Draft 2014 Aftermath: Oakland Raiders

Sono ormai passati due anni e mezzo dalla morte di Al Davis, e il periodo del Draft completamente incentrato sulla velocità e sulla stazza è ormai definitivamente concluso.
Dopo la sua morte, le redini della squadra sono passate al figlio Mark, che non essendo un “football-man” ha prontamente chiesto consiglio alle persone a lui più vicine, che del Football Americano hanno fatto la loro fortuna, arrivando così ad assumere un nuovo General Manager che risponde al nome di Reggie McKenzie, il quale ha costruito la sua fama tra le file dello Scouting Staff di Green Bay, conquistandosi il nome di formidabile cacciatore di talenti.
RM (come viene sempre chiamato dalla stampa) si è trovato davanti ad un compito ingrato: ricostruire una squadra da zero, senza playmaker, senza soldi e senza draft picks.

Questo ha spinto i giornalisti e i vari insider a definire quel periodo come una “Deconstruction” , un periodo nel quale bisognava liberarsi dai giocatori che guadagnavano milioni senza poi produrre sul campo, metterne sotto contratto altri (di minor spessore), per tappare momentaneamente i buchi e usare il Draft per ricostruire le fondamenta. La Deconstruction si è definitivamente conclusa a fine stagione 2013, quando per la prima volta in anni, il Salary Cap non era più il grosso ostacolo da superare, e finalmente il tanto agognato “Year 1” di ricostruzione per gli Oakland Raiders, poteva definitivamente cominciare.
Se RM è responsabile del lato economico della squadra, il lato più strettamente sportivo è stato affidato ad un uomo, Dennis Allen (DA per i giocatori), il pupillo, l’uomo designato come colui il quale avrà il merito di risollevare un franchise ormai in ginocchio dal 2003.

Fin dal 2012 è stato chiaro che McKenzie ha completa fiducia nel suo HC, perché due stagioni con un record di 4-12 non sono bastate per far si che la testa di Allen saltasse assieme a quella di numerosi altri coach in quel lontano Black Monday. Nonostante alcuni tifosi fossero contrari a questa scelta di mantenerlo per un terzo anno, è difficile non capire il perché di questa nuova possibilità: Dennis non aveva nessun arma per fronteggiare le squadre avversarie, e una volta esauriti i trucchetti che hanno permesso ai Raiders di essere competitivi nel primo quarto di stagione, la squadra si è mostrata per quello che era veramente… un ristretto gruppo di giocatori discreti in una moltitudine di giocatori che in altre squadre sarebbero stati solo dei backup.

A fine stagione 2013 era chiaro ciò che era da fare:
-​ Continuare a far sviluppare i (ormai non più) Rookies presi nel precedente Draft
-​ Usare i 70 milioni di Cap Space per acquistare nuovi giocatori di spessore e mantenere le poche Star della squadra
-​ Puntare tutto sul 2014 NFL Draft per avere un impatto immediato migliore di quello ottenuto l’anno precedente.

L’Offseason è stata parecchio indaffarata e per nulla priva di colpi di scena. Lamarr Houston e Jared Veldheer, vengono lasciati andare, nonostante durante tutta l’offseason che precedeva l’inizio del nuovo anno economico dell NFL, erano sempre stati definiti come priorità assolute.
In compenso vengono acquistati numerosi giocatori che possono essere raggruppati in quattro semplici parole “2009 Pro Bowl Team”. Justin Tuck, Lamarr Woodley sono solo alcuni dei Veterans portati dentro da Reggie, assieme ad un Matt Schaub reduce da un 2013 da dimenticare, Mourice Jones-Drew, Carlos Rodgers e Terrelle Brown. Nonostante siano tanti, è comunque difficile vederli come starter a lungo termine (data l’età), quindi il Draft era l’unica possibilità di infondere nuova speranza nei tifosi che ormai soffrono da troppi anni.

Con il trade per Schaub, RM ha ha disposizione un numero limitato di pick:
-​ #5 Overall al Primo Round
-​ #36 Overall al Secondo Round
-​ #67 Overall nel Terzo Round
-​ #107 Overall nel Quarto Round
-​ Nessun pick al Quinto Round per via del Trade per Matt Flynn fatto nel 2013
-​ Nessun pick al Sesto Round per via del Trade fatto per Matt Schaub nel 2014
-​ #219, #235 (dai Cardinals per il Trade di Carson Palmer) e #247 (dai Seahawks per il trade di Terrelle Pryor) Overall al Settimo Round
Questo basso numero di selezioni si contrapponeva ad un numero elevatissimo di bisogni. I needs erano ovunque, su ambedue i fronti della linea di scrimmage. Questo è una cosa negativa, ma ha anche il suo risvolto positivo: prendere il Best Player Available, con altissima probabilità, corrisponderà anche al coprire uno dei needs.
Arriva così il giorno del Draft, e gli esperti non hanno un opinione unanime su chi sarà la selezione dei Raiders al primo round… OT, WR, Pass Rusher, QB, ogni posizione è una opzione, anche un Trade Down è visto come possibilità. Su ESPN, l’insider Paul Gutierrez afferma: “Prendere Evans? Possibile. Prendere Watkins? McKenzie può solo sperare. Prendere Mack? McKenzie può solo sognare. Prendere Clowney? Ora non esageriamo!” Ma quello che Gutierrez non sa è che delle volte i sogni diventano realtà.

PRIMO ROUND: La War Room dei Raiders è in attesa. 4 squadre sono davanti a loro e non c’è niente di certo su quello che potrà succedere. McKenzie è stato chiaro nell’intervista svoltasi il giorno prima del Draft: Se dovesse arrivare un playmaker al 5° overall, non se lo farà sfuggire. Dopo il pick di Clowney e Robinson il destino è ancora misterioso, ma in seguito alla selezione di Blake Bortles da parte dei Jaguars, McKenzie sa che uno dei due playmaker tra Mack e Watkins vestirà una Jersey nera e argento nella stagione successiva. E dopo che i Bills fanno il Trade Up per prendersi il ricevitore di Clemson la scelta diventa sicura:

Khalil Mack, OLB, Buffalo, 6-3, 251
Da alcuni esperti definito come il miglior prospetto del draft (migliore anche di Clowney). 6-3 di altezza, 251 pounds di peso, Mack rappresenta ciò che i Raiders cercavano: il Pass Rusher ideale che per miracolo è arrivato al #5 overall.
Alcuni hanno sollevato dei dubbi sulle potenzialità di Mack, perché provenendo da una scuola minore, il livello di competizione non era elevato. Mike Mayock e Dennis Allen però hanno una risposta a tutti quelli che pongono questa domanda: Ohio State. Nella partita contro Ohio State c’è stato un unico giocatore in campo: Khalil Mack. Impressionante perfomance, 9 tackles, 2.5 tackles for a loss, 2.5 sacks e un intercetto ritornato in TD. La sua versatilità fa di Jason Tarver (Defensive Coordinator dei Raiders ormai da 2 anni) un uomo felice. Sicuramente il nuovo Rookie sarà lo starter WILL Linebacker, prendendo il posto di un ormai attempato Kevin Burnett e affiancando così Sio Moore (promettente Rookie dell’anno scorso da UCONN che ha fatto sua la pozizione di SAM). Ma la sua stazza permetterà al “Mad Chemist” (uno dei tanti soprannomi di Tarver), di inserirlo in un eventuale rotazione come DE assieme a Tuck e Woodley.
Mack ha il compito di dar nuova vita ad una difesa che l’anno scorso troppo spesso ha gettato la spugna e, a detta di molti, rappresenta la nuova faccia del franchise. Reggie McKenzie ha davvero conquistato il primo round.

SECONDO ROUND: Il primo giorno si è concluso e stavolta i Raiders saranno i quarti a scegliere. Di sorprese ce ne sono parecchie visto che alcuni giocatori che tutti davano come prospetti da primo round sono ancora disponibili al secondo. Oltre a tanti WR talentuosi e uomini di linea (come Su’a-Filo e Bitonio) c’è un nome che continua ad essere il centro dell’attenzione di tutti i media: Derek Carr. Sono tante le opinioni sul fatto che i Texans debbano o meno andare su un QB al secondo round, dato il grosso buco in quella posizione, ma tra tutti gli analisti ce ne sono alcuni che dissentono, tra cui l’ex GM dei Redskins vincitori del SB nel lontano 1992, Charley Casserly.
Casserly continua ad affermare che Derek Carr non dovrebbe finire ai Texans perchè lì sarà sempre visto come suo fratello David (il quale non ha avuto una grandiosa carriera nonostante fosse un #1 Overall Pick), quindi aggiunge “Lasciate che il ragazzo abbia una nuova carriera con i Raiders”. L’associazione Carr-Raiders non è nuova alla stampa; Mark Davis stesso ha più volte espresso il suo interesse per il giovane QB, e senza dubbio, il lusso di non dover occupare subito il posto di starter e poter imparare sotto Matt Schaub, rappresenta un vantaggio non trascurabile per un prospetto dato nella Top 15 da molti esperti.
Baciato dalla fortuna ancora una volta, Reggie McKenzie attende il suo turno, fa la sua telefonata e , ignorando gli altri needs un pò più urgenti, gli Oakland Raiders con il loro pick selezionano:

Derek Carr, QB, Fresno State, 6-2, 214
Derek da molti è definito come il miglior lanciatore tra tutti i QB di questo Draft. 6-2 di altezza, 214 pounds di peso, possiede il famoso “Cannon Arm” tanto amato nell’NFL e una precisione dei passaggi davvero notevole. I numeri messi su nella sua carriera a Fresno State, rappresentano sicuramente uno dei motivi dell’entusiasmo dei vari analyst nell’affermare che ancora una volta Reggie ha centrato il pick senza aver avuto il bisogno di fare un trade up per aggiudicarsi un prospetto del genere. Oltre 5000 yard di lancio, oltre 50 TD, e tutto solo nel suo Senior Year. Ma quello che colpisce di Derek non è solo la sua atleticità e le sue capacità sportive. Esattamente come Khalil Mack ha una qualità che McKenzie afferma essere importantissima: è un “Character Player”.
Derek Carr non è solo un leader naturale, dedito al football e lontano dalle tentazioni che molto spesso fanno deviare dalla “retta via” molti giocatori che poi finiscono nei guai, è anche un padre di famiglia. Nel suo ultimo anno la sua vita si è divisa tra campo da football e ospedale perchè suo figlio appena nato, ha avuto bisogno di numerosi interventi chirurgici all’apparato digerente. Ma la tragedia familiare non ha mai impedito a Derek di saltare gli allenamenti, dopo i quali correva all’ospedale per stare assieme alla moglie e al piccolo. Con la speranza che la sua carriera nei pro sia uguale a quella del college, i Raiders hanno selezionato quello che potenzialmente potrà essere il franchise QB da qui ai prossimi 15 anni.

TERZO ROUND: Sempre nel secondo giorno i Raiders hanno ancora un altro pick, stavolta nel terzo round. Dopo aver avuto il lusso di selezionare due giocatori del calibro di Mack e Carr nei primi due, McKenzie fa quello che tutti si aspettavano facesse fin dal primo round stesso: un trade down. Ancora una volta sono i Miami Dolphins il trade partner, esattamente come accadde l’anno scorso quando ci fu la discesa al #12 overall per selezionare D.J. Hayden. Questa volta il guadagno è stato adeguato, e grazie ad uno slittamento da #67 a #81 overall, guadagnano un pick al 4° round che si va ad aggiungere a quello già posseduto.
Per la terza volta RM segue la regola del Best Player Avaible e vanno a selezionare:

Gabe Jackson, OG, Mississippi State, 6-3, 366
Jackson è un giocatore ammirato da tutti. 6-3 di altezza 366 pounds di peso. Nelle interviste successive, lo stesso McKenzie affermerà di aver valutato la guardia come prospetto da secondo round, e, aver avuto la fortuna di poterlo selezionare al terzo guadagnandoci sopra anche un altro pick, rende il tutto una grossissima vittoria… ed è difficile dargli torto. Mike Mayock associa Gabe a Chance Warmak, la guardia di Alabama che l’anno prima fu selezionata dai Titans nel primo round. Il livello di competizione di Jackson è il migliore che si può avere. Provenendo da Mississipi State, che fa parte della SEC, ha affrontato i migliori difensori di tutto il college football, e in tutta la sua carriera da starter (davvero longeva) può vantare il fatto di non aver mai concesso un sack. Considerato come starter immediato in una linea dei Raiders che aveva urgentemente bisogno di aiuto in posizione di LG, Gabe Jackson e la sua eccellente tecnica nel power blocking scheme, daranno ai RB come McFadden e MJD la possibilità di poter macinare un grosso numero di yard.

QUARTO ROUND: Arriva così il terzo giorno. Dopo aver fatto jackpot con i primi tre pick, riuscendo a far coincidere Best Player Avaible con i need (più o meno impellenti), la strategia di RM cambia completamente. La selezione adesso avviene andando a guardare i giocatori che possano andare a dare una mano nell’immediato. I Raiders entrano in modalità “Win Now”, vincere ora.
La prima selezione del quarto round ricade su un prospetto “a sorpresa” e con il #107 overall prendono:

Justin Ellis, DT, Louisiana Tech, 6-1, 334
Justin Ellis (Jelly per amici e tifosi) è la quintessenza di un Nose Tackle. 6-1 di altezza e 334 di peso rappresenta un giocatore in grado di poter dar subito una mano in linea difensiva, affiancandosi a Pat Sims e Stacy McGee. La sorpresa però sta nel fatto che nel bagaglio di Ellis ci sono alcuni problemi. Nonostante la sua capacità di riuscire a tener testa alla linea offensiva senza spostarsi di un cm dal posto, il suo peso non è sempre stato sotto controllo. Lui stesso si definisce una di quelle persone che prendono e perdono peso facilmente. Fluttuando dai 330 fino a 390 libbre, i Raiders devono tenerlo strettamente sott’occhio e far si che un pick da 4o round possa subito far la differenza in partita.

Il pick successivo ottenuto in seguito al trade con i Dolphins non avviene fino al 116° overall, quando andando contro la regola del “Character Player”, Reggie McKenzie seleziona:

Keith McGill, CB, Utah, 6-3, 211
Quello che impressiona è la stazza: 6-3 di altezza, 211 pounds di peso, che risponde alle caratteristiche dei CB alla Richard Sherman che ormai stanno prendendo piede nell’NFL.
Durante la sua carriera al college, McGill ha giocato inizialmente come FS per essere convertito a CB solo nel suo ultimo anno. Questo ha portato molti a pensare che i Raiders lo volessero utilizzare come backup Safety vista la ormai non più giovane età di Charles Woodson… tuttavia il GM ha chiarito la questione nella Press Conference che è si è svolta alla fine del Draft, confermando che, in seguito a discussione con Dennis Allen, McGill giocherà come Cornerback. Il motivo per cui va contro la Character Player Rule però è il fardello di problemi che il rookie da Utah si porta dietro: nel 2012 passò tutta la stagione fuori per via della riabilitazione conseguente ad un grave infortunio alla spalla. Quell’anno di fermo lo rende un Rookie di 25 anni, poco allettante agli occhi delle altre squadre (che forse l’hanno lasciato scivolare così in basso anche per questo). Se poi a questo aggiungiamo anche problemi per guida in stato di ebbrezza, allora la ragione per cui era ancora disponibile al 4° round diventa più chiara.

SETTIMO ROUND: Ormai alla conclusione del Draft NFL 2014, ci si addentra in quello che è l’ultimo round di selezione. Quando ormai seguire la lavagna con l’ordine dei prospetti è diventato superfluo, si cerca di dare una possibilità a quelli più interessanti (perché tanto si sa, quasi mai un giocatore preso nel settimo round riesce ad entrare nel roster dei 53 uomini).
Ancora una volta Reggie McKenzie preme il grilletto su tre prospetti curiosi, che non convincono la Raider Nation e tutti gli insiders, ma che per il GM meritano una seconda occasione.

T.J. Carrie, CB, Ohio, 6-0, 206
Prospetto interessante: 6-0 di altezza, 206 pounds di peso, ha sia stazza che velocità. Il problema di Carrie sono sempre stati gli infortuni. Il bacino nel 2009, la spalla nel 2012 e il ginocchio allo scouting combine questo febbraio. Se in salute però può davvero dare una mano non tanto come CB, ma come Punt Returner, un area nella quale i Raiders non hanno ancora trovato qualcuno che possa davvero fare la differenza.

Shalby Harris, DE, Illinois State, 6-2, 288
Il vero quesito del settimo round è proprio lui. Un modesto 6-2 di altezza, 288 di peso, può esser considerato come depth sia in posizione di DE che di DT. Con Harris i problemi sono tuttavia davvero non trascurabili. Iniziò la sua carriera con Wisconsin per poi trasferirsi ad Illinois State. Nella nuova scuola fu però buttato fuori per problemi di condotta, arrivando a spendere la stagione 2013 senza giocare neanche un down e a lavorare come cameriere in un ristorante italiano.

L’ultimo prospetto del draft selezionato è Jonathon Dowling, SS, Western Kentucky, 6-3, 200
Definito da Gil Brandt come il più grande steal del draft, Dowling spicca dai suoi 6-3 di altezza e 200 pound di peso. Ha una storia molto interessante perchè era considerato un prospetto 4 stelle quando stava entrando nell College, infatti la sua prima squadra furono i Florida Gators. Per via del suo comportamento indisciplinato e delle continue lezioni saltate, fu espulso dalla scuola e reclutato dalla WKU dove ha avuto una gran carriera come SS. Il motivo dell’elogio da parte di Brandt sta nelle sue capacità di Special Teamer, per cui assieme all’ormai veterano Taiwan Jones sarà utilizzato per placcare chiunque tenti di fare un Punt o un Kick-Off Return. Tuttavia, 55 solo tackles, 6 forced fumbles, 7 passaggi difesi e 6 intercetti fanno di lui un ottimo back-up alle spalle di Tyvon Branch.

CONCLUSIONI: Senza dubbio uno dei migliori Draft che i Raiders abbiano fatto in questi ultimi anni. Giocatori del calibro di Mack e Carr che arrivano senza bisogno di fare alcun trade up per poterseli aggiudicare, danno solo valore aggiunto ad una solida prestazione di Reggie McKenzie. La critica è unanime nel dare ai Raiders un voto molto alto e anche i sottoscritto pensa che si meritino un 10/10, o una A se volete farlo all’Americana. Data la qualità elevata del draft però, anche le aspettative sono davvero alte, quindi ci si aspetta un forte impatto fin da subito, con la speranza di uscire finalmente dalla maledizione delle stagioni perdenti e finalmente tornare ad essere di spessore in una AFC West che sembra averli lasciati un pò troppo indietro in questi ultimi anni. E se anche Dennis Allen, che è sempre stato molto cauto nelle parole che utilizzava, dice che quest’anno i Raiders torneranno alla gloria passata, non possiamo che dargli fiducia e sperare in bene.

IT’S SILVER AND MACK TIME BABY! RAIDERS ALL DAY!

P.S. La critica era unanime anche riguardo al successo Draft 2010, dove Al Davis prese Rolando McClain, Lamarr Houston, Jered Veldheer e gli altri… ora nessuno di loro è più in squadra e McClain è considerato un grosso bust… Speriamo che quest’anno sia completamente diverso!

RaiderFabio