NFL Draft 2014 – Round 1, Pick 17-32

17 – Ravens
Mosley, C.J. (ILB)

schierato ILB, è il classico giocatore eccellente che esce da Bama, fisicamente eccellente, maturo, completo contro le corse e i passaggi, difficile che sia una fregatura anche se io non ci vado pazzo.
Per tutta la sua stagione ha dimostrato una solidità ed una serenità invidiabili, preferendo tenere a bada il backfield, sia esso latore di un runningback che di un ricevitore, e facendo sempre letture molto accurate. Per quanto riguarda il placcaggio in sè, Mosley è un giocatore accurato, rapido e sicuro, questo lo porta a sbagliare poco, a concedere pochissimo, ma a non ottenere con frequenza i turnover come i fumble, uno in carriera è decisamente poco per un giocatore che quando arriverà in NFL troverà ben diverso pane per i suoi denti.
È fuor di dubbio che in uno schema 4-3, lui sia il MIKE, con compiti di pattugliamento, di lettura e di indicazione ai compagni, grazie alle straordinarie doti di leadership, intelligenza ed esperienza, anche se gli manca la capacità di rompere efficientemente i blocchi da solo e può non essere un fulmine di guerra contro i TE più stazzati.

18 – Jets
Pryor, Calvin (FS)

Il fatto che picchi duro, spesso abbassando la spalla per mettere tutto il carico del corpo nel colpo, esalta la mia sete di sangue in secondaria, i giocatori che passano da quelle parti devono ricordarsi di lui e se lo devono ricordare quando andranno a fare qualsiasi presa, perchè la devono fare col terrore di prendere una mazzata. Ha il fisico per attaccare con successo i big body receiver ed i TE, ha l’esplosività per chiudere il gap con i RB più rapidi e di sé stesso se ne frega beatamente quando va a colpire: prima viene il tackle, poi vediamo se siamo ancora tutti interi quando ci alziamo. Se vogliamo essere cagaspilli, dimostra un po’ di rigidità nell’affrontare i giocatori dal rapido cambio di direzione. E’ chiaro che un giocatore dall’alto potenziale nei pro, quando viene analizzato nel suo gioco al college tenda magari ad essere sopravvalutato, ma è indubbio che sia presente anche come senso della posizione e come analisi dello sviluppo del gioco attorno a lui. I Jets hanno trovato un gran giocatore per la loro secondaria.

19 – Dolphins
James, Ja’Wuan (OT)

Mai mi sarei aspettato James preso alla 19, pur essendo un egregio giocatore con piedi leggeri e un ottima reazione allo snap, ottima mobilità laterale ed in generale un giocatore che ha una impostazione tecnica eccellente sia per la protezione dell’angolo sia per avventurarsi al secondo livello come run blocker. Ha invece alcuni difetti nel blocco in sè, con testa troppo spesso bassa e frequenti difficoltà nel contrastare i movimenti in swim.

20 – Saints
Cooks, Brandin (WR)

Terminale ricevente dalle incredibili doti di esplosività e rapidità. A certificarlo i molteplici ‘tapes’ analizzati e uno stupendo 4.30, più volte ripetuto (!!!) sulle 40 Yards alla recente NFL Combine di Indianapolis (@ Lucas Oil Stadium).
Scatti brucianti, mortifere accelerazioni e secchi cambi di direzione fanno di lui un WR capace di eludere, con disinvoltura massima, la marcatura del proprio Corner nell’uno contro uno e un interprete ideale per ‘Screen Passes’ e ‘Reverse Actions’. Notevoli le skills da ritornatore.
Tutto questo senza sottacere le ottime doti tecniche in fase di ricezione e una grande reattività nell’aggressione dello spazio. Decisamente a proprio agio nel traffico, grazie ad una agilità da primato, per le già riportate punte di velocità riesce a fare la differenza pure quand’anche lanciato lungo, in campo aperto. Visti i 5-10 feet di altezza, per 189 pounds di peso, non un grande bloccatore. Ma era prevedibile.

21 – Packers
Clinton-Dix, Hasean (FS)

viene da un posto che sforna prospetti pro come Banderas sforna macine del Mulino Bianco, ed a differenza di molti altri, non è un mezzo delinquente. Tuttavia non ne sono convinto e lo dico senza farmi grossi problemi: non mi è piaciuto contro Auburn, non mi è piaciuto contro Oklahoma. Due indizi non fanno una prova ma almeno danno da pensare. Sicuramente è un giocatore mobile e veloce, come testimoniano i risultati della combine. A lui Saban ha affidato una prateria da badare giù ad Alabama. Le migliori caratteristiche sono legate alla copertura dei Big Receiver, per cui ha anche notevoli qualità fisiche, e la chiusura esplosiva sulle corse. Punti deboli: tende a “beccare” alle play action ed in generale è in difficoltà con giocatori che riescono a mascherare le loro vere intenzioni. Deve migliorare l’arte del placcaggio perchè in questo momento si affida troppo alle sue doti fisiche dominanti, che in NFL sono invece comuni a tutti gli atleti o quasi.

