L’Heisman Trophy va a Winston
Ma chi è quella faccia da schiaffi che si è presentata sul palco dell’Heisman a ritirare il più importante trofeo individuale di tutto il college football, dopo essersi aggiudicato anche il Davey O’Brien Award e il Walter Camp Award?
Ha messo in fila Johnny Manziel di Texas A&M, che lo aveva conquistato l’anno passato, e A.J. McCarron, (premiato con il Maxwell Award e il Johnny Unitas Golden Arm), il potentissimo RB di Auburn Tre Mason, oltre ad Andre Williams di Boston College ed il QB di Northern Illinois Jordan Lynch.
Mica male per la faccia da schiaffi. Un ragazzetto di 19 anni che viene dalla profonda Alabama, in un paese, Hueytown, di 16.000 persone che nel nome ricorda Huey Freeman dei Boondocks.
Ragazzetto si fa per dire, dato che la struttura fisica è quella che si richiede già al college ad un atleta come si deve: 193 cm per 109 chili, un quarterback che al suo anno da freshman è stato capace di trascinare immediatamente i Seminoles al BCS National Championship dopo aver rifiutato la selezione del draft della MLB all’uscita dalla High School.Carriera segnata dall’esperienza alla Hueytown High School dove ha stupito sia come giocatore di football che come giocatore di baseball, guadagnandosi le cinque stelle di rivals.com e scout.com all’avvicinarsi del recruiting.Probabilmente fu la lettera d’intenti più attesa dalle parte di Tallahassee a febbraio 2012, e appena Fisher potè dare la sua opinione in merito, non si fece pregare:
“Jameis is a true impact guy, he can be a great player for us. Not only from his physical standpoint, but from the way he approaches the game, the competitiveness which he has and the demand for excellence he puts on himself. He brings a lot of things to the table. We think he’s one of the great ones out there.”
Ovviamente se chiedete all’oste com’è il vino della casa, vi risponderà con una sviolinata simile, ma Fisher non andò lontano da quello che poi è stato nella stagione 2013, dopo un anno di redshirt dove Winston ha studiato la parte e, a quanto pare, ha dato su alle ragazze di Tallahassee tanto da beccarsi una denuncia per violenza sessuale messa in ghiaccio a febbraio 2013 e definitivamente chiusa a novembre scorso quando il caso è stato archiviato senza alcuna accusa formale a carico del ragazzo.Che intanto ha partecipato da grande protagonista alla stagione di Florida State, un programma su cui pesavano le partenze di EJ Manuel, Menelik Watson, Xavier Rhodes e Bjoern Werner, tutti draftati al primo giro. Ma che ha saputo emergere con forza, sospinto dai sostituti che si sono dimostrati all’altezza, scalando il gradimento ed il ranking, fino a rimanere l’unica squadra imbattuta del BCS Standings.
E Winston ha fatto la parte del leone letteralmente demolendo Clemson nella Death Valley e ripetendosi con poco meno scarto due settimane dopo contro gli Hurricanes, chiudendo in soprannumero con il massacro di Florida e la larga (ancorchè attesa) vittoria nell’ACC Championship contro Duke.Che sia stato eccellente, non v’è dubbio. Che abbia meritato il premio, non si può dire con certezza: ogni volta che si entra in questi discorsi, emergono le solite questioni legate alla schedule, prevalentemente. Fatto sta che il giovane Jameis (anzi, il più giovane Heisman della storia) si è messo in tasca il premio, ed a gennaio, al Rose Bowl, sarà il nono Heisman Trophy a giocarsi un titolo nazionale in gara unica. Una ottima opportunità per far tacere chi ha dei dubbi su di lui.