturday in October (Alabama-Tennessee).
Il record, nonostante queste premesse, rimane però fortemente sbilanciato a favore dei Crimson Tide che dopo le prime due sconfitte nel 1895 e nel 1902, vinsero tredici delle sedici gare che si svolsero tra il 1903 e la fine della seconda guerra mondiale. Dal termine del secondo conflitto alla fine degli anni ‘50, LSU tornò a dettare legge imponendosi per la prima volta a Tuscaloosa nel 1951 (13-7) e vincendo la gara del 27 settembre 1958 a Mobile, 13-3, di grande auspicio per quello che sarebbe diventato il primo vero titolo nazionale per i gialloviola della Louisiana, Guidati da Paul Dietzel, dapprima aiuto coach di Bryant a Kentucky e poi diventato capo allenatore a Baton Rouge. Dietzel immise nel sistema football il “3-Team Platoon” che consisteva, in un’epoca dove molti giocatori stavano in campo sia in attacco che in difesa, in tre diversi team (primo team attacco-difesa, secondo team d’attacco, secondo team di difesa) soprannominati White, Gold e Chinese Bandits, quest’ultimo composto da giocatori di qualità discutibile ma di ferocia sbalorditiva, divenuti una sorta di icona per LSU.
Alabama rimase a guardare in quegli anni, salvo poi iniziare l’illuminatissimo periodo targato Bear Bryant che di fatto lasciò a LSU le briciole per tutti gli anni ‘60 e ‘70 ivi compresi due bruciantissimi shutout nel 1966 (21-0) e nel 1974 (30-0). In questo lunghissimo ventennio, i Tigers si imposero solo nel 1969 e nel 1970, quando Alabama compilò i due peggiori record della gestione Bryant rispettivamente con 6-5 e 6-5-1.
L’esplosiva Bama, logorata da anni di vittorie, cedette il passo a LSU per la prima volta dopo tanti anni nel 1982: la squadra di Jerry Stovall trovò una giornata di estrema grazia nei suoi difensori che lasciarono appena 80 yard offensive totali. Bryant di lì ad un mese terminò la sua lunghissima carriera, di quella gara accettò il verdetto commentandola come “an old-fashioned butt-whipping” che suona più o meno come “una scarica di botte vecchio stile”.
Dal termine dell’era Bryant, la rivalità si può considerare tra le più equilibrate nonostante sia sempre di altissimo livello: dopo il ritiro di “Bear” Alabama guida la sfida 16-14-1. Su questo ultimo record nel record pesa sicuramente quello che è stato il coach più vincente degli ultimi anni ovvero Nick Saban, che tra il 2000 ed il 2004 ha guidato LSU a un titolo nazionale ed a quattro vittorie su cinque gare contro Alabama, mentre tra il 2007 ed il 2012, sulla sideline dei Crimson Tide, ha realizzato un record di 4-3 contro i gialloviola. Tra queste spicca sicuramente il 21-0, inappellabile, con cui Alabama ha battuto il 9 gennaio 2012 LSU nella gara che è valsa il titolo nazionale per i Crimson Tide, la prima e per ora unica sfida valevole per il titolo, giocata tra due college della medesima conference (la SEC, manco a dirlo). Il BCS Championship ha vendicato la sconfitta 9-6 patita all’overtime a Tuscaloosa.
L’anno scorso invece, al Tiger Stadium, l’imbattuta e numero uno dei ranking Alabama ha avuto bisogno di un drive vincente del suo QB McCarron negli ultimi minuti per uscire indenne dalla Death Valley, grazie ad uno screen pass per il RB TJ Yeldon.
A margine di queste vicende, bisognerebbe far parlare i tifosi, ma è difficile farlo da queste pagine, possiamo solo dire che per quanto riguarda il Tiger Stadium di Baton Rouge, tre gare contro Alabama sono tra le prime dieci con più affluenza nella storia dello stadio, e tra queste, la gara del 2012 è stata quella in assoluto più seguita con quasi 93.400 spettatori. L’espansione del Bryant-Denny di Tuscaloosa, terminata nel 2010, rende poco significative le statistiche sul versante Crimson Tide.
Sfida al comando: McCarron vs. Mettenberger
In un’era in cui i pocket passer puri stanno scomparendo, la gara di Sabato mette di fronte due ottimi QB da tasca, proiettati entrambi verso un futuro professionistico. Miles e Saban sono stati chiari, la partita passerà dalle mani dei loro QB. Perché se è vero che LSU ed Alabama sono squadre con un gioco molto ancorato al terreno, i due QB possono decidere in entrambi i versi l’incontro.
Lo sa bene AJ McCarron, senior QB di Alabama. Fu proprio lui a decidere la sfida con LSU l’anno scorso. Con i Tigers al comando e poco più di due minuti rimasti sul cronometro, AJ costruì un drive di soli passaggi tra cui quello decisivo al RB TJ Yeldon su uno screen pass a 50 secondi dalla fine. Le telecamere della CBS immortalarono McCarron seduto sulla sideline in lacrime, una reazione dovuta allo stress derivante da quel drive, da cosa significasse quella partita per Alabama. Reazione giustificata, se è vero che a fine anno Alabama festeggiava il suo terzo titolo nazionale in quattro anni, e con essa anche McCarron. Il ragazzo di Mobile di titoli nazionali con Alabama ne ha vinti tre, due consecutivi da titolare. Con un’esecuzione perfetta nelle gare che contano, come in entrambi gli incontri valevoli per il titolo nazionale.
Già, perché nonostante sia un QB che abbia dimostrato di poter vincere le gare anche quando sono in situazioni disperate, molti affibiano a McCarron il nomignolo di game manager, quel tipo di QB che non commette errori e che guida la sua squadra facendo il compitino, consapevole che qualcun altro farà il lavoro necessario per portare la partita a casa. McCarron per questo non è molto considerato in prospettiva pro, perché a livello NFL non ci sono squadre dominanti come Alabama, che dispone di una linea offensiva di altissimo livello ogni anno e di RB come Ingram, Richardson, Lacy e più recentemente Yeldon.
Di sicuro McCarron non potrà limitarsi al compitino Sabato, contro una difesa di LSU non certo fenomenale ma comunque solida, che sfiderà il QB a lanciare preoccupandosi soprattutto di affollare il box e giocare buona difesa a uomo sui ricevitori con una secondaria molto fisica.
McCarron si dimostra in forma, Ottobre è stato forse il mese migliore della sua vita. Più del 70% di completi, un incredibile 76.5% sui terzi down con 10 TD e nessun intercetto. Numeri eccezionali, carburati anche dalla concorrenza non certo agguerrita che Alabama ha affrontato. Dice di lui Les Miles: “AJ è un gran giocatore, uno di quelli che resta all’interno dello schema ed esegue. Guida un attacco bilanciato, penso che ci siano nove ricevitori di Alabama con un TD almeno, e poi ha Yeldon. Lui è bravo perché è solido mentalmente, è un leader e sa fare tutti i tipi di passaggio. Non è facile limitarlo ma ci proveremo, dobbiamo renderlo insicuro nella tasca, constringerlo a muoversi. Quando si muove, perde un po’ di precisione e dovremmo approfittarne. Rischieremo perché è un ragazzo intelligente che capisce le difese. Ma se non forziamo errori, non è un giocatore che ne commette. Noi dovremo essere bravi a sfruttare quei pochi errori che forzeremo.”
Di certo, chi non dovrà commettere errori è Zach Mettenberger, senior QB di LSU. Storia più travagliata la sua, un anno a Georgia con pesanti accuse a suo carico, uno in un JUCO del Kansas e l’approdo ad LSU nel tardo 2012. Due anni in cui il ragazzo della Georgia ha messo in mostra i tratti distintivi del suo gioco: piedi di piombo, ma fisico statuario che gli consente di assorbire molte botte e braccio elitario, strumento che Miles preferisce utilizzare soprattutto dalla play-action volta a liberare sul profondo i due bersagli preferiti, Jarvis Landry e Odell Beckham, due ricevitori dal sicuro futuro NFL.
Dopo un inizio zoppicante, Mettenberger ha dato il meglio di sé nella seconda metà della stagione 2012, fra cui una stellare prestazione contro Alabama nella sfortunata gara del 2012. Una partita in cui fu messo a suo agio da un discreto running game e buone scelte nell’uno contro uno, completando anche passaggi complicati a dimostrazione di una tecnica davvero pulita. Momento che per Mettenberger si è trascinato anche nella prima metà del 2013, in cui qualche cambiamento nel playcalling di Miles e l’evoluzione dei suoi bersagli gli hanno consentito qualche passaggio in più e qualche errore in meno. Tuttavia nelle ultime due gare contro avversari non certo di primissimo livello, Mettenberger ha lanciato 5 intercetti. Errori che non potrà commettere contro Alabama.
Miles ha spiegato che Mettenberger dovrà provare ad attaccare i Tide sui CB, battendo la bump and run con dei ricevitori fisici. Miles crede molto nei suoi ricevitori che dovranno essere in grado di vincere la battaglia con la secondaria di Alabama “Il 70% delle volte” a suo dire. Di questa percentuale, molta è da ascrivere al gioco del QB che non dovrà commettere errori, altrimenti LSU non avrà speranze di uscire con la clamorosa vittoria da Tuscaloosa. Necessità acuita dalla mancanza di un running game elitario come quello di Alabama: troppe le perdite nella linea offensiva rispetto all’anno scorso, nonostante il ritorno nello schieramento del talentuoso RB Blue.
Saban ha detto di Mettenberger: “Zach contro di noi ha giocato una gran partita. Ha fatto dei gran lanci dalla tasca nonostante abbia preso tante botte, ma lui ha continuato a lanciare bene completando giocate esplosive.”
D’accordo anche Miles, secondo cui “Il nostro QB non dovrà fare errori in modo che si possano bilanciare passaggio e corsa, senza dare vantaggio alla difesa. Non dobbiamo metterci nella condizione di avere bisogno di grandi giocate, dobbiamo solo eseguire.”
Molti danno Alabama decisamente favorita, e le statistiche di McCarron sono una ulteriore prova: AJ è 33-2 come titolare, a dimostrazione che il QB di Alabama è un vincente. In Louisiana ricordano però che le due sconfitte sono arrivate nello stesso posto: in casa, di cui una inflitta proprio da LSU al supplementare.
L’appuntamento con LSU @ Alabama è fissato per Domenica 10 Novembre alle ore 2:00 sulla CBS. ESPN trasmetterà College GameDay da Tuscaloosa a partire dalle ore 15 Italiane di sabato 9 Novembre 2013.
Per la prossima settimana, NCAA Game Of The Week si trasferirà in California per Stanford @ USC. Partita che assume grande significato per i Cardinal dopo la stupenda prova contro Oregon.
Parte storica a cura di Gataz13