Chris Johnson al capolinea coi Titans

“Penso sia una questione di tempo prima che Chris non sia più con i Titans” è quello che ha dichiarato l’agente di Chris Johnson, Joel Segal, Mercoledì a SiriusXM Radio NFL. Sta dunque arrivando all’epilogo il sodalizio che legava CJ2K alla franchigia del Tennessee, anche se per ora non ci sono tempi certi.

Tanto per incominciare, il programma offseason di Tennessee inizia Lunedi 7 aprile e Johnson ha dichiarato a “The Tennessean” che ha intenzione di essere presente all’inizio dei lavori della squadra. Questo potrebbe servire come termine ultimo, seppur non ufficiale, per i Titans, che si ritroverebbero sul gozzo per intero gli otto milioni di dollaroni dello stipendio di Johnson qualora dovesse subire un infortunio che gli costasse la stagione, durante le practice primaverili.
Tennessee ha ovviamente cercato di tradare Johnson, ma un contratto con un salario base intoccabile di otto milioni di dollari quest’anno, altri otto nel 2015 e sette nel 2016 è un problema per i potenziali team interessati così come lo è per Tennessee, dato che Johnson si è detto assolutamente contrario a qualsiasi tipo di ridimensionamento dell’ingaggio o di trade ad una squadra disposta a stipendiarlo di meno. Questo nonostante esca da una stagione non certo esaltante. Il runningback di Orlando, che alla combine 2008 fece fermare i cronometri sui 4″24 nelle 40 yard, ha appena concluso l’anno peggiore della sua carriera con appena 3,9 yard per portata, ed ha contribuito al licenziamento di coach Mike Munchak, sostituito con Ken Whisenhunt, che per ora non ha offerto alcuna indicazione a Johnson sul suo eventuale futuro in jersey celeste.
È decisamente tempo per i Titans di fare la prima mossa. Lunedi è un limite molto chiaro anche per Whisenhunt ed il suo staff, che vedranno i loro giocatori per la prima volta. Se non ci saranno svolte, CJ sarà sul mercato, e Segal, che è riuscito a piazzare Michael Vick e DeSean Jackson, non dovrà attendere molto per sentire squillare il telefono.

Ma a quali condizioni?

I soldi che le squadre sono disposte a spendere per un runningback, sono sempre meno. Colpa probabilmente di un gioco che sta mutando forma, ma i giorni dei megacontratti ai back migliori, sono finiti, andati, e Segal e Johnson se ne dovranno rendere conto: troveranno un mercato differente da quello del 2008 quando Tennessee lo scelse al primo giro, e diverso anche da quello del 2011 dove CJ strappò un prolungamento da 31 milioni garantiti di cui dieci sull’unghia.

Secondo le statistiche di ESPN, nel 2009, le squadre pagavano il loro parco running back con una una media di 8,2 milioni di dollari. Nel 2014, questo numero è stimato a circa 7,2 milioni di dollari, con un calo secco di più del 12%. Se questo non basta, ad oggi solo tre squadre hanno più soldi stanziati per i back rispetto ai Titans (che con Johnson sono a 13,4 milioni di dollari): Minnesota che ha quel mostro di Peterson (15,9 milioni di dollari), Tampa Bay (14,3 milioni di dollari) e Philadelphia (14,2 milioni di dollari, gran parte dei quali andrà al venticinquenne LeSean McCoy, il giocatore più pagato della squadra). Denver è la squadra che spende meno dopo l’addio di Moreno: 1,6 milioni che servono in gran parte allo stipendio di Montee Ball, secondo giro al Draft 2013, e Ronnie Hillman, terzo giro al Draft 2012. Di contro Seattle ha rifirmato il kicker Hauschka per 9,1 milioni di dollari in tre anni, di cui più di tre garantiti, e con tutto il rispetto per i kicker, i RB vengono chiamati in causa più frequentemente e pesantemente.

Johnson presto imparerà quello che Jones-Drew, Knowshon Moreno e altri hanno già scoperto: non ci sono soldi per RB in free agency. MJD ha un contratto di tre anni in cui dopo il 2014 non c’è un centesimo garantito; Moreno, 26enne, che è stato un giocatore chiave di Denver, ha rischiato di essere tagliato ed ora a Miami guadagnerà tre milioni di dollari se proprio proprio tutto andrà bene.

Carriere da sempre brevi, sempre meno denaro disponibile, concorrenza agguerritissima di prospetti giovani e fisicamente integri. Questa è la cruda realtà in cui Chris Johnson è in procinto di immergersi