22 – Browns
Manziel, Johnny (QB)

Contenti loro, contenti tutti, per dirla in breve. A livello di caratteristiche, Manziel ha grandi abilità di corsa, un istinto sopra la media, ed un braccio che gli consente di mettere la palla ovunque, le mani grandi lo fanno paragonare a Brees e gli danno la possibilità di un controllo ottimale sulla palla. Di contro è fisicamente di taglia mediocre, e non particolarmente portato a lanciare fastball. Alcuni analisti fanno rientrare tra i suoi potenziali difetti il comportamento fuori dal campo, ma personalmente ritengo questo aspetto poco calzante, altro discorso potrebbe essere il suo ego smisurato, specialmente in una landa desolata senza apparenti comandanti come Cleveland.

23 – Chiefs
Ford, Dee (DE)

Dee Ford è un altro pass rusher di abilità non comune, come Mack è un inseguitore eccezionale, ha sufficiente velocità per girare l’angolo ed è un giocatore molto atletico, con una varietà di giocate che comprendono splash e Bull rush. Il problema per Dee Ford è essenzialmente fisico, non abbastanza Ercole sia per le dimensioni, sia per il concetto di forza pura, isn’t big enough. Schierato come DE è praticamente perfetto per farsi correre sopra da una linea offensiva NFL. Ora ammetto di non essere fine al punto da trovargli una collocazione ritagliata apposta al suo fisico ed alle sue caratteristiche, ma suppongo che se si vuole a tutti i costi farlo partire con le mani a terra, l’ideale sia schierarlo end in una 4-3 in situazioni in cui gli avversari siano praticamente costretti al passaggio.

24 – Bengals
Dennard, Darqueze (CB)

Per quanto mi riguarda è il migliore del lotto, non si fa praticamente mai seminare dall’avversario, è rapido, attento, esplosivo sulle palle alte, un eccellete difensore che pattuglia spazi enormi con sicurezza e che sa scegliere il tempo giusto per deflettere o strappare la palla all’avversario, oltre ad essere in grado di cambiare in corsa la decisione. Fisico eccellente con spalle ben formate e braccia lunghe, magari non è un atleta veramente élite, ma è un football player eccezionale, che all’interno del meccanismo difensivo di Michigan State forse può aver mascherato i suoi difetti, ma i pregi sono troppo evidenti. Gran presa per i Bengals.

25 – Chargers
Verrett, Jason (CB)

Al solito, chi non riesce ad essere fisicamente dominante, emerge per altri talenti come l’abilità nel trovare la palla e la capacità di farla sua, la velocità pura e la rapidità nei cambi di movimento che gli consente di rimanere appiccicato all’avversario, la tecnica di placcaggio e la reattività. Come sottolineato da Luca lo vedo bene a ingaggiare con gli slot che difficilmente prendono vantaggio, di diversa entità il suo supporto alle corse, dove il fisico lo rende pressoché nullo quando si tratta di rompere i blocchi, ed agli 1v1 con i WR più grossi che potrebbero metterlo in seria difficoltà nel gioco fisico. È chiaro che in una situazione del genere, spendersi un primo giro in un CB così significa avere SOLO quella necessità a livello di reparto.

26 – Eagles
Smith, Marcus (DE)

Marcus Smith è rapido e forte, ed ha già interessato diverse squadre NFL che però lo vedono chiaramente come un OLB con missione da pass rusher in una difesa 3-4. Lo penalizza il fisico non abbastanza “Big”, ma forse anche la scarsa conoscenza del ruolo da DE che pratica solo da poco più di due anni e mezzo, dato che in High School faceva il QB. Quindi qui si pone un quesito allo staff tecnico: prosegui nello sviluppo da DE, sapendo che occorrono chili e che rischi di distruggere un fisico ora bilanciato, oppure scegli di seguire il corpo del ragazzo e lo adatti ad un ruolo completamente diverso, come detto. Considerate che nasce QB, quindi è uno che ha tempismo, potenziale carisma, senso dello spazio che lo circonda e teoricamente dovrebbe essere svelto a prendere decisioni. Io voto per lo spostamento a OLB.

27 – Cardinals
Bucannon, Deone (SS)

Eccellente SS, con attitudine alla copertura sul passaggio e grande affinità con gli intercetti date le buonissime qualità di trattamento della palla, nei due ultimi anni al college ha messo assieme dieci intercetti e duecentoventi placcaggi. Il fisico non si discute (6-1 per 211), assolutamente adeguato al ruolo ma soprattutto all’attitudine al colpo forte, che a differenza di Loston è portato con migliore tecnica. Pecca di velocità di punta (anche se alla combine è stato più veloce del previsto) e, in parte, di mobilità, ma recupera in elementi psicologici splendidi come la leadership, il carisma, lo spirito battagliero. Ideale per secondarie loffie che hanno bisogno della scarica elettrica. Per me Arizona ha scelto molto bene.

28 – Panthers
Benjamin, Kelvin (WR)

Bloccatore da primato, eccellente complemento per le corse di runningback esplosivi, unitamente alla creazione di ampi varchi di campo, a tutto beneficio degli inserimenti del secondo ricevitore, a quel punto meno, molto meno imbarazzato da fastidiose e pressanti marcature.
Ottima tecnica di ricezione e tale da consentire uno scarso utilizzo del tronco corporeo per completare la presa della palla. Pericoloso nello spazio (ne necessità di porzioni comunque ridotte, vista la superiorità fisica, della quale dispone) e assolutamente letale, se lanciato ‘Wide Open’, oltre che indiscutibile valore aggiunto, viste le misure, nelle situazioni di ‘Red Zone Offense’. Problemi di work ethic sembrano non spaventare Carolina che si è già sfangata con successo Cam Newton, e soprattutto suo babbo.

29 – Patriots
Easley, Dominique (DT)

L’infortunio al ginocchio (il secondo nella carriera al college) che ha accorciato la sua stagione, è rovinato probabilmente quella dei Gators, si vociferava lo avesse fatto scalare indietro di diverse posizioni, dato che si parlava di primo giro per questo ragazzo che nel 2012 aveva dato prova di essere veramente forte, relativamente veloce e con un motor inarrestabile, ha dimostrato ottime capacità penetrative e di inseguimento. Tra i difetti più importanti va citata la predisposizione agli infortuni, la stazza fisica non eccezionale e braccia relativamente corte: a gente come Hageman paga quasi un pollice e mezzo di lunghezza. Se però vogliamo parlare di posizione in campo, ha esperienza come end in una 3-4 e 5-tec in una 4-3. La relativa fragilità fisica non spaventa evidentemente NE che ci ha puntato molto.

30 – 49ers
Ward, Jimmie (SS)

ha alcuni punti interrogativi che si porta dietro, ed il fatto che non abbia partecipato alla combine non depone a suo favore. Intanto l’altezza che non lo colloca esattamente nelle dimensioni standard per il ruolo, poi il contesto in cui ha giocato, perchè per quanto lui abbia fatto bene, e per quanto io detesti fare queste considerazioni, Northern Illinois non è proprio il prototipo di college con la schedule dura, di contro però c’è che al Senior Bowl ha ben impressionato.
I lati positivi che lo contraddistinguono sono come sottolineato un gran senso per la palla ed ottime capacità di pass coverage (sette intercetti nel 2013), ottima tecnica di placcaggio che per esempio ai primi due prospetti ancora ammanca, insomma potrebbe ottimamente funzionare per la copertura degli slot receiver in NFL…Tuttavia “isn’t big enough” e questo lo penalizzerà tantissimo quando si tratterà di andarlo a scegliere, perchè è inadatto a predersi Big Receiver e TE, seppur completo nella tecnica e feroce placcatore.

31 – Broncos
Roby, Bradley (CB)

Dal punto di vista fisico e atletico è un top CB, così come le Ball skills. Bravo a seguire in traccia, pecca di abilità nel placcaggio in cui fa chiaramente capire che punta più sull’aggressività che sulla tecnica, cosa che ti puoi permettere al college e non in NFL, l’aggressività è anche causa di un suo non eccellente ruolino quando si tratta di copertura. Ma il punto interrogativo più grande rimane l’aggressività e l’indisciplina anche fuori dal campo che sappiamo è un problema non isolato ma nemmeno da sottovalutare. La serietà dei Broncos non potrà che far bene a uno che, con la testa un po’ più inquadrata, poteva essere un top 20.

32 – Vikings
Bridgewater, Teddy (QB)

Bridgewater è pur vero che ha giocato in una conference che per due anni gli ha offerto ben pochi banchi di prova veramente ardui. Quest’anno anche nella gara persa contro UCF ha fatto bene il suo dovere, gli errori sono arrivati da altri reparti. Ha un ventaglio di qualità eccellente e fisicamente ha una altezza adeguata (6-3) ed una distribuzione del peso tale da dargli un’ottimo bilanciamento sulle gambe. È un passatore e non certo un dual-threat QB, ma atleticamente se la cava più che dignitosamente, correndo quel tanto che basta per estendere la vita della giocata e trovare la miglior soluzione. È un ragazzo serio, probabilmente non carismatico come altri QB di prima fascia, ma accurato e sicuro, non è tra quelli che si annulla nelle difficoltà ma anzi, forse tra le migliori prove ci sono quelle che sulla carta erano più ardue. Non ha un cannone e la precisione sulla lunga gittata tende a latitare, inoltre ha bisogno di molta palestra per aggiungere libbre ad un fisico un po’ esile, pur essendo un ottimo incassatore di colpi, come ha dimostrato il Sugar 2013. Attenzione però a tutti i colpi che ha preso, potrebbero alla lunga farsi sentire, soprattutto al ginocchio ed ai polsi. Minnesota ha fatto un affarone